Superstizione

E poi dicono che non bisogna credere alla superstizione, che sono tutte storie, invenzioni di chi non ha di meglio da fare e si aggrappa a stupide credenze popolari: un gatto, naturalmente nero come si conviene ai più autentici portatori di jella, è entrato nel campo in cui si disputava la semifinale tra la serba Jankovic e la francese Amelie Mauresmo. Risultato: il giudice di sedia sbaglia il punteggio e Jelena Jankovic si fa male. È successo ieri durante un incontro di cartello del torneo Wta di Dubai. Quando la transalpina, in vantaggio per 4-2 nel primo set, era al servizio, un gatto nero con le zampe bianche ha fatto il suo ingresso sul rettangolo di gioco. Partita ovviamente interrotta per qualche istante, giusto il tempo per consentire al felino di abbandonare la scena fra l’ilarità del pubblico e lo stupore delle due atlete. «Non ho mai visto una cosa del genere durante un torneo – commenterà alla fine del match la Mauresmo -. Ricordo di una mucca, quando giocavo a livello giovanile, ma un gatto non mi era mai successo».
Ma, si sa, le mucche non portano sfortuna, invece i gatti si. Così quando il gioco finalmente riprende, il giudice di sedia chiama il punteggio: “30 pari”. Peccato che la Mauresmo fosse in vantaggio 40-15. All’errore si rimedia, e così è stato, ma al successivo infortunio della Jankovic no: sul 2 a 5 per la Mauresmo, le si è girata la caviglia sinistra e la partita è terminata precocemente con il ritiro della serba alla fine del primo set.

Fonte: laStampa.it 

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32 commenti

Nikky

Meno male che non si è rotto uno specchio, sennò sette anni di disgrazie non glieli toglieva nessuno! 🙂

spuci

E’ vero! E’ una qestione di punti di vista!

o forse perchè aveva le zampette bianche…

giops

che viaggi che si fa la gente, altro che droga, qui basta un gatto che la gente si fa dei viaggi mentali coi controfiocchi!

paolino

Ricordate lo spot CEPU col gatto nero? La protezione animali ha ottenuto il blocco del medesimo perchè istigava all’odio contro i gatti neri. Gattofili di tutto il mondo, andate a bruciare la sede de “La Stampa”!
Anche perchè, se può perdersi dietro simili scemenze, può essere eliminata del tutto… :mrgreen:
Poi, i gatti neri sono i più eleganti!

ignazio

Come può un giornale serio come La Stampa occuparsi di simili cretinate?
Fermo restando che sarebbe proprio ora di finirla di addebitare sfortune e disgrazie a vari animali quali, gatti neri, civette, cornacchie ecc. I maltrattamenti che derivano da tali superstizioni non possono che essere sinonimo di inciviltà e chi alimenta tali “fantasie” è a tutti gli effetti complice dei maltrattatori di animali. Pertanto è giusto ritenere tali credenze istigazione all’odio verso questi stessi esseri.

Bruna Tadolini

Darwin nel suo libro “L’origine dell’uomo” capitolo II, Comparazione fra le facoltà mentali dell’uomo e degli animali inferiori. …Credenza in Dio/Religione, riferendo anche di ricerche effettuate da altri, propone una ipotesi.

In breve, l’uomo avendo acquisito l’intelligenza che geneticamente lo spinge sempre a chiedersi il perchè delle cose, avrebbe geneticamente la tendenza a dare risposte, cioè a trovare cause. E lo fa cercando correlazioni, come del resto fa la scienza. La scienza ha gli strumenti per verificare che le correlazioni siano vere e non spurie…ma quando l’uomo cominciò ad avere una buona dose di intelligenza la scienza non esisteva. Ed allora ” mi ha attraversato la strada un gatto nero e mi sono fatto male” = causa ed effetto. E quindi ecco inventata una legge pseudoscientifica che diventa la superstizione. Che non è altro che una scienza non scientifica!

Mentre la scienza verifica la relazione causa-effetto su un grande numero di eventi (confronto fra quanti incidenti per 1000 gatti neri e quanti per 1000 gatti “generici, ad esempio) la superstizione non lo fa. Anzi, nel caso della fede, che è una “estensione” della superstizione, anche se i numeri NEGANO la correlazione……. ci si crede. Malgrado a Lourdes solo 66 persone abbiano avuto la grazia della guarigione su milioni di fedeli che l’hanno chiesta…… milioni di cristiani credono che la Madonna di Lourdes guarisca. Anche l’ospedale più scalcinato della malasanità italiana fa meglio!

