Un uomo a torso nudo tiene una donna inchiodata a terra per i polsi, mentre altri quattro osservano la scena: quest’immagine, appartenente all’ultima pubblicità di Dolce & Gabbana, ha sollevato un polverone in Spagna, dove associazioni di consumatori, l’Istituto della Donna, e semplici cittadini ne hanno chiesto il suo «ritiro immediato». A loro giudizio, mostra una scena di violenza “machista”.
Secondo l’Istituto della Donna, organismo autonomo del ministero del Lavoro, la pubblicità del marchio italiano incita alla violenza contro le donne. Da questa immagine «si può dedurre che è ammissibile l’uso della forza come un mezzo per imporsi sulle donne», sostiene.
L’Istituto ritiene che questo tipo di immagini rafforzi «atteggiamenti che oggigiorno sono un reato, attentano contro i diritti delle donne e denigrano la loro immagine». Insomma, «non favoriscono per niente il lavoro svolto da molti anni per raggiungere la parità con gli uomini». […]
Spot Dolce &Gabbana solleva polverone in Spagna
28 commenti
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sono pienamente daccordo con l’istituto della donna. sarei stata curiosa di vedere se al posto della donna ci fosse stato un prete o una suora! a questora d&g sarebbero stati scomunicati e la pubblicità ritirata alla velocità della luce.
e poi se è stata censurata quella di rocco siffredi, deve essere censurata anche questa
Violenza machista? Ma li hanno guardati bene questi machos? Ahem… 🙂
Io la vedo invece piuttosto ironica e a D&G l’ironia non manca.
Quoto RazionalMente: l’immagine è soprattutto ironica e volutamente provocatoria.
E, come le migliori pubblicità (tra cui il bellissimo spot con Siffredi), raggiunge perfettamente il suo scopo: non passare inosservata.
Allora bisognerebbe anche mettere al bando fotografi come Toscani (beh, in effetti con lui l’hanno fatto) e LaChapelle, che è un maestro nel ritrarre donne-oggetto.
Non credo che chiedere il ritiro della pubblicità di D&G faccia fare molti passi avanti verso la parità delle donne… :S
Per una volta concordo con voi: non mi sembrano soldati dell’esercito di Annibale. Son più donne della ragazza.
@zumpappa
>Per una volta concordo con voi: non mi sembrano soldati dell’esercito di Annibale.
>Son più donne della ragazza.
l’invidia l’e’ sempre ‘na bruta bestia…
Sembra un po’ esagerato anche a me…
E la figura del macho non mi sembra proprio che faccia parte del repertorio D&G.
Può anche essere opinabile il gusto di questo spot ma non mi sembra proprio una chiara istigazione alla violenza.
emel, vedi quanto ho scritto in un post precedente
beh comunque la violenza non è un argomento su cui scherzare, per cui effettivamente mi sembra una pubblicità di cattivo gusto e di pessime intenzioni, come del resto la coppia (o meglio, ex coppia) di furbi mascalzoni che sta dietro a tutto ciò.
Se vogliono proprio scandalizzare, mettano in mostra la stessa scena con tutte donne e un uomo steso a terra, almeno sarebbe un filino più innovativa. Oppure un bacio gay tra due preti, quello sì che sarebbe divertente. E il materiale non manca certo…
In ogni caso e’ chiaro che non capite il senso del tutto, e del perche’ la polemica ***ha un senso*** comunque.
Che a rappresentare la scena siano i 4 fighetti che si vedono, o i familiari pelosi di zumpappa in liberta’ vigilata, poco cambia.
Il messaggio che viene veicolato lo e’ tramite la scenografia, non tramite i costumi o il trucco di scena.
E il messaggio (di fondo, un po’ subliminale ma chiaro a chiunque abbia un minimo di cervello e la voglia di usarlo) e’ che alle donne piace essere dominate, strapazzate, (Violentate!?!?!) dagli uomini.
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Le donne sotto(messe) agli uomini.
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E’ un messaggio che sottintende la fallocrazia, non c’e’ nulla di simpatico, buffo o spiritoso sotteso all’immagine.
Io non ce lo vedo con tutta la piu’ buona volonta’.
Non mi scandalizza, no, ma solo perche’ (purtroppo) sono abbastanza disincantata rispetto alla anticultura finto machista degli italioti (che sono la brutta copia degli spagnoli).
Da questo punto di vista l’ideatore della campagna non vale neanche un unghia di Toscani proprio perche’ ripropone un cliche’, anzi propone IL LUOGO COMUNE usandolo per invogliare i maschietti a comprare D&G, cosi’ le donne saranno piu’ contente quando le prenderanno con la forza.
“eh eh eh” si sentono ridacchiare gli uomini davanti al cartellone.
Il tutto e’ ancora piu’ disgustoso visto che lo ripropone a un pubblico latino, espressione massima della cultura misogina.
Non lo capite, perche’ siete troppo italiani, troppo papponi, troppo misogini.
