La famiglia del Mulino Bianco, padre madre e due figli, maschio e femmina, meglio se biondi, non esiste più da parecchio tempo nemmeno nelle pubblicità. Persino le cifre della statistica, che arrivano sempre fredde e in ritardo, la fermano agli anni Cinquanta: la media di quattro persone per nucleo familiare è del censimento del 1951. Nei cinquantasei anni venuti dopo, più di mezzo secolo, c’è stato il divorzio, il crollo demografico, la crisi economica e l’edonismo anni Ottanta, la cultura del figlio unico che non è stata solo una scelta economica ma culturale, figli iperprotetti che poi sono oggi i “giovani adulti” di 25-30 anni che non se ne vanno da casa, perché dovrebbero, stanno benissimo lì. Tra chi ha meno di 34 anni solo poco più della metà vive in coppia: gli altri a casa dei genitori, quelli che possono e che ci riescono (quelli che vogliono, a leggere le sentenze della Corte di Cassazione) da soli. […] Rosy Bindi, al ministero, sta preparando la conferenza nazionale sulla famiglia che si terrà a maggio a Firenze. Affluiscono dati dall’Associazione famiglie numerose (una rarità, ormai: intorno al 7 per cento), dalla Caritas e dalla fondazione Zancan, dai Centri famiglia delle Asl e dall’Osservatorio sulla famiglia di Bologna, da miriadi di associazioni che versano numeri e storie e alla fine dicono questo: il sacro vincolo di cui parla la Chiesa, la famiglia fondata sul matrimonio e “benedetta” dall’arrivo dei figli, è già da anni in minoranza nella vita reale. Sono 42 su cento, meno della metà con tendenza al ribasso. Gli altri, le 58 famiglie “diverse”, sono formate in prevalenza (25) da persone sole, single o anziane, in larga parte da coppie senza figli che fermamente non ne desiderano (22), da genitori soli coi figli (11). I figli naturali, quelli nati fuori dal matrimonio, sono uno su 5: in ogni classe di scuola elementare che ne sono almeno quattro. Ci sono regioni, la Liguria, in cui le coppie con figli sono meno del 30 per cento: una su quattro è la famiglia dei vescovi, le altre tre no. […]
L’articolo di Concita De Gregorio è stato pubblicato sul sito di Repubblica
E’ un mondo che muore.
… e uno migliore che nasce.
Com’era verde la mia valle.
Chissà dove andremo a finire.
Una volta il pane era genuino.
Non ci sono più le mezze stagioni.
Ai miei tempi non succedevano tutte queste brutte cose.
Non è mai stato così freddo.
Non è mai stato così caldo.
Per mettere in moto il diesel bisogna aspettare un pò.
@Rudy. Hai dimenticato:
– Stavamo meglio quando stavamo peggio.
🙂 🙂 🙂
Ecco! Nihilisti comunisti omosessuali: manco avete finito di approvare i Dico che già avete scardinato la famiglia!
[a scanso di equivoci: era ironico]
zumpappa, smettila con queste fregnacce, ti……. prego!
sono secoli e secoli che i preti non fanno famiglia e (AHINOI!) non si sono estinti..
Il clero cattolico mi fa una tristezza… La fede fa parte dell’essere umano, ha un suo valore antropologico, ma una vita intera dedicata alla fede per me è follia pura. Il celibato dei preti è sintomo di un profondo disagio. Si può credere in Dio e fare una vita normale, sesso incluso. Non c’è alcun bisogno di chiudersi in un ambiente di soli uomini, indossare una sottana.
Non c’è nulla di più falso delle buone vecchie tradizioni.
Ma ricordate che cos’era DAVVERO la famiglia di impostazione “tradizionale”?
Divisione rigida dei ruoli, le donne relegate a serve, nessun dialogo nessuna libertà individuale.
Se il padre decideva di non far studiare le figlie femmine queste dovevano accettarlo, anche se dotate di genio.
Era il padre a decidere che mestiere avrebbe fatto il figlio.
Era il padre a gestire il denaro.
Erano i genitori a imporre chi sposare.
Ma davvero c’è gente che rimpiange questo? La bella famiglia di una volta è una proiezione fantastica, un bel filmetto.
Com’era tutto più bello quando eravamo piccoli, com’era bianco il mio natale, com’erano croccanti le michette di una volta, com’erano pazienti le nostre mamme….
Zumpappà, tu sei troppo giovane x aver conosciuto la “vera familgia tradizionale”. Tu la sera esci e torni all’ora che vuoi senza paura che papà ti gonfi di botte, vai in vacanza da solo e certo non con mammà, ti vesti come ti gira, spendi i tuoi soldi, scegli da solo cosa leggere, chi baciare, cosa pensare.
Che tu voglia fare il trollino qui lo capisco ma non puoi barare con te stesso.