Chiara P.

Ieri sera, mentre tornavo a casa in macchina, mi ha attraversato la strada un gatto nero. Forse complice il fatto che non ho passato il resto del viaggio ad aspettare che un meteorite mi cadesse sulla testa o che un pirata in contromano mi travolgesse… sono tornata a casa sana e salva.
A proposito di specchi rotti: quando andavo alle superiori una mia compagna di classe aveva bisogno di frammenti di specchio per il suo lavoro di discipline plastiche. Lei e la prof avevano architettato una serie di ingegnosi sistemi per farlo rompere inconsapevolmente a qualche malcapitato. (ad esempio lasciarlo per terra in corridoio nel cambio dell’ora) Alla fine l’ho fatto io mentre tutti mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite. Sono sopravvissuta anche a quello.

Simone

Il paradosso dei miracoli di Lourdes è citato anche da Odifreddi ne “il matematico impertinente”. E effettivamente calcola che una persona che va a Lourdes ha molte meno probabilità (non ricordo quante in meno esattamente.. non sto a casa e non posso controllare il libro) di subire una guarigione “miracolosa” (cioè non ancora perfettamente spiegabile dalla scienza) rispetto a chi se ne sta buono a casa!

Ps: una sola domanda che mi è venuta spontanea dopo aver letto quel passo del “matematico impertinente”: questa disparità di statistiche di “miracolati” tra chi va a Lordes e chi invece rimane a casa secondo voi può dipendere dal fatto che chisi reca in pellegrinaggio spesso siano gente malata già in stadio avanzato che ha perso le speranze nella scienza (ammesso che le abbia avute) oppure può essere che il credente abbia un atteggiamento psicologico più remissivo nei confronti della malattia (“sia fatta la volontà di dio, se vuole che lo raggiungo sarà così” e menate simili) e che quindi si aiuti di meno?

Pantzini

@ Simone
Sicuramente un malato, durante il viaggio verso un santuario, non viene sottoposto a cure, anzi esce da un ambiente asettico per andare in lazzaretto (tipo Lourdes). Spesso si ricorda che la piscina ‘miracolosa’ dove vengono immersi i malati è un concentrato di agenti patogeni.
D’altra parte anche una guarigione spontanea avvenuta in ospedale diventa miracolo: se non già dai medici, appena passa il prete o la suora il paziente ancora intontito viene convinto a credere al miracolo… è sempre bello sentirsi speciali.

Chiara P.

@Simone
Secondo la psicologia della salute le persone che considerano esterni e indipendenti dalle proprie azioni i mali che le affliggono hanno meno probabilità di guarire. Chi ha fede ed è convinto che le sue sofferenze siano volute da qualcuno e abbiano un fine ultimo, sarà meno propenso ad attuare conportamenti protettivi per la sua salute.
In pratica queste persone diranno: “era destino” “Tanto se è ora dobbiamo morire comunque”
Detto questo, non sono convinta che siano poi molti i credenti che trovano veramente nella fede un sollievo alle loro sofferenze o al lutto. Veronesi ha detto che, secondo la sua esperienza, i non credenti affrontano la morte più serenamente…

Cosimo

A proposito (o quasi):

Qualche giorno orsono, al tg1 (notoriamente organo ufficiale del vaticano) ci fu un servizio sui maghi, veggenti e compagnia, ovviamente criticati al massimo al giornalistello di turno quali sfruttatori impostori ecc. Fino a qui, niente da dire. Se non che il servizio continuava con l’intervista ad un prete (!!!) siciliano, don non mi ricordo e non importa, che ha scritto un libro per metter in guardia da questa “gentaglia”. La cosa piu’ esilarante – e avvilente – è stata la dichiarazione del prete “puo’ sembrare strano, ma questi personaggi usano dei riti molto simili a quelli di noi sacerdoti”. In pratica una candida ammissione del fatto che non vi è alcuna differenza tra preti, maghi, fattucchiere, incantatori di serpenti, veggenti e compagnia bella. Ma visto che siamo in Italia, i maghetti sono dei furfanti e i preti sono delle persone degne di ossequio, rispetto e prostrazione.

Chiara P.

@Pantzini
già.. che fastidio le guarigioni miracolose!!! “Quel ragazzo era in coma e si è svegliato sentendo una partita della sua squadra” “Quella donna era praticamente spacciata, i medici hanno tentato di tutto e alla fine ce l’ha fatta. Miracolo!”
E tutto il lavoro dei medici???????????????

