Sul numero in edicola ieri, Avvenire ha pubblicato un editoriale di Marco Tarquinio dal titolo Governo capace di pensare in grande. Scrive Tarquinio:
Servirebbe, soprattutto in un frangente come questo, un governo forte e, comunque, la capacità di pensare in grande. Contiamo di sapere presto se il centrosinistra, cui spetta l’onere di un’essenziale operazione di chiarezza, sarà in grado di porsi uno di quegli obiettivi o, meglio, entrambi. Ma sappiamo già – i numeri sono eloquenti – che potrebbe rivelarsi inevitabile una fase di passaggio. Che magari metta, con realismo e senza mediocri giochi di palazzo, le risorse del nostro imperfetto bipolarismo a disposizione del Paese.
Anche a noi piacerebbe un governo capace di pensare in grande, che ci faccia uscire dal provincialismo e faccia assumere al paese una dimensione veramente europea. Così come ci piacerebbe un governo forte, forte abbastanza da saper dire NO alle pretese del Vaticano. Certo, sentir evocare un ‘governo forte’ dal giornale degli epigoni di Pio XI, il papa che definì Benito Mussolini “l’uomo che la provvidenza ci ha fatto incontrare”, qualche brividino lungo la schiena lo provoca.
Non basta ad Avvenire che “le risorse del nostro imperfetto bipolarismo” siano già a totale disposizione di Ruini?
Ci manca solo la richiesta di un uomo della provvidenza per sentirsi protagonisti di un documentario in bianco e nero dell’istituto Luce
Quoto il commento di Raffaele Carcano.
Luca Fontana su Diario:
Angelus vetustus
Benvenuti ad Alzheimeria, un Paese intero con catetere e pannolone, il nostro Paese.
magari un governo capace di spezzare le reni all’albania, no?
Basta tagliar fuori i comunisti e mettere gente del centro…
# zumpappa scrive: Basta tagliar fuori i comunisti e mettere gente del centro…
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Nei bidoni della spazzatura.