# zumpappa scrive: E’ un mondo che muore.
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“noi filosofi e spiriti liberi, alla notizia che il vecchio Dio è morto, ci sentiamo come illuminati dai raggi di una nuova aurora; il nostro cuore ne straripa di riconoscenza, di meraviglia, di presagio, d’attesa. Finalmente l’orizzonte torna ad apparirci libero, anche ammettendo che non è sereno, finalmente possiamo di nuovo sciogliere le vele alle nostre navi, muovere incontro a ogni pericolo; ogni rischio dell’uomo della conoscenza è di nuovo permesso; il mare, il nostro mare, ci sta ancora aperto dinanzi. Forse non vi è ancora mai stato un mare così aperto…” (Nietzsche)
La famiglia tradizionale impone anche di non aprir bocca di fronte alle violenze domestiche, guai a parlare di divorzio o di diritti della donna, tutto deve passare come l’acqua sotto i ponti. Sbaglio o il suffragio universale è ancora una ferita aperta? Sono sempre stato dell’idea che la morale cattolica imponga alla società una fortissima misoginia di fondo.
“(…)Figli iperprotetti che poi sono oggi i “giovani adulti” di 25-30 anni che non se ne vanno da casa, perché dovrebbero, stanno benissimo lì.”
Questa è la mia fascia di età, e posso garantirvi che se sono ancora a casa è perchè guadagno poco meno di 600 euro e gli affitti si aggirano attorno ai 400-450 (escludendo le bollette)
Ma che malpensante! 😉 😆
Johnny Golgotha
Infatti, non si può generalizzare. Anzi, mi sembra che quello che ostacola la formazione di famiglie, vecchie o nuove, sia il precariato, gli affitti allucinanti, la mancanza di sostegni. asili,orari.
Non è COME è fatta una famiglia (1/2/3 donne/uomini) ma il COSA manca.
Chissà perchè il numero di religiose in Europa cala di sole 8.500 unità l’anno (!!!), forse che le donne occidentali abbiano finalmente capito? Nel 1997 erano 390.000 mentre nel 2004 330.000 …
Vasilissa ti sbagli.
Questo mostra proprio che si parla di tradizione senza conoscere l’argomento. Fino al primo ‘900 (ancora oggi in Estemo Oriente, ad es. in Giappone) era la donna che gestiva lo stipendio del marito, e la mattina gli dava solo il necessario, stabilito da lei.
Era la donna a decidere degli studi dei figli. Era la donna a gestire l’economia domestica.
Ci sono stati casi di donne giapponesi arrestate perché maltrattavano il marito, che invece di tornare a casa se ne andava a bersi il salario o a giocarselo al Pachinko, e portavano alla moglie solo parte di quanto guadagnato.
La donna moderna gestisce solo la sua cassetta di psicofarmaci per tenere a freno le sue nevrosi, dovute a una mancanza di ruolo peculiare.
Non sprecate bit con i troll. I troll non pensano. Dicono solo il contrario di quello che dicono gli altri, e senza argomentare ne motivare. L’unico modo per avere a che fare con loro è ignorarli completamente.
Zumpappa per me fai solo del gran casino, innanzitutto mi domando quali donne tu conosca perchè l’esempio che porti è degno dei peggiori film di Woody Allen, ma lo sai che la donna gestiva sempre e solo la casa ma come servitù? Mai sentito parlare di società patriarcale? Guarda che l’autodeterminazione femminile e la liberazione sessuale degli anni 60-70 hanno portato a grandi conquiste come aborto e divorzio, e questi diritti civili non sono certo frutto del mondo maschile (meglio:maschilista).
Secondo te all’interno del matrimonio, in percentuale, sono di più i maltrattamenti subiti dalle donne o dagli uomini? Guarda le statistiche di Telefono Rosa e rifletti …
a parte il fatto, zumpappa, che quando si parla delle nostre tradizioni non ci riferiamo agli usi e costumi dell’estremo oriente del primo novecento…
se non ricordo male l’uomo era, ed è, capofamiglia a tutti gli effetti
la moglie doveva prendere il cognome del marito
Bé? Prendeva il cognome, e allora? Prendere un cognome non significa niente, io potrei benissimo prendere quello di mia moglie, ma che cambierebbe? Ben altro regolerebbe i rapporti fra noi due.
E’ sempre stata la donna a tenere in piedi il mondo, e le violenze non sono calate con l’emancipazione, anzi aumentate, perché la perdita dei ruoli cancella anche i tabù, fra cui quello della dignità della donna, che era ben più rispettata.
L’aborto e il divorzio sono solo conseguenze di una mancanza di ruolo: oggi la donna non conta più niente. Prima contava ben più dell’uomo. Oggi ella è solo veicolo ideologico e di mercificazione: basta vedere alla TV quale sia l’identità della donna per la collettività.
zumpappa scrive:
20 Febbraio 2007 alle 17:38
Bé? Prendeva il cognome, e allora? Prendere un cognome non significa niente, io potrei benissimo prendere quello di mia moglie, ma che cambierebbe? Ben altro regolerebbe i rapporti fra noi due.