Kaworu

@chiara p.
le guarigioni “miracolose” sono la cosa più irritante in assoluto.

anche perchè nessuno poi si caga i medici che dicono “ma che miracolo, effettivamente poteva succedere per questo e quel motivo” e giù pagine e pagine di interviste a sacerdoti e truffatori vari…

una mia zia voleva portarmi a lourdes per l’eczema quando ero piccola (ce l’avevo su tutto il corpo, ora che son “grande” saltuariamente sul viso e su mani e incavo del braccio) ma per fortuna mia mamma si è sempre rifiutata dicendo “seee così mi entra in quella pozza putrida con l’eczema, e mi esce come minimo con la peste nera… e ancora l’eczema”.
grazie mamma ^^

Bruna Tadolini

Guarigioni spontanee esistono.
Uno studio di 30 anni fa fatto su giovanotti morti per incidenti stradali negli USA evidenziò la presenza di “focolai” tumorali primitivi che se quei giovani fossero vissuti li avrebbero portati a morte con una certa frequenza nel giro di tot anni (scusate ma cito a memoria…scarsa). Ma tutto questo non corrispondeva ai dati statistici! Si ipotizzò che la statistica della mortalità era più bassa perchè questi focolai (che nessuno avrebbe mai diagnosticato) venivano “curati” spontaneamente dall’organimo nella stragrande maggioranza dei casi.
Anche in oncologia sperimentale si vede la stessa cosa. Un trattamento che induce un tumore, a tempi brevi da tantissimi piccoli focolai che in tempi più lunghi calano di numero (ne restano pochi ma più tosti!), a tempi ancora più lunghi anche questi calano di numero ma ne rimangano pochissimi che……

L’organismo di difende guarendosi…fin che ce la fa! In alcuni casi, evidentemente, ce la fa anche quando le cose sembrano irrecuperabili! Beati quelli a cui capita!

Bruna Tadolini

Tornando alla superstizione.
Ci sono forme tremende di superstizione, ad esempio quelle che danno l’etichetta di iellatore ad un povero individuo! e gli rovinano la vita

C’era la voce che un alpinista portasse sf… Infatti si diceva che tutte le volte che lui era in cordata succedesse un incidente al compagno.
Ma un razionalista affrontò il caso e partì con lui per una scalata. In rifugio, ancora al buio per arrivare all’alba all’attacco, il razionalista svegliò con un urlo l’amico che si alzò dalla branda di scatto dando una craniata terrificante sul trave del tetto.
Durante la scalata forse ancora scosso dal colpo in testa, nel mettere un chiodo, si dette una martellata su di un dito e rischio di perdere l’unghia.

Da allora, superati i modesti aspetti medici, conduce una vita di intense e tranquille amicizie

mstatus

Boh! L’unica cosa che mi viene in mente è la Legge di Murphy (quella me la becco sempre):

Se qualcosa puo’ andar male, lo fara’

Corollari
1. Niente e’ facile come sembra.
2. Tutto richiede piu’ tempo di quanto si pensi.
3. Se c’e’ una possibilita’ che varie cose vadano male, quella che causa il danno maggiore sara’ la prima a farlo.
4. Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa puo’ andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelera’ un quinto.
5. Lasciate a se stesse, le cose tendono a andare di male in peggio.
6. Non ci si puo’ mettere a far qualcosa senza che qualcos’altro non vada fatto prima.
7. Ogni soluzione genera nuovi problemi.
8. I cretini sono sempre piu’ ingegniosi delle precauzioni che si prendono per impedirgli di nuocere.
9. Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscira’ sempre a scovarla
10. Madre Natura e’ una puttana.

Non so se sia superstizione o solo sfiga pura…. cmq Seneca parlando della fortuna disse: la “fortuna” è per definizione “ingiusta” ed è nemica della “virtù”; cfr. Hercules furens, 325-26: «Iniqua raro maximis virtutibus/ fortuna parcit» [“L’ingiusta fortuna raramente risparmia i più grandi eroismi”].

