Premi unisex a Wimbledon

E’ finalmente caduto uno dei più antichi tabù di Wimbledon: dalla prossima edizione del torneo di tennis più famoso del mondo, il montepremi per le tenniste sarà uguale a quello degli uomini. A darne l’annuncio è stato ieri il presidente dell’All England Club che si è allineato dunque alla parità dei sessi prevista dagli altri tornei del grande slam: «E’ un riconoscimento per le giocatrici e una spinta per tutto il movimento», ha detto Tim Phillips. Si tratta di una svolta storica per un torneo che agli albori premiava gli uomini con l’oro e le donne con l’argento e aveva mantenuto una differenza di poche migliaia di euro. L’associazione giocatrici Wta ha dunque potuto festeggiare il successo dopo una lunghissima battaglia. La novità rischia di creare ora un effetto domino su altri tornei come il Roland Garros dove ancora c’è disparità per i premi minori. «E’ una vittoria definitiva di tutte le donne», ha annunciato la campionessa in carica di Wimbledon, la francese Amelie Mauresmo. D’accordo persino l’anti-femminista John McEnroe: «Quando ad un torneo partecipano sia uomini che donne è ridicolo che ci siano differenze di montepremi. La decisione presa dovrebbe essere d’esempio per la società in generale».

Fonte: ilManifesto.it 

2 commenti

Cosimo

Ragazzi,
forse mi attirero’ delle critiche enormi, ma io non sono d’accordo. E vi spiego perché:
Il torneo maschile si gioca al meglio dei 5 set, quindi il vincitore dovraà giocare un minimo di 21 set (ed un massimo di 45) per poter alzare il trofeo. Al contrario della vincitrice in campo femminile, la quale potrà alzare il trofeo solo dopo aver vinto 14 (ol al massimo 21) set.
Facciamo una media di 40 minuti a set. Ditemi voi se è giusto che chi lavora dalle 14 alle 30 ore debba guadagnare la stessa cifra di chi lavora dalle 9 alle 14 ore. Senza contare il fatto (oggettivo, senza voler esprimere giudizi di valore) che l’attenzione degli sponsor e degli spettatori è molto sbilanciata a favore del tennis maschile.
Certo, Wimbledon si rendeva ridicolo proponendo un premio finale quasi identico per uomini e donne – mantendendo quindi una discriminazione formale ma non sostanziale – per me lo spread dovrebbe essere molto maggiore.

Cosimo

errata corrige:

il massimo numero di set per un giocatore del tabellone maschile è 35, al quale corresponde un ipotetico massimo numero di ore lavorate uguale a circa 23.

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