E’ sempre stata la donna a tenere in piedi il mondo, e le violenze non sono calate con l’emancipazione, anzi aumentate, perché la perdita dei ruoli cancella anche i tabù, fra cui quello della dignità della donna, che era ben più rispettata.
L’aborto e il divorzio sono solo conseguenze di una mancanza di ruolo: oggi la donna non conta più niente. Prima contava ben più dell’uomo. Oggi ella è solo veicolo ideologico e di mercificazione: basta vedere alla TV quale sia l’identità della donna per la collettività.
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Dignità della donna molto più rispettata?
Infatti fino a poco tempo fa lo stesso codice civile stabiliva che prendesse il cognome del marito, lo seguisse ove “lui” stabiliva la residenza familiare e seguiva anche l’impronta da “lui” data alla famiglia. Non so se tu abbia sentito parlare di matrimoni combinati, di padri che non pagavano gli studi alle figlie in quanto destinate a essere bravi mogli e massaie, di quasi totale assenza delle donne dal panorama delle cariche istituzionali. Magari ricordiamo i processi per stupro dove la vittima donna doveva difendersi dall’accusa di aver istigato il macho di turno. O forse hai dimenticato la distinzione della pena prevista per l’adulterio dell’uomo e quello della donna quando ancora era fattispecie di reato.
Certo che hai un concetto tutto tuo di dignità!
P.s. scusate ma non si lasciano i troll senza merenda! 🙂
😆 😆 😆
per tenere a freno le nevrosi, sempre meglio farsi uno Xanax che trolleggiare! 😆
(Relax, it’s just humour 😉 )
Il comportamento dell’uomo, come quello di un qualunque animale, è frutto di un processo evolutivo che ha selezionato il comportamento più adatto a sopravvivere in un certo ambiente. In generale quanto più le specie sono sociali tanto più i loro comportamenti sono complessi poichè devono tener conto/mediare gli interessi individuali e quelli del gruppo a cui l’individuo appartiene. Molti comportamenti sono anche dettati dalle caratteristiche della prole (se è immediatamente in grado di arrangiarsi o se deve essere accudita/imboccata e per quanto tempo). Tanto per fare un esempio, le galline hanno comportamenti diversi dai colombi!
Nel caso dell’uomo, la famiglia è una struttura che “nasce” evolutivamente ai tempi in cui l’ambiente era estremamente ostile e per poter accudire i figli nati inetti (il parto nella nostra specie è infatti molto anticipato per far passare attraverso le pelvi il testone del neonato) era necessario un grande investimento di tempo ed energie da parte non solo della femmina ma anche del maschio. Per far sì che la famiglia stesse insieme (solo sistema per far sopravvivere i figli) si sono evoluti quei comportamenti che possono essere riassunti sotto il termine “morale naturale” . Da sempre ogni gruppo umano difende e codifica questi comportamenti perchè sono la base della sopravvivenza, nell’ambiente ostile, della famiglia e quindi del gruppo umano a cui essa appartiene.
Poichè la sopravvivenza del gruppo dipende dalla capacità delle famiglie che lo compongono di prolificare e di far sopravvivere i figli fino alla maturità sessuale, il gruppo controlla la moralità naturale. Alla comparsa delle religioni, anch’esse strumenti finalizzati alla sopravvivenza del gruppo, il legiferare (10 comandamenti) ed il controllare la moralità naturale è diventato loro appannaggio.
Ma oggi, momento storico in cui le condizioni ambientali sono ben diverse da quelle in cui si è evoluto l’uomo, per far sopravvivere i figli forse non è necessaria la struttura famigliare “naturale”! e ……
Bruna
La tua impostazione, più che scientifica, è strutturalista. Si trova quacosa del genere in studiosi moderni come Pierre Bourdieu. Niente dimostra che una religione sia finalizzata alla sopravvivenza di un gruppo, e non sia invece un’esigenza profonda in un mondo ierofanico. Parli prima in termini naturali, poi metastorici, cioé sociologici; poi introduci la variabile storica; non ti chiedi come mai un’evoluzione naturale di milioni di anni abbia avuto un picco nell’ultimo secolo…. Dovresti concludere che non è più l’ambiente – sempre uguale – a condizionare l’uomo, ma qualcosa di ben più mutevole e recente. L’evoluzione biologica non ha invece portato a nessun passo avanti negli ultimi 15-20 mia anni.
Ricordo poi a tutti che la storia è un’invenzione giudaica… Prima esisteva il mondo esclusivamente ciclico.
“”Famiglie monogenitoriali”, c’è scritto con formula orrenda sui rapporti. Per esempio questa. Gina Larocca ha 43 anni, due figli di 14 e 7, una gatta.”
Boh…!
Vabbé… L’articolo comunque non ha toni trionfalistici: la povera signora intervistata, abbandonata dal marito, non presenta certo una situazione rosea. Alla faccia dell’evoluzione,un papà e una mamma sono ancora meglio di solo papà o sola mamma, o due papà o due mamme. Non c’è bisogno di partire da episodi databili al C14 per un giudizio.
