ARCILESBICA ROMA, ASSOCIAZIONE RADICALI ROMA, CIRCOLO MARIO MIELI, DIGAY PROJECT, GAY LIB, GRUPPO PESCE ROMA, ROSA ARCOBALENO, UAAR hanno deciso di intraprendere, a partire dalla fine di febbraio 2007, una raccolta di firme per la presentazione, in sede di Consiglio Comunale, di una delibera di iniziativa popolare al fine di istituire il registro delle unioni civili a Roma. Ecco il comunicato di “Facciamo coppia in-comune”. Sono molteplici le ragioni che ci hanno spinto a dar vita a tale iniziativa: Roma non si limita ad essere la capitale dello Stato italiano, infatti rappresenta il centro propulsore dei movimenti e dei poteri politici che influenzano l’intero Paese. Pertanto le battaglie portate avanti nella “Città Eterna” non costituiscono semplici fatti ed atti a sé stanti, ma hanno e danno valore aggiunto all’intero agire politico italiano. Attualmente, al Campidoglio, si assiste ad uno scontro “storico” che va al di là della dicotomia destra/sinistra: la Roma “laica”, “libertaria” e “liberale” ispirata ad Ernesto Nathan, il sindaco mazziniano che fece di Roma una città moderna, lotta con difficoltà per creare -ed essere essa stessa- l’alternativa alla Roma veltroniana. Quest’ultima ridotta ad essere un mero “laboratorio di coesistenza” in cui viene concesso largo spazio al nascente Partito Democratico e al potere clericale, forze che in tema di libertà della scienza e della cultura pesano negativamente sulle prospettive della città. In un contesto politico nazionale così frastagliato in materia di diritti civili, in cui esiste una maggioranza sempre pronta a promuovere compromessi a ribasso in nome della sua unità, noi avvertiamo l’urgente necessità di trasmettere un segnale forte attraverso cui far sentire la presenza viva della Roma laica e liberale. A tal fine reputiamo la raccolta di almeno 5000 firme per una proposta di delibera di iniziativa popolare sul registro delle unioni civili un’azione politicamente significativa perché corrispondente ad una battaglia finalizzata alla conquista di diritti civili, riconosciuti già in quasi ogni angolo d’Europa, battaglia non a caso tanto indigesta sia alla Curia, sia all’Amministrazione capitolina. Non vogliamo accontentarci di semplici certificazioni anagrafiche: aspiriamo a riconoscimenti giuridici veri che garantiscano diritti giusti! Come ogni raccolta firme, anche questa campagna ha bisogno di molteplici forze umane che con la propria disponibilità, convinzione e determinazione contribuiscano al perseguimento dell’obiettivo. Per questo se anche tu condividi il fine che ci siamo prefissati, ti chiediamo di affiancarci in questa battaglia.
Per informazioni: roma@uaar.it