Michael Jackson si fa musulmano per dispetto

Michael Jackson si accinge a seguire le orme di Malcolm X e Mohammed Alì, scegliendo l’Islam in segno di sfida e riscatto nei confronti di un’America dalla quale si sente tradito. La popstar uscita indenne lo scorso anno dal processo per pedofilia in California e da allora residente in una reggia sul Golfo nell’Emirato del Bahrein, non ha nascosto negli ultimi mesi la rabbia nei confronti del suo Paese per come si è sentito trattato durante le udienze sui presunti abusi nei confronti di un minorenne, e ora ha confessato l’intenzione di scegliere l’Islam al fratello Jermaine, a sua volta divenuto un seguace del profeta Maometto nel 1989.
«Di ritorno da un recente viaggio alla Mecca, gli ho portato molti libri – ha raccontato Jermaine al giornale britannico The Muslim News – e lui mi ha fatto molte domande sulla mia fede. Io gli ho risposto spiegando che è bella e pacifica». Sarebbe stata proprio la lettura dei libri islamici sauditi ad accompagnare la definitiva scelta di Michael Jackson. «Ha letto tutto, è stato molto orgoglioso di me e questo mi ha dato una sensazione di forza e di pace» ha aggiunto il fratello, che ha 52 anni e vive anch’egli da tempo in Bahrein, aggiungendo: «È molto probabile che Michael si converta, potrebbe fare molto, assieme a me e al mondo di Allah». Finora il legame di Michael Jackson alla fede di Maometto era venuto alla luce grazie al fatto che durante il lungo processo celebrato a Santa Barbara, in California, scelse di affidare la propria sicurezza a un gruppo di guardie del corpo della «Nazione dell’Islam», il movimento di afroamericani islamici divenuto noto per aver organizzato nel 1995 una marcia di protesta a Washington alla quale parteciparono un milione di persone. La «Nazione dell’Islam» è il volto della protesta afroamericana più dura nei confronti del governo e della società americana e affidarsi alla sua protezione venne interpretato come un primo segno di denuncia e ribellione.
Proprio il leader storico della «Nazione dell’Islam», Louis Farrakhan, domani pronuncerà nello stadio Ford Field della città di Detroit il discorso di addio al movimento. Superata la soglia dei 70 anni e afflitto da gravi problemi di salute, Farrakhan – una figura controversa per le frequenti espressioni antiebraiche, l’accusa alla Cia di usare la cocaina per schiavizzare gli afroamericani e il sostegno politico a leader ostili agli Usa come Saddam Hussein, Fidel Castro e Muammar Gheddafi – lascia libero un ruolo di leader e la coincidenza con la conversione di Jackson è destinata a porre l’interrogativo se proprio il cantante punti alla successione.
D’altra parte fu proprio il giornale della «Nazione dell’Islam», The Final Call, a svelare nel 2003 che Michael Jackson era entrato nell’organizzazione dopo un lungo incontro con Louis Farrakhan che aveva visto in lui «molta spiritualità».
Dopo la sentenza di assoluzione in California e lo sbarco in Bahrein – dove Jackson si fece ritrarre coperto da uno chador femminile – arrivò la notizia della donazione per la costruzione di una moschea nella sua residenza sul Golfo Persico e dell’accordo sottoscritto come consulente di un’importante azienda locale.
Se la conversione di Jackson potrebbe essere l’ultimo regalo di Farrakhan ai suoi seguaci – circa 750 mila – la scelta della popstar fa tornare alla memorie quelle analoghe di personaggi che hanno segnato la storia americana nel Novecento: lo scrittore Malcolm X divenuto simbolo della lotta contro la segregazione si convertì nel 1948, mentre si trovava in prigione, e il campione di box Cassius Marcellus Clay jr che scelse il Corano e diventò un sunnita nel 1975 poco dopo aver anche lui aderito alla «Nazione dell’Islam» di Farrakhan.

Fonte: laStampa.it

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11 commenti

giops

è molto triste che un cambio di religione sia visto come un segno di ribellione e dispetto.
Anche in America c’è una bella confusione tra Stato e religione…

Mauro Ghislandi

Sono contento di sapere che la fede islamica è “bella e pacifica”. Sul bella non mi esprimo, è un giudizio soggettivo. Riguardo al fatto che sia “pacifica” qualche obiezione l’avrei…

Nikky

Michael Jackson era entrato nellorganizzazione dopo un luogo incontro con Louis Farrakhan che aveva visto in lui molta spiritualità” sì certo e un ottima fonte di guadagno. Poi giudicare pacifico l islam è tutto dire tenendo conto che giustifica la jiad. Per il resto mi associo a giops

marcolfo

bisognerebbe fargli sapere che uno come lui si troverebbe bene a fare il prete cattolico

Leo55

Nessuno che rifletta sul tracollo artistico, ormai sempre più evidente e pronunciato, di Michael Jackson, che giustificherebbe anche prese di posizioni simili per rilanciare in qualche altro modo una popolarità che, diversamente, sarebbe destinata a un veloce declino…….Michael le spaccate non è più in grado di farle da tempo…….a stento riesce a camminare.

paolino

Musulmano per dispetto? 😯
Ma qui sembra quei mariti che si tagliano i cosiddetti per far dispetto alla moglie!
Al di là che i musulmani “duri” non amano l’uomo che si veste da donna, anche donna islamica!… 😉

lik

Paolino:
“Al di là che i musulmani “duri” non amano l’uomo che si veste da donna”

Uhmmm quello che fanno in privato la puoi sapere sino ad un certo punto, magari non li amano in pubblico ma sotto sotto…

@ Nikky

Louis Farrakhan è antisemita. Comunque è già da un pezzo che Jackson sosteneva Nation of islam.

Gérard

Visto che il pseudo profeta Mahometo era pedofilo, è giusto che Michael si convertisse all’Islam

Francesca

Che tempismo!
Come segno di sfida e di riscatto arriva solo con trent’anni di ritardo…

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