“”Famiglie monogenitoriali”, c’è scritto con formula orrenda sui rapporti. Per esempio questa. Gina Larocca ha 43 anni, due figli di 14 e 7, una gatta.”
Boh…! Io sono animalista membro della LAV, ma questaassocia gatta e bimbi. Un pò di naturale distinzione delle propria specie fa sempre bene…
Vabbé… L’articolo comunque non ha toni trionfalistici: la povera signora intervistata, abbandonata dal marito, non presenta certo una situazione rosea. Alla faccia dell’evoluzione,un papà e una mamma sono ancora meglio di solo papà o sola mamma, o due papà o due mamme. Non c’è bisogno di partire da episodi databili al C14 per un giudizio.
per zumpappa
le tue sono anti-conclusioni, e come se vivessi in un anti-mondo o mondo specchio, un mondo dove la libertà coincide con la prigionia, la dolcezza con la sopraffazione. Tu fai i soliti vecchi discorsi, che ho sentito un milione di volte, privi di logica e di razionalità .. almeno per questo mondo. Confondi le situazioni e i soggetti, le azioni e le reazioni, la convenienza con la volontà.
Per quanto rigurda la composizione familiare, ognuno sceglie il proprio tipo di famiglia a seconda dei propri desideri e delle proprie aspettative, e quando per forza di cose ti trovi a fare i conti con una vita che all’inizio non avevi scelto, un carattere forte e determinazione, ti possono aiutare, come nel caso della signora dell’articolo, ad avere una vita felice.
@Daniela
>per zumpappa
>le tue sono anti-conclusioni, e come se vivessi in un anti-mondo o mondo specchio, un mondo
>dove la libertà coincide con la prigionia, la dolcezza con la sopraffazione. Tu fai i soliti vecchi
>discorsi, che ho sentito un milione di volte, privi di logica e di razionalità .. almeno per
>questo mondo. Confondi le situazioni e i soggetti, le azioni e le reazioni, la convenienza
>con la volontà.
>
Esattamente, si chiama cattolicesimo.
E’ una stile di vita ormai in disuso seguito con pedissequita’ solo dai falliti e dai buoni a nulla, convinti che in questo modo posso aspirare, a costo zero, al riscatto dalla loro incapacita’ a realizzarsi come persone.
Cedo alle vostre inoppugnabili argomentazioni…! 😀
Devo dire che …. “il ruolo peculiare”… è spassosissimo!
Questo mostra proprio che si parla di tradizione senza conoscere l’argomento. Fino al primo ‘900 (ancora oggi in Estemo Oriente, ad es. in Giappone) era la donna che gestiva lo stipendio del marito, e la mattina gli dava solo il necessario, stabilito da lei.
Era la donna a decidere degli studi dei figli. Era la donna a gestire l’economia domestica.
La donna moderna gestisce solo la sua cassetta di psicofarmaci per tenere a freno le sue nevrosi, dovute a una mancanza di ruolo peculiare.
———–Discorsi come questo sono veramente fuori dal mondo, Vasilissa ha ragione, ma di che cosa stai parlando? La donna gestiva i soldi? I soldi di chi, se non lavorando non aveva un reddito proprio? I soldi del marito e secondo te il marito metteva nelle mani della moglie le redini del proprio patrimonio? Forse c’erano delle famiglie in cui il marito dava alla donna il compito di sovrintendere all’amministrazione della casa, magari dirigendo la servitù(nelle famiglie ricche), ma ti posso assicurare che il patrimonio di famiglia lo gestiva l’uomo. Inoltre, la donna anche quando aveva la gestione di un certo gruzzolo di denaro che le veniva dato dal marito o da altri parenti in nessun modo poteva usarlo per le proprie spese e per i propri interessi personali, lo poteva usare solo per le spese dei figli e per la casa! Bel mondo! Ma ritornaci tu a vivere a quel modo, però nasci donna, non uomo. Quanto al fatto che fossero le donne a decidere degli studi dei figli ti sbagli proprio, era il padre, nella stragrande maggioranza dei casi, a decidere quali figli dovevano studiare e che tipo di studi dovevano fare. Solo nelle famiglie molto abbienti ci si concedeva il vezzo e il lusso di far studiare le figlie. Di solito le ragazze, fino alla fine degli anni 50, non andavano oltre l’istruzione elementare. E i padri, te lo posso assicurare, usavano molte le mani(nelle famiglie più povere)o altre forme non meno crudeli di punizione contro i figli ribelli, che non si attenevano alle loro istruzioni. Certo, poi c’erano le eccezione, è ovvio un marito particolarmente debole di carattere si faceva dominare dalla moglie, ma per ogni caso di questo genere ce ne erano 10 dove la moglie e i figli subivano le vessazioni o comunque le scelte unilaterali del marito e padre.
x zumpappa
Purtroppo non sei sei riuscito a capire un cazzo di quello che a detto Bruna, la sua impostazione è scientifica e basta! sei tu che parli di spiegazioni metafisiche del tutto inaccettabili per qualsiasi approccio razionale del tipo: “un’esigenza profonda di un mondo ierofanico”.
