«Il Concordato tra Stato e Chiesa cattolica andrebbe abolito perché la religione cattolica non è più una religione di Stato e non dovrebbe godere di privilegi, soprattutto nel momento in cui da parte vaticana si entra a gamba tesa nel processo legislativo dello Stato italiano che dovrebbe essere laico, sovrano ed indipendente da autorità esterne siano essi statuali o religiose», afferma il deputato dei Democratici di sinistra, Franco Grillini.
«In particolare – continua Grillini -, andrebbe ripristinata la festività del 20 settembre, anniversario della Presa di Porta Pia e della fine del potere temporale dei papi, rimasta in vigore per mezzo secolo, fino alla sua abrogazione in forza dei Patti lateranensi. Al 20 settembre sono dedicate importanti vie e piazze in pressoché tutte le città italiane. Il ripristino della festività sarebbe un elemento rilevante di riaffermazione di storia patria e della laicità dello Stato».
Il deputato diesse ha presentato (con i colleghi Bimbi, Cappato, Cento, Cialente, La Malfa, Mancini, Maran, Rugghia, Visco) la proposta di legge 309, qui di seguito.
Proposta di legge: Ripristino della festa nazionale del 20 settembre.
La presente proposta di legge intende ripristinare la festa nazionale del 20 settembre. Sino all’avvento del fascismo il 20 settembre era festeggiato come giornata dell’unità nazionale. Con la presa di Roma, il 20 settembre 1870, la Chiesa romana perdeva il suo potere temporale e l’Italia diventava una Nazione. La breccia di Porta Pia fu opera dei bersaglieri, che fecero sparare la prima cannonata da un tenente ebreo per evitare la scomunica comminata da Pio IX a chi avesse sparato per primo. Lo Stato unitario nasce quindi su basi laiche e liberali, travolte poi dalla dittatura fascista, che non a caso abolì questa festività in ossequio e come corollario dei Patti lateranensi del 1929. Con una legge del 1930, poi, non solo il regime fascista abolì la festività del 20 settembre ma introdusse gli anniversari della marcia su Roma e della fondazione dei fasci di combattimento come feste nazionali e l’anniversario dei Patti lateranensi tra le solennità civili. Attualmente si ripresentano rischi verificabili di integralismo religioso e di intrusione nella sfera di autonomia dello Stato. Riproporre la festività del 20 settembre significa recuperare alla memoria collettiva una data fondante per la nostra Nazione (non a caso celebrata con la presenza pressoché in ogni città italiana di vie e piazze ad essa dedicata in zone centrali) e al contempo respingere ogni forma di integralismo. Significa, insomma, riaffermare la laicità dello Stato che, in quanto tale, deve essere di tutti e riaffermare che la libertà religiosa è prima di tutto un diritto individuale che la Costituzione garantisce ad ogni persona di qualsiasi credo.
ART. 1.
1. A decorrere dal 2003 la celebrazione del Risorgimento italiano ha nuovamente luogo il 20 settembre di ciascun anno, che pertanto viene ripristinato come giorno festivo.
ART. 2.
1. Le vie, le piazze ed ogni altro luogo intitolato alla ricorrenza del 20 settembre sono sottoposte a vincolo di tutela culturale e storica.
Bravo Grillini,
adesso smettila di fare il pirla e la prossima volta presentati con la RNP …che tanto i cattolici non ti votano comunque 😉
…anzi potresti fare il salto gia in questa legislatura, che se ti aspetti solidarieta’ politica dall’ossario ambulante e da sua moglie, campa cavallo.
I patti lateranensi non avevano senso prima e hanno ancor meno senso oggi. Il fascismo li sottoscrisse perché evidentemente l’appoggio della Chiesa gli era utile (ed ara utile alla Chiesa l’appoggio del fascismo). In uno Stato realmente laico non possono esserci accordi tra politica e Chiesa. Il concordato va abolito e al più presto. Occorre sciogliere questo vincolo vizioso e perverso tra politica e Chiesa, altrimenti la laicità dello Stato resterà un sogno.
Correggo: In uno Stato realmente laico e democratico non possono esserci accordi tra politica e Chiesa.
Sul sito http://www.giovanisocialisti.it c’è un modulo da scaricare e rispedire per la raccolta delle firme contro il concordato
>I patti lateranensi non avevano senso prima e hanno ancor meno senso oggi.
>Il fascismo li sottoscrisse perché evidentemente l’appoggio della Chiesa gli era utile
>
…piu’ che il fascismo (embrionale ancora all’epoca) li sottoscrisse Mussolini, perche’ ***a lui*** erano molto comodi (anzi necessari).
Buffo (o forse no) che 60 anni dopo sia stato un altro uomo della provvidenza a (s)vendere di nuovo l’Italia e i suoi abitanti in cambio del nulla osta alla sua salita al castello del potere…
Per entrambi le cose non sono andate troppo bene.
Quando si dice che “il diavolo” fa le pentole ma non i coperchi…
@ raphael
Grazie, Visto e scaricato il modulo!
Oggi son proprio in vena di firme! 😉