Giancarlo Zizola, vaticanista e professore universitario a Padova, cita Antonio Rosmini, sacerdote che proprio a Padova si laureò teologo nel 1822. Il fondatore dell’Istituto della Carità e delle Suore della Provvidenza ed «eroe della fede» per il quale è attualmente in corso la causa di beatificazione, spiega Zizola, «riteneva che la chiesa non avesse bisogno di potere e privilegi, ma solo di libertà».
Religione e politica devono quindi restare operativamente separate?
«L’ambito religioso e quello politico non devono sovrapporsi, perchè in questo modo si mette a rischio la missione di una chiesa che deve essere prima di tutto chiesa, e non “chiesa di Stato”. Vale a dire missionaria in una società laica. Ritengo inoltre che così facendo le autorità ecclesiastiche potrebbero mettersi in contrasto anche con la “dichiarazione sulla libertà religiosa” espressa dal Concilio Vaticano II. La cui massima era data dal fatto che “la verità non si impone, si propone”. E si propone con mezzi non violenti: usare un potere per imporre il proprio volere (che io, da cattolico, ritengo rispettabile) credo ponga un problema anche alla chiesa, rispetto alla “dichiarazione” del Concilio Vaticano II».
La Chiesa dovrebbe rinunciare al proprio «potere»?
«Dovrebbe epurare ogni residuo di temporalismo. Anche nel testo concordatario. Pensiamo alla stessa “ora di religione”, che, così come si è configurata nel testo del 1984, è una forzatura indebita di tipo confessionale mettendo sul piatto da una parte un’ora di religione e dall’altra il nulla. Credo che sia opportuna una fase di revisione concordataria».
Il Vaticano ha accentuato la sua dimensione «politica» in questi anni…
«Io credo che sia naturale che la chiesa porti fino in fondo la proposta cristiana, profeticamente alternativa a qualsiasi proposta di tipo mondano. La comunità cristiana deve distinguersi per il modo coerente con cui si incarna nella propria proposta alternativa. Questa chiesa pensa invece di poter utilizzare mezzi impropri (non coerenti con l’annuncio evangelico sull’amore umano): mezzi politici e mezzi lobbistici». […]
In questo dibattito, quale dovrebbe essere il compito della politica?
«Credo sia un fatto significatico la sollevazione che ha fatto seguito ultimamente al piccolo appello che alcuni intellettuali cattolici, tra cui Giuseppe Alberigo, amico personale di Joseph Ratzinger, quindi non sospettabile di alcunchè, hanno promosso. La “supplica” ha ottenuto una risposta collettiva straordinaria per gli stessi promotori. Una risposta che ha dimostrato il bisogno di una chiesa, che non sia chiesa di Stato, che non assuma i mezzi dello Stato, ma che illumini con i mezzi suoi propri, come la catechesi, la sua strada».
Quale ruolo potrebbe avere il Parlamento italiano in questa discussione?
«Penso che da questo dibattito la politica abbia anche un’occasione per riflettere. Anche da parte delle forze politiche c’è una richiesta. Si deve comprendere il ruolo della laicità oggi. Non si tratta di una laicità ideologica, quanto regolatrice di una pluralità di visioni all’interno delle quali il ruolo delle forze spirituali deve essere riconosciuto come importante».
oddìo non ci credo, un cattolico che dice cose razionali, persino condivisibili… dove starà l’inganno?
Non sarà piuttosto che questo forum vive di stereotipi sui cattolici?
Lo stereotipo è l’anticamera del razzismo… che male si coniuga con la filosofia dell’uaar. O sbaglio?
Patrizia, Ruini e Ratzinger son due stereotipi? Ah, allora mi son sempre sbagliato …
Scusa ma in che nazione vivi? Per me i primi razzisti sono loro …
CI SONO MOLTO CATTOLICI INTELLIGENTI E CHE DICONO COSE RAGIONEVOLI. SEMBRA UNA CONTRADDIZIONE MA CI SONO…
Patrizia, è probabile che ci sia qualcuno che fa l’errore di cui tu parli ma non credo siano in molti.
Ci sono cattolici intelligenti. Ma difficilmente saranno vescovi, cardinali o papi.
Libero, ti sbagli. Non sottovalutare il nemico!!!
Diventan vescovi, cardinali e papi quelli che sono talmente intelligenti da riuscire a nascondere la loro intelligenza.
Per questo son tanto difficili da sconfiggere.
Dovrebbe epurare ogni residuo di temporalismo? E da quando il temporalismo ecclesiastico è un residuo? A me sembra che sia la religione ad essere un residuo in una Chiesa che da 2000 anni altro non è che potere politico assoluto.