Così ti ritrovi a combattere contro i fantasmi generati dalle tue stesse scorregge!
Quello che dice Bruna è propio che l’evoluzione biologica procede a rilento rispetto a quella culturale e che le impostazioni naturali impresse nei nostri geni possono rivelarsi obsolete per i tempi attuali.
Uno di questi casi è propriola famiglia, ma ti farò un’altro esempio affinchè tu possa sturarti il culo prima di pensare:
il fatto che gli incidenti stradali siano una delle prime cause di morte prematura dipende propio dal fatto che la nostra vista non si è adattata alle grandi velocità che la nostra tecnologia (conoscenza-cultura) ci fa raggiungere sui mezzi di trasporto.
Ma guarda se è possibile che ci siano ancora persone con mentalità tanto retriva agli inizi del secondo millennio, discorsi come quelli di zumpappa li faceva un vecchio professore un po’ misogino, uno che quando parlava aveva già 67 anni ed era comprensibilmente nostalgico di un mondo dove comandavano i maschi…ti piacerebbe, ma rassegnate le donne di oggi non si fanno comandare più da nessuno, nè da dio, nè dalla famiglia, nè dall’imperativo procreativo e tantomeno dai maschi. Io i miei soldi me li amministro da me e me li spendo per me stessa, per soddisfare le mie voglie e i mei interessi e così fanno tutte le giovani donne che conosco, difficilmente si ritornerà ad un mondo in cui le donne pensavano solo alle esigenze degli altri, amministravano la roba degli altri e stavano a guardare in disparte, che a loro in quanto individui non toccava nulla….
p.s. la mia famiglia è composta di 4 persone(madre, padre, sorella e io) + 6 gatti(madre gatta + 5 cuccioli, dei quali altri due si sono riprodotti prima che li riuscissimo a far sterilizzare, unendosi tra loro incestuosamente, e hanno fatto altri 3 cuccioli che però non sono sopravvisuti perchè sono nati immaturi). I gatti sono anche loro membri della nostra società di vita, interagiscono, curiosano, si intromettono nelle discussioni con i loro miagolii, consumano anche loro (quindi fanno girare l’economia). Ovviamente alla manutenzione dei gatti ci pensano mia madre e mia sorella, io ci gioco soltanto. 😉
gli animali domestici fanno parte dei nuclei familiari, in fondo, dal punto di vista del contributo che danno alla società che differenza c’è tra un infante e un gatto o un cane? Certo l’infante fa spendere un po’ di più, perché ci si deve includere oltre i suoi livelli di consumo(che possono essere raggiunti anche da un cane) anche le spese per la bambinaia e l’asilo nido(conosco donne che pur di liberarsi dall’infante per il maggior numero di ore possibile fanno 2-3 lavori, in modo da pagare la baby sitter quando il nido è chiuso e di stare lontane da casa il più possibile), però anche l’infante non produce niente e resta improduttivo per almeno una ventina di anni e inoltre le società industriali avanzate non sono in grado di assorbire un eccessivo incremento di offerta di forza lavoro, soprattuto se non qualificata…
Marja,
quando a fine mese prendo lo stipendio io lo dò a mia madre. Una volta fumavo, ora nemmeno quello. Coi miei soldi farei la stessa cosa con una moglie, se mi sposassi (e sposerei una che non vive solo di voglie, come dici tu…di oggetti, ecc.).
Non sono io a vedere i fantasmi. Il mondo che rievochi, con la donna senza denaro e un marito col portafoglio, non è mai esistito: guarda il PNL medio dei secoli passati, e valuta se in Italia fino al secolo scorso potevano esserci soldi da spendere a proprio piacimento. C’era solo da mangiare, e non a sufficienza; assoltamente no.
Il consumo voluttuario – assieme ai costumi che tu vanti, e che per me hanno depauperato uomini e donne – è arrivato con la società di massa e con la produzione di massa. Le industrie mettevano in giro una grande quantità di articoli di consumo destinati alla clientela femminile. Non c’è nulla che faccia pensare a una conquista ideologica; c’è solo l’opulenza, dovuta a una produzione con catenadi montaggio. IL sistema economico nostro ha bisogno di creare sempre nuove esigenze, continui desideri, tenendo le persone libere fisicamente ma nella testa in trappola come galletti. Si devono sempre avere nuovi bisogni.
La donna è pienamente cascata nel tranello, almeno quanto l’uomo. Ma era inevitabile, come è inevitabile che finirà. L’emancipazione femminile che tu hai in mente, infatti, è esistita in tutte le società straricche e prossime al crollo. Una per tutte, la Roma tardoimperiale. Un castello di carta che rovinò per dare spazio alla spiritualità. E succederà come inevitabile legge storica, in forma diversa ma una volta ancora. Non subito, ma nemmeno fra tanto, la curva fletterà.