Nikky

Anche Marco Masini era stato accusato di portare sfiga, così la sua casa discografica se non erro lo abbandonò, nessuno lo voleva più in tv, addirittura non lo volevano far entrare nei locali pubblici e lo chiamavano lo jettatore. Finché Costanzo non ha cominciato a parlarne nelle sue trasmissioni e pian piano venne riaccettato. Penso che è stato anche per questo che gli hanno fatto vincere Sanremo..

zumpappa

Come scriveva Umberto Eco, “La superstizione porta sfortuna”; e se ci credi, la sfortuna arriva davvero! (Ecco perché la magia nera funziona, e non è solo superstizione)

Fancy

Se non fossero stati superstiziosi, la partita avrebbe continuato a svolgersi nella più assoluta tranquillità. Penso che abbia ragione Umberto Eco e, del resto, è noto che in alcune tribù “primitive” non appena una persona sa di avere il malocchio si lascia morire, certa di un esito nefasto. In quanto alle guarigioni miracolose: ci crederò quando vedrò ricrescere un arto amputato…

Chiara P.

Fancy scrive:Se non fossero stati superstiziosi, la partita avrebbe continuato a svolgersi nella più assoluta tranquillità.

Esatto! Se solo vogliamo possiamo trovare la sfortuna dappertutto. Ogni giorno ci succedono cose belle e cose brutte!
Immagino non sia mai successo al mondo che qualcuno si sia fatto male durante una partita… o sì? Era già successo anche senza gatto nero? Come si spiega questo?!

cartman666

Groucho Marx diceva che se un gatto nero vi attraversa la strada significa che l’animale sta andando da qualche parte.

paolino

@cartman: ma va?
A parte che nel mondo anglosassone e pare anche in parte di quello slavo il gatto nero porta fortuna!
Una piccola premessa: a Trieste esiste una linea tranviaria un po’ particolare (possiede un tratto a trazione funicolare), che l’anno scorso era stata oggetto di una vera ricostruzione, dopo la quale aveva inanellato guasti a raffica. Durante gli ultimi lavori di riparazione, un gatto nero, o forse più di uno, (nei pressi c’è una colonia felina di soli gatti neri) ha attraversato più volte i binari. Da qualche settimana l’impianto pare abbia cominciato a funzionare come dovrebbe!
E poi dicono che i gatti neri portano sfortuna? 😯
Avevo letto anni fa che qualcuno (forse il CICAP ?) aveva voluto fare la prova del gatto nero con sei volontari: a tre è stata fatta tagliare la strada da un gatto nero (mi chiedo come abbiano convinto … il gatto nero ❗ ), a tre no. Dopo, li hanno portati a giocare al casinò di Venezia, ma non c’è stata differenza nelle perdite e nelle vincite fra quelli “col gatto” e quelli “senza gatto”.
Chi maltratta un gatto lo prenderei a nerbate, chi maltratta un gatto nero solo perchè è nero lo impalerei con un palo della luce!

RazionalMENTE.net

mstatus scrive: Boh! L’unica cosa che mi viene in mente è la Legge di Murphy (quella me la becco sempre): Se qualcosa puo’ andar male, lo fara’
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Aggiungo la legge di Hofstadter:
“Per fare una cosa ci vuole sempre più tempo di quanto si supponga, anche tenendo conto della legge di Hofstadter”

Tra parentesi Douglas Hofstadter sarà ospite al Festival della Matematica (15–18 marzo 2007).

Kaworu

il gatto (nero) di una mia amica il giorno dopo halloween è tornato a casa col muso insanguinato e senza un occhio… pare che degli idioti lo abbiano mazzolato.

io avrei fatto perdere un occhio a loro, lanciandogli un gatto incazzato in faccia…

Paul

Lunga vita hai gatti e alla mia gatta nera che è qui in braccio a me mentre scrivo!

RazionalMENTE.net

# Kaworu scrive: il gatto (nero) di una mia amica il giorno dopo halloween è tornato a casa col muso insanguinato e senza un occhio… pare che degli idioti lo abbiano mazzolato. io avrei fatto perdere un occhio a loro, lanciandogli un gatto incazzato in faccia…
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Calma, calma, calma, non ci facciamo prendere dalla rabbia, altrimenti si passa dalla parte del torto.

Purtroppo torture sugli animali avvengono più di quel che si pensi. Io seguo a volte la trasmissione di Licia Colò “Animali e animali” e resto sempre molto turbato di fronte a tali violenze. Prendersela con degli animali è tipico dei codardi, sono esseri più deboli.

Un po’ quel che fanno i cattolici verso i gay. Vorrei avere il Papa di fronte a me per fare con lui 4 chiacchiere, vorrei vedere come si scioglie dentro i suoi sacri panni. La violenza non occorre.

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