Bimba nata prematura dopo 21 settimane

Amillia Taylor, venuta al mondo dopo soltanto 21 settimane e sei giorni di gestazione – un record medico, secondo gli specialisti – è uscita dall’ospedale dopo quattro mesi passati nell’incubatrice. Amilia Sonja Taylor misurava appena 24,13 centrimetri e pesava 280 grammi quando è nata il 24 ottobre scorso. Secondo gli specialisti dell’ospedale pediatrico di Miami, dove è venuta alla luce, nessun neonato era fino a oggi sopravvissuto dopo un periodo di gestazione inferiore a 23 settimane.
Una gravidanza normale arriva a termine dopo 37-40 settimane. «Non eravamo troppo ottimisti» ha ammesso il dottor William Smalling, «ma la bambina ha dimostrato che avevamo torto». La piccolissima Amilia è stata messa in incubatrice e sotto ossigeno dalla sua nascita. Dimessa dall’ospedale, dovrà ricevere ancora ossigeno in misura leggera e rimanere sotto sorveglianza respiratoria. Concepita con inseminazione artificiale, Amilia è nata con parto cesareo. Ora misura più di 64 centimetri e pesa due chilogrammi.

Fonte: Corriere.it 

10 commenti

Marja

21 settimane e 6 giorni di gestazione, cioè all’inizio del 6° mese di gestazione, quindi quello che è sopravvissuto grazie alle tecniche di rianimazione neonatale era un feto, non un embrione.
Del resto, se la tecnica farà progressi tali da riuscire a far sopravvivere anche un embrione in ambiente extra-uterino, magari in una sorta di utero artificiale, l’aborto si potrebbe trasformare in un semplice espianto dell’embrione dal corpo della donna che non lo vuole, in modo da essere affidato allo stato che provvedere alla sua crescita nell’utero artificiale-incubatrice e poi lo avvierà all’adozione.
http://misoprostol.blogspot.com/

Kaworu

c’è da vedere se il suo sviluppo sarà normale e non avrà problemi neurologici, ma di certo si tratta di un gran risultato 🙂

Barbara Monea

“in modo da essere affidato allo stato che provvedere alla sua crescita nell’utero artificiale-incubatrice e poi lo avvierà all’adozione”

Spero che non mettano in atto cose del genere… mi vengono i brividi solo all’idea!

JSM

comunque…
ALLA FACCIA DI CHI SOSTIENE CHE LA RICERCA SERVE SOLO A SPEGNERE VITE…….

paolino

Barbara, un ricercatore italiano, credo di Torino, aveva progettato un’incubatrice per embrioni già una ventina di anni fa. Suscitando le ire delle gerarchie ecclesiastiche (penso fosse di Torino perchè uno di quelli che aveva protestato più energicamente era l’allora arcivescovo di quella città, Ballestrero).
Altro non so, vado a memoria…

RazionalMENTE.net

A proposito di embrioni congelati di cui non si sa cosa fare, perché non impiantarli negli accoglienti uteri cattolici delle suore? Potrebbero sentirsi più simili a Maria, procreare senza peccare. Uhm… ma le suore avranno un utero? Bah!

Fabris

@ RazionalMENTE

Concordo.

Poi però parto col taglio cesareo.
Così ‘le vergini partoriranno…’

Marja

Quella di impiantare le blastocisti nell’utero delle suore è proprio un’idea fenomenale! Se lo meriterebbero, così imparerebbero ad essere contrarie alla contraccezione e all’aborto, solo perché loro hanno deciso di vivere senza fare sesso(e in questo modo si sono messe al riparo dagli infanti) pretendono che le altre donne invece scelgano o sesso pagato a caro prezzo con la procreazione o astinenza.
Chissà quante di loro si offrirebbero volontarie per una cosa del genere, credo che non la troverebbero molto allettante, i religiosi amano molto i propri privilegi e la propria autorealizzazione, anche se le suore su questo punto sono un po’ sacrificate rispetto ai religiosi maschi…

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