Per il resto, io ho 2 cani, 3 gatti, 4 cocoriti…
certo la spiritualità consiste nel fatto che la donna fa la governante in casa e l’uomo si realizza nel lavoro fuori casa, no credo proprio che ti sbagli, i desideri ce li hanno tutti, maschi e femmine, ognuno ha diritto di soddisfare i propri, nel rispetto e nella libertà reciproca. Io non pretenderò mai che un uomo che stia con me mi consegni il suo stipendio, non vedo perché, ognuno ha il suo lavoro e si gestisce i propri soldi. Non credo proprio che le donne si lasceranno ricondurre nelle pareti domestiche. Poter lavorare ed essere padrone del proprio destino è una cosa troppo importante e troppo bella per poterci rinunciare. Non è solo una questione di voglie, quelle te le puoi far passare anche facendoti dare i soldi da un amante ricco e compiacente, la cosa nuova è che le donne sono padrone della propria vita.
Non sono pardone della propria vita per niente, e nemmeno lo sono gli uomini. Siamo perni e pulegge della sociwetà moderna, e i costumi li stabilisce la TV. E quando cerchi di uscire dallo schema, subito viei stigmatizzato e messo alla berlina, perché l’anomalia deve essere eliminata per non creare un effetto domino. Si può fare ciò che si vuole, PURCHE’ NON IMPEDISCAALLA CATENA DI MONTAGGIO DI AUMENTARE VIA VIA IL RITMO.
Sarò retrogrado, però penso che una donna i soldi in casa li amministri meglio dell’uomo. Marja, ci sono le eccezioni, ma in generale c’è una diversa sensibilità, e per me in casa la donna ce l’ha superiore. Quanto alla parità dei sessi, non significa secondo me “fare le stesse cose”. Io vivo in campagna… Tu che diresti se facessi spaccarer la legna a mia moglie, o la mandassi a erigere un muro a secco con pietre di 20 kg? Mi parrebbe almeno indelicato.
Allora, si distingue il buzzurro che maltratta la moglie dall’uomo magari, lo ammetto, un po’ fuori moda. Però ti dò una spassionata opinione: l’uomo fuori moda non impedisce alla moglie di avere un suo lavoro (ma le donne un tempo non lavoravano nei campi, nel villaggio o nella città? Ma chi l’ha detto?), anzi: ho detto che le dà il suo stipendio. Solo che pensa che certi lavori li sappia fare meglio una donna perché ci è tagliata, e lui no.
@Zumpappa: Il Giappone e’ stato anch’esso un paese fortemente misogino e tradizionalista, e le donne hanno dovuto soffrire moltissimo per affermarsi in una societa’ patriarcale. Tra l’altro fino a pochi anni fa, le donne giapponesi che lavoravano, erano “incoraggiate” a dimettersi quando si sposavano. Fortunatamente anche in Giappone le cose cambiano, e le donne hanno conquistato lo spazio che le compete. In ogni caso se un tipo di societa’ dove le donne si limitano a fare la casalinga ti piace, dovresti vivere in un museo. Sia in Giappone che nei paesi europei e’ oramai indispensabile la presenza lavorativa della donna, per un motivo oltre che etico, anche di sopravvivenza pura e semplice, con un stipendio solo come puoi mantenere una famiglia?
Se tu mi dici dove ho negato il diritto di una donna di avere un lavoro, mi fai un grande favore.
Ma se non l’ho detto, perché scrivete così, impulsivamente?
Le persone hanno capacità fisiche e mentali diverse, ma non sulla base del sesso, bensì sulla base delle diverse corporature, della diversa resistenza fisica, del diverso quoziente di intelligenza, conosco uomini che hanno una costituzione così delicata che non potrebbero spaccare legna, mentre al contrario ci sono delle donne così robuste da potersi caricare un albero addosso. Ancora con quest’idea che le donne hanno delle capacità diverse da quelle degli uomini. Qui invece di progredire si va indietro. A me la società attuale piace. Per nessuna ragione al mondo vorrei vivere come vivevano le donne degli anni ’40 o ’50 del Novecento. La destra reazionaria e la Chiesa fanno catastrofismo, parlano di disfacimento della società, solo perché non riescono ad accettare che la coscienza delle persone è cambiata, che la società e la famiglia patriarcale di stampo giudaico cristiano non esistono più, non si riesce ad accettare che le donne abbiano coscienza delle proprie esigenze individuali e non ci pensino più ad anteporvi quelle degli altri. I veri problemi sono altri quelli ecologici, la sovrappopolazione, i fondamentalismi religiosi e qui ci si preoccupa che i tassi di natalità sono troppo bassi e che la gente decide di vivere da single…
@Zumpappa
>l’uomo fuori moda non impedisce alla moglie di avere un suo lavoro
>Solo che pensa che certi lavori li sappia fare meglio una donna perché ci è tagliata, e lui no.