Attenzione ! Dare troppa importanza alle pur gravi ingerenze del Vaticano nella politica, distrae dalla massa di soldi che esso ci ruba, quasi che rubare, in quanto non attinente ai valori democratici, ideologici, blah blah, non fosse grave. Secondo me la massa di esenzioni fiscali di cui gode B16, la liberta’ di farsi pagare da noi i debiti faraonici che ha avuto con
l’ ACEA (municipalizzata dell’ acqua a Roma), la liberta’ di fare quello che voleva concessa allo IOR, la storia dell’ 8/1000, il fatto che paghiamo noi gli insegnanti di religione scelti (e revocabili) da loro: tutti fatti infinitamente piu’ gravi. Non vorrei che ci si facesse abbagliare da problemi meno urgenti.
“La Chiesa non può essere di Stato…”
In Italia non mi sembra che ci sia una Chiesa di Stato. E’ lo Stato che è della Chiesa.
“Vale a dire missionaria in una società laica”. Questa frase potrebbe essere soggetta a svariate interpretazioni. La prima sarebbe quella di farsi come proposta tra le varie che ci sono, ma se si guarda bene sia il Nuovo Testamento, sia il significato che ha assunto la parola missionario (spingere gli altri a convertirsi alla propria fede), sia la tradizione ecclesiastica si capisce di come la Chiesa per sua stessa natura non può e non potrà mai accettare di essere una proposta, ma si considererà sempre LA proposta riducendo dialetticamente al nulla tutte le altre (ne è un esempio o ora di religione o ora di vuoto). Infatti una delle caratteristiche principali del pretesco-teologhese è quello di aver sempre due significati di cui uno positivo (raccolto dalla massa che li sta ad ascoltare) e l’altro meno (raccolto da chi analizza bene quello che dicono, le classiche malelingue anticlericali). Chissà perchè nella maggior parte dei casi l’interpretazione più giusta è la seconda
i cattolici intelligenti sono cattolici di nome, magari per tradizione, ma non di fatto
no il fatto è che ci sono cattolici onesti, ma non diventeranno mai vescovi, papi…
Di positivo c’è che anche i cattolici iniziano a riflettere sul fatto che la chiesta sta esagerando (in particolare la fondamentalista CEI)! Negli ultimi tempi se ne stanno accorgendo in diversi.
anzi, cara miope patrizia, quella che ha dei pregiudizi sei proprio tu, è ARCINOTO che tutti i cattolici che abbiano mostrato onestà coerenza razionalità correttezza tolleranza rispetto ecc siano sempre stati OSTEGGIATI dalla chiesa ufficiale, voi ci credete che Carlo maria martini è stato sbattuto a gerusalemme per RIFLETTERE???? o il sacerdote scienziato dell’osservatorio vaticano di cui non ricordo il nome che per aver screditato l’intelligent design in base a criteri scientifici è stato rimosso dall’incarico? o tutti i preti e anche qualche vescovo che parlano a favore di referendum legge 40, caso welby e subiscono DEVASTANTI censure??
Cara patrizia spiegaci perchè dovremmo giudicare la chiesa e il cattolicesimo sulla base di sparute e OSTEGGIATE eccezioni, piuttosto che sulla base delle posizioni della MAGGIORANZA dei suoi membridella nonchè della POSIZIONE UFFICIALE delle sue PIU’ ALTE GERARCHIE le quali fra l’altro prendono NETTE e VIOLENTE (censure, trasferimenti denigrazioni) posizioni CONTRO queste rare eccezioni?
Come tutti i cattolici cara patrizia anche tu parli in malafede o in perfetta miopia sostenendo giudizi assurdi e indimostrabili sulla base dei quali noi dovremmo giudicare la chiesa.
Hai capito ora? siete tutti uguali!!
“E si propone con mezzi non violenti…”
Stare tutti i santi giorni su tutti i telegiornali di tutte le ore di tutti i canali è proporsi con mezzi non violenti!
Come no?!
andate a vedere il sito di Odifreddi e la presentazione del suo nuovo libro: scoprirete che bella parola ha avuto origine dal termine “cristiano”……..
Sono d’accordo con mstatus. Speriamo anche i cattolici non fondamentalisti si sveglino e si accorgano dove le loro gerarchie li stanno conducendo.
Se tutti i cattolici fossero onesti come sembra Zizola, personalmente non avrei alcun problema ad andare d’accordo con loro. Il problema e’ che hanno un papa che probailmente considera “relativismo” le posizioni di Zizola, e una CEI in mano a un fanatico come Ruini.
Carlo,
ma a parte la questione clericale, tu sei veramente convinto che questo disegno di legge sui dico sia soddisfacente ? A me sembra che non accontenti nessuno !