Io ti capisco benissimo Emel, anzi, ti quoto in pieno! il mio non è moralismo, badate, ma non riesco a vederci nessuna ironia in quest’immagine. Sarà anche una provocazione, ma per chi? le provocazioni fini a se stesse non servono a nessuno, anzi….
Se questa è l’immagine che i due stilisti vogliono dare della loro azienda, pechè non prendono anche la foto di quel tifoso del Catania che, indossando passamontagnia e giubbino D&G sbrillucicante, tirava sassi alla polizia? è meno glamour di uno stupro?
ma se sono cinque finocchie, al massimo stanno facendo esercizi per rassodare i glutei insieme all’amica
mi correggo: la mia obiettiva interpretazione non è alla portata della massa (che magari considera davvero Renato Zero eterosessuale) quindi effettivamente i coatti denoiantri con la cinturona D&G comprata sul marciapiede potrebbero sentirsi improvvisamente sdoganati nella loro machoneria da due soldi.
Quando un istituto inveisce contro le presunte grandi firme, sto dalla parte dell’istituto, sempre contro queste presunte grandi firme, sempre NO LOGO e contro il capitalismo (^_^)
A me non piace per un altro motivo. Non mi piace la pubblicità di uno stereotipo maschile o femminile basato sulla bellezza, donne bambole e uomini con molti muscoli e poco cervello. Questa pubblicità non è diversa da tante altre che propongono, anzi impongono, modelli totalmente sbagliati.
Secondo me l’unico stilista veramente bravo è Valentino, gli altri farebbero bene a cambiare mestiere.
A parte che è la solita solfa (non ci vedo niente di innovativo, neanche se i ruoli fossero rovesciati) che in italia si vede su ogni muro di ogni città per reclamizzare ogni tipo di prodotto… trovo giusta la reazione spagnola dove c’è, negli ultimi anni e finalmente, una denuncia chiara e forte sulla violenza alle donne, soprattutto in ambito domestico, che ha portato con Zapatero (santo subito) anche a una legge. I dati sono impressionanti, forse non dissimili da quelli italiani, ma lì c’è un dibattito, un tentare di capire meccanismi e immaginari collettivi del machismo e del suo sfociare in violenza.
No alla censura ma assolutamente bisogna analizzare e discuterne pubblicamente.
Il messaggio: l’erotismo della donna è inferiore a quello dei gay…
Qualche volta i gay sono misogini… forse D&G anche!
Comunque a me sembra che la signorina stia facendo sesso e non le dispiaccia che dei guardoni stiano osservando la scena. Alcune persone sono esibizioniste e le donne non ne sono sempre immuni.
Personalmente non reputo mai che la censura sia una buona idea. Mi sembra più intelligente il boicottaggio: chi si è sentito offeso, eviti l’acquisto del marchio reclamizzato e convinca più gente possibile a fare altrttanto.
Sono d’accordo con Stellina. Il fine di queste pubblicita’ volutamente offensive e che creano polemiche e’ quasi sempre ben calcolato da qualche vecchio volpone del marketing. Censurare l’immagine in questione e’ quasi certamente fare un regalo a D&G (che sta per Doccie e Gabinetti, o sbaglio 🙂 ?? ).
Neanche a me piace la censura però quando ci vuole, e poi non credo che per emancipare le donne servano pubblicità che le considerino come oggetti, come verrebbe censurata una pubblicità che inneggiasse al razzismo così dovrebbe essere per chi sottointende la violenza alle donne,o la violenza in generale
# zumpappa scrive: Il messaggio: l’erotismo della donna è inferiore a quello dei gay…
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Guarda bene la foto. C’è un gruppo di gay che se la stavano spassando tra di loro quando è arrivata questa ragazza vestita come una star del cinema il giorno dei premi Oscar ed ha tentato di baciarne uno. La reazione del gay è comprensibile. Dopo una breve colluttazione è riuscito ad atterrare la donna mettendola in condizioni di non nuocere. Insomma ricorda vagamente la scenetta dei film di Fantozzi con la vedova inconsolabile che ti si attacca addosso e sei costretto a prendere a calci e pugni pur di liberartene 🙂
Comunque son d’accordo con te sul fatto che puntano tutto su falsi ideali, su bellezza e niente cervello. Ma la moda è vanità pura, quindi su che potrebbe basarsi?
Secondo una che si veste D&G forse lo fa per poter essere protagonista di scene del genere….. scusate il sessismo! (e sono pure femmina….)
debbo dire che è disturbante e secondo me ha a che fare con la sopraffazione.
non è provocotaria, è semplicemente un’immagine di PESSIMO gusto, esattamente come i vestiti disegnati da questi due simpaticoni D e G, che tra parentesi non sono due paladini dei diritti civili in Italia, anzi….
Secondo me non ci sarebbe nulla di male, però effettivamente non è molto didattica. metti che poi un bambino la vede su un muro e poi violenta la compagna di banco.
Fosse per me non ne farei cartelloni, ma la accetterei su Vogue & Co (o Man’s helth) 😉
Nonostante Zapatero, per molti versi gli spagnoli continuano a batterci quanto a bacchettoneria e bigottismo…