Gli uomini come te (primati dotati di pene sarebbe piu’ corretto) non sono tagliati a fare nulla.
…forse il fermaporta, ecco quello si.
Questa e’ la tragica verita’, cicci.
“Non sono io a vedere i fantasmi. Il mondo che rievochi, con la donna senza denaro e un marito col portafoglio, non è mai esistito: ”
quest’affermazione di zumpappa è la cosa più ridicola, e ovviamente falsa, che ho sentito dire qui. la trollata più grande
Nella famiglia “tradizionale”(quella che molti cattolici sognano) il potere era tutto del padre, non c’era il divorzio ma l’uomo poteva avere tutte le amanti che voleva, mentre la donna se tradiva il marito rischiava il carcere (insieme all’amante). Il marito decideva la residenza, lavorava mentre la donna era sottomessa, praticamente come oggi nei paesi islamici.
zumpappa: societa’ “decadente” quella tardoromana?? Io la definirei societa’ avanzata. Roma aveva 1 milione di abitanti, migliaia di bagni pubblici, la tecnica e la filosofia erano a un punto di raffinatezza notevolissimo. Certo, non era la societa’ ideale, c’erano problemi e ingiustizie. Tuttavia se confrontato a quello che venne dopo, ai secoli dell’alto medioevo, in cui le pestilenze, le carestie e la superstizione che il cristianesimo aveva buon gioco ad alimentare, decimarono la popolazione e la fecero vivere in uno stato miserabile, davvero non possiamo che ammirare le societa’ tardoromane ed ellenistica.
“Non sono io a vedere i fantasmi. Il mondo che rievochi, con la donna senza denaro e un marito col portafoglio, non è mai esistito: ”
JSM
perfettamente d’accordo, una super trollata. Svela molto del personaggio.
Non esisteva alcun divario economico tra marito e moglie, e nessuno dei due poteva dire di possedere denaro per sé. L’ho già accennato, i salari erano così bassi che c’era il necessario per sopravvivere e neppure. Dunque non c’era nulla da spendere in più, né per lui né per lei, ad eccezione che per i pochissimi ricchi. Parlate di un mondo che non è esistito.
La società tardoimperiale romana era opulenta e corrotta, e vari autori, soprattutto Petronio, avevano evidenziato gli aspetti peggiori, e nel lusso e nei costumi (fra l’altro, la pedofilia era ammessa, ma si sapeva che era un vizio; un vizio che già in Olanda han provato a legalizzare…ci arriberemo). Una società “raffinata” ma corrotta ed infiacchita…bella pronta per il suo dudario, come la nostra. E’ inevitabile.
Però se replicate, scusate un pò, fatelo se conoscete la storia, perché non posso discutere con chi inventa. A parte il fatto che Roma non aveva un milione di abitanti ma addirittura 1,5 milioni, il Medioevo è stato un periodo di grande civiltà, e studiosi laici come Jacques Le Goff lo scrivono. Ha avuto il problema di continue invasioni, e di popolazioni che dovevano essere integrate, perché sempre nuovi “barbari” da Est gettavano l’Europa nel caos (fino a quando non vi fu Carlo Magno, che dominò anche i Sassoni). Per finire, solo un novellino può vedere antitesi fra età romano-ellenistica e superstizione (basta pensare ai pitagorici, ma non solo), per di più senza specificare cosa si intende per superstizione. E solo un novellino può vedere l’intero Medioevo come un’epoca di pura superstizione, una sciocchezza che nessun libro di storia oserebbe scrivere. Io sarò un personaggio strano, ma voi siete mediamente di un’ignoranza e di un semplicismo abissali.
Mah zumpappa, ha bisogno di un ripassino di storia. Mi risulta che pedofilia (o meglio pederastia) fosse tollerata anche a Sparta nel pieno vigore delle sue forze, insieme all’omosessulita’ e molti altri “vizi”. E non possiamo chiamare la societa’ spartana “corrotta e infiacchita”. Simile discorso per la societa’ macedone del tempo di Alessandro. E tutti i “vizi” a cui alludi erano diffusi a Roma ben prima della sua caduta (giusto per avere un’idea, Petronio e’ morto nel 66 d.c., caduta ufficiale dell’impero romano 486 d.c., 400+ anni dopo). Ti ricordo per inciso che l’Impero Romano e’ caduto dopo essere diventato cristiano, a causa anche del cristianesimo stesso.
Tra parentesi, Petronio se ne fregava altamente dell’aspetto morale, considerava semplicemente i romani rozzi e poco eleganti (vd. Satyricon).
