La commissione per l’istruzione della Knesset, il Parlamento israeliano, ha ieri condannato il libro dello storico italo-israeliano Ariel Toaff «Pasque di sangue» e gli echi negativi che questo ha suscitato. La commissione, al termine di una discussione alla quale hanno preso parte alcuni deputati di diversi partiti e alcuni accademici, ha approvato con tre voti a favore e uno contrario una risoluzione di condanna formulata dal suo presidente, il rabbino Michael Melkior (partito laburista). «Il libro e gli echi che ha suscitato – afferma la commissione – hanno causato danni agli ebrei, alla professione di storico in Israele e alla verità scientifica per l’offesa alla verità che c’è nel libro e nei suoi echi». «Il libro – continua la commissione – non meritava di esser scritto e pubblicato e la Knesset e la commissione istruzione della Knesset condannano nel modo più fermo il libro e gli echi da questo provocati». La commissione infine chiede che si verifichi la possibilità di creare «un sistema di controllo scientifico perché non escano cose che sono del tutto contrarie alla logica umana, all’etica umana e alla verità scientifica».
La Knesset condanna Toaff
10 commenti
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Ma perche’ si puo’ parlare liberamente dei crimini dell’inquisizione, o di quelli dell’estremismo islamico, e mai di quelli dell’estremismo ebraico?
Ciarlatani criminali sono gli uni, gli altri ed i terzi, vanno combattuti tutti e portati all’estinzione, per la sopravvivenza della civilta’.
«un sistema di controllo scientifico perché non escano cose che sono del tutto contrarie alla logica umana, all’etica umana e alla verità scientifica»
Ho sentito una sera a Matrix, a me Toaff è sembrato convincente, per cui se lo contrastano per nascondere le loro magagne (riscrittura della memoria storica
perchè non gli comda), e la cosa è veritiera, sono soltanto dei crimini contro l’umanità come quelli fatti dai loro amichetti cattolici-cristiani.
Crimini contro l’umanità del resto mai puniti!
[…] | 27 Febbraio 2007 | Spilli, Libertà, Libertà di opinione, Censura | Dal sito dell’UAAR: La commissione per l’istruzione della Knesset, il Parlamento israeliano, ha ieri condannato il […]
Sono contrario all'”estinzione” di chicchessia (brrr…).
Sono contrario all’intervento di un’assemblea legislativa in materia di ricerca storiografica, specialmente su di un libro che non è stato pubblicato, alla fine: la politica prende atto degli esiti delle ricerche, non vi partecipa direttamente.
Ho sentito parecchie voci (di storici) levarsi contro quel libro, quindi non posso dare preventivamente ragione a Toaff.
a Franco Siccardi
“Ma perche’ si puo’ parlare liberamente dei crimini dell’inquisizione, o di quelli dell’estremismo islamico, e mai di quelli dell’estremismo ebraico?”
Semplicemente perchè, a mio parere gli ebrei giocano molto sull’antisemitismo e sull’Olocausto. Pertanto chi accusa gli ebrei di qualche crimine viene subito definito un razzista nazista antisemita. Se guardi infatti un’infintà di salmi fa trasparire un atteggiamento vittimistico tipico anche della Chiesa, in cui chi accusa il giusto e il gradito a dio lo fa solo perchè lo odia e vuole la sua rovina
non è esistito alcun olocausto e toaff è un ebreo della schiera degli onesti.
prego?
Beh, dire che l’olocausto non è mai esistito mi sembra un pochino troppo…
Il Pedroni ha già sparato una volta le sue provocazioni negazioniste, NON ABBOCCATE.
Trattasi di troll.
Veramente i documenti storici su cui si basa Toaff sono le confessioni estorte agli ebrei dai tribunali dell’Inquisizione. Con i metodi di detti tribunali avevamo un sacco di rei confessi di ebrei che sacrificavano ritualmente cristiani, streghe che avevano rapporti sessuali con il diavolo e vampiri che passavano attraverso i muri….
(PS: la Torah è l’unico dei testi monoteisti che predichi la tolleranza tra i pagani e i monoteisti in nome della pace, l’ideologia criminale degli ultra-ortodossi è rivolta solo verso gli stessi ebrei non fondamentalisti, è una questione interna ad una minoranza del popolo ebraico e da questo sopportata con difficoltà, ben lontana dal popolo in sè)