Non ho assolutamente parlato di tutto il medioevo, mi riferivo soprattuto all’Alto Medioevo in Europa (i paesi arabi erano al massimo del loro fiorire) sono d’accordo che sia stato un periodo anche di civilta’ come evidenziato da Le Goff, ma ammetterai che non poteva certo competere con lo splendore di Roma imperiale. E questo anche grazie alla filosofia pauperistica del cristianesimo.
Hai ragione quando precisi che la pedofilia non era solouna questione romna. La pedofilia ateniese però era ben diversa da quela dell’Urbe: la prima, per quanto per noi inaccettabile, allora era considerata un rito iniziatico; la seconda era considerata solo una violenza ma veniva perpetrata ugualmente. E’ una distinzione nota.
L’impero romano è caduto per le invasioni a causa di carestie nell’Asia centrale, invasioni inarrestabili. Prova ne sia che per la stessa ragione – e contemporaneamente – cadde l’impero indiano dei Gupta.
Detto questo, il cristianesimo attecchì a Roma non perché nel tardo impero fossero più minchioni, ma perché esso si trovò naturalmente a riempire un vuoto morale lasciato dalla perdita del Mos Maiorum.
Fino al 50 circa il cristianesimo era infatti un qualcosa di esoterico – parrebbe – generato dall’incontro tra spiritalità eleusina e giudaica. Non trovi infatti alcun vangelo o nessun frammento aneriore al 50 d. C. Il cristianesimo divenne exoterico perché nel mediterraneo una religiosità in grado di colmare quel vuoto. Fu divenendo exoterico che divenne anche filosofico e dogmatico.
Non esisteva alcun divario economico tra marito e moglie, e nessuno dei due poteva dire di possedere denaro per sé.
—-è ovvio se due persone sono entrambe povere, entrambe possiedono quasi nulla, si può dire che siano uguali nella povertà! Quindi stai dicendo che la povertà generalizzata eliminerebbe le disparità tra uomo e donna? I problemi si risolverebbero ritornando ad una economia agricola di tipo pre-industriale dove le famiglie sono anche unità produttive, in cui marito moglie e figli collaborano per coltivare la terra, produrre la lana, filare i tessuti etc… Ma questa mitizzazione dell’era premoderna è proprio la radice che ha prodotto il fascismo:
Il fascismo si riallaccia a correnti di pensiero ultraconservatrici, che risalgono al XIX secolo, in generale contraddistinte dalla critica contro il preteso materialismo e l’idea di progresso delle società capitaliste borghesi, ritenute distruttrici dei valori più profondi della civiltà europea. Tali scuole di pensiero tendono a rievocare un’idea romantica, secondo molti storicamente inesatta, di una mitica società premoderna, armonica e ordinata, nella quale i diversi ceti della società, ciascuno nel suo ambito, collaborano per il bene comune. da WIKIPEDIA
FASCISMO 2 Radici e obiettivi
P.S. nell’alto medioevo ovunque l’economia monetaria fu sostituita dalla autoproduzione, nel senso che tutto ciò che serviva veniva prodotto nei mansi feudali dalla famiglia contadina che in piccola parte lo teneva per se e in maggior parte lo dava al signore delle terre. Quindi a rigore nell’alto medio evo nè uomini, nè donne possedevano denaro. Venivano prodotti solo i beni di prima necessità, quindi nessuno poteva fare “spese” per se stesso. Tutti erano soltanto manodopera, compresi i bambini in tenera età. Le dame feudali però se la spassavano con i Minnesanger mentre i loro prodi mariti erano in guerra, magari contro gli infedeli…
PER CONCLUDERE SULLE BELLEZZE DELLA VITA PRE-MODERNA:
L’amor cortese era anch’esso una forma di contraccezione,era non molto diverso,nella sostanza, dal sesso virtuale che oggi molti giovani praticano attraverso internet o i cellulari. I catari erano convinti che procreare fosse un male e praticavano il coitus reservatus o interrotto.
La vita media era di 20,25 anni. A 40 anni si veniva considerati anziani. iL 50% delle donne moriva tra il secondo e il quarto parto.
Era davvero un mondo fantastico! Puro e incorrotto! 😀
Ah, dimenticavo: i cavalieri teutonici e altri ordini militari cattolici andavano in giro per i borghi, soprattutto nell’Europa orientale, a sterminare interi villaggi che rifiutavano di convertirsi al cristianesimo.
@Zumpappa
>Però se replicate, scusate un pò, fatelo se conoscete la storia, perché non posso discutere
>con chi inventa.
>
…detto da uno che crede alla moltiplicazione dei pani e dei pesci assume un tono, oserei dire… ONIRICO 🙂
>Io sarò un personaggio strano, ma voi siete mediamente di un’ignoranza e di un
>semplicismo abissali.
>
Ma vala’ che se fosse per i “dottori” come te, i libri sarebbero ancora in copia unica, scritti su pelle di pecora.
Ahahah…emel, sei scappata da un circo.
Va bene, sono onirico e incartapecorito. Lo ammetto, ammetto anche la mia ignoranza e la mia malafede. Spero che questo ti soddisfi appena.