Attraverso un comunicato stampa, la Conferenza dell’Episcopato Messicano (CEM) ha reso noto questo mercoledì il suo atteggiamento circa i recenti pronunciamenti del Senato messicano sul castigo che si deve infliggere ai sacerdoti che abusano di minori. In concreto, la CEM ha denunciato che la riforma approvata dai senatori, che permette l’inabilitazione dei sacerdoti pederasti, non solo presenta “errori e lacune” molto gravi, ma entra in conflitto in modo diretto con la Legge delle Associazioni Religiose e del Culto Pubblico che governa le Chiese nel Paese. Nella riforma in questione, il Senato della Repubblica ha approvato questioni riferite allo sfruttamento sessuale infantile, riservando alle leggi civili l’inabilitazione dall’esercizio sacerdotale di quanti si presume abbiano abusato di minori. Per la CEM, queste disposizioni entrano in contraddizione con la Legge delle Associazioni Religiose e del Culto Pubblico, intervenendo in affari interni delle Chiese attraverso procedure civili. La normativa vigente proibisce l’intervento delle autorità in affari interni delle associazioni religiose, come nominare o inabilitare i ministri di culto, avverte il comunicato della CEM. “Il loro carattere religioso e l’esercizio del loro ministero è una questione che resta nelle mani dell’istituzione religiosa alla quale appartengono, e spetta a questa istituzione religiosa occuparsi dell’inabilitazione, del ritiro o della fine del ministero che svolgono”, ha segnalato la Conferenza dei Vescovi messicani. La CEM ha riferito che secondo le leggi ecclesiastiche, nel caso di responsabilità di un religioso in una condotta delittuosa, concretamente nel caso della pederastia, l’interessato viene sospeso in modo immediato, oltre a subire un processo interno, che si può concludere con la sospensione definitiva dal ministero. “E’ molto importante che nelle nostre leggi non ci sia luogo per lacune o errori”, riferisce il testo: spetta solo alla Chiesa, e non a un giudice, come si stabilisce nella riforma legislativa, inabilitare o porre fine al ministero di quei sacerdoti che sono accusati di violenza o abuso di minori, conclude il comunicato della CEM.
Pedofilia, il senato messicano si attribuisce la facoltà di inabilitare sacerdoti
21 commenti
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Intanto in Messico si riaccende la polemica sul cardinale primate del Messico Norbeto Rivera Carrera, sotto inchiesta in California perché accusato di aver fatto espatriare, con la complicità di un vescovo californiano, un prete pedofilo messicano che avrebbe violentato centinaia di bambini:
http://laici.forumcommunity.net/?t=5640841
Ma com’è che lo Stato non può entrare nelle questioni interne delle Chiese, mentre loro possono intromettersi nelle questioni statali? E poi certo che non ci sono lacune legislative, trasferire da una parrocchia all altra un prete pedofilo che dovrebbe marcire in galera, è una cosa normale, non un vuoto legislativo.
speriamo almeno che non succeda come in Italia dove i preti vengono giudicati dalla magistratura dello stato, ma alla fine vengono condannati ad una pena degna di un ladro di mele nonostante abbiano violentato centinaia di bambini!
ma i cattolici sanno che i loro bambini vengono violentati dai preti e va loro bene così. E dunque, o si toglie ai cattolici la patria potestà (e mi sembra una scelta ragionevole anche se difficilmente percorribile) o si decriminalizza la pedofilia per i soli tonacati. Che ne dite? Almeno sarebbe tutto meno ipocrita!
C’è almeno la consolazione di vedere questi figuri che, dopo aver stuprato l’ennesimo bambino nell’indifferenza generale, vanno in TV a strapparsi le vesti “in difesa della famiglia”… Per chi ha un senso dell’humour molto molto cinico, naturalmente.
Ratzinger ha rivendicato il diritto alla discriminazione degli omosessuali. Forse gli converrebbe rivendicare anche il diritto a stuprare i bambini. E’ normale che il clero goda di privilegi. Non pagare l’ICI ad esempio. In fondo non sono mica esseri umani, sono dei semidèi, più vicini a Dio che all’uomo. Un po’ di onnipotenza è giusto che l’abbiano anche loro.
la pedofilia un affare interno della chiesa………
meno male che il Messico è più avanti di noi! (sic!)
Uhm…
Mi pare un caso di extraterritorialita’ un po’ troppo allargata…
Il solito sistema delle “grandi potenze”, io giudico i tuoi ma tu non puoi giudicare i mei.
Saluti
Hanmar
Seriamente, la Chiesa faccia il suo mestiere e lo Stato il suo. Ovviamente se le forze dell’ordine scoprono casi di pedoifilia nel clero o gente che nasconde tali casi, fanno bene a intervenire.
Ma se si fosse trattato di abusi da parte degli insegnanti, il ministero dell’istruzione sarebbe insorto impugnando leggi e regolamenti delle scuole?
Allontanare il gatto dal lardo mi sembra il minimo.
L’unica cosa piena di lacune ed errori a questo punto è la Legge delle Associazioni Religiose e del Culto Pubblico che governa le Chiese nel Paese.
Anche il Messico ormai ci da lezione di civiltà.
Di solito raggiunto il fondo si rimbalza , in Italia , come ha detto Beppa Grillo , si scava !!
Che lo Stato si immischi nelle faccende della Chiesa proprio no, tuttavia non sarebbe sbagliato da parte delle forze dell’ordine un’intensificazione dei controlli.
Lo Stato deve, a mio parere immischiarsi nelle faccende della Chiesa quando queste faccende violino le leggi dello Stato, mi pare lapalissiano. A questo punto, laicità vuole che il cattolico, se tale vuole essere a dispetto del diritto, se ne vada coerentemente in galera.
Una volta avevamo (anche se è solo una vulgata, ma passatemela per buona) cristiani che si facevano sbranare dai leoni, adesso siamo alla pretesa che il leone si faccia vegetariano.
Mi par francamente troppo…
“E’ statisticamente accertato che tra i preti cattolici c’è una incidenza di pedofili molto più alta che nella restante parte della popolazione”. Su per giù con queste parole il Tribunale Federale Svizzero nel 2003 assolveva dal reato di diffamazione i membri del culto raeliano che avevano diffuso dei volantini che afferùmavano la periocolosità sociale della classe sacerdotale e invitavano i genitori a tener lontani i propri figli dagli oratori e dalle parrocchie.
Dunque la condizione sacerdotale è oggettivamente fonte di pericolo per la popolazione infantile. Detto questo, se è vero che lo stato non può entrare nell’autoorganizzazione ecclesiastica, è pur vero che lo stato deve proteggere i propri bambini dalla pericolosità dei sacerdoti cattolici.
Forsem il governo messicano dovrebbe studiare altri sistemi, cominciando a sanzionare le curie diocesane e i vescovi, poiché sicuramente l’organizzazione ecclesiastica ha il potere di vigilare che i propri membri non si macchino di crimini sessuali.
E difatti è accertato che tutti i vescovi, per espresso ordine di Ratzinger e Bertone e per prassi consoliodata, sottraggono alla giustizia i preti pedofili e non fanno nulla per prevenire la formazione di queste personalità psicopatologiche nei seminari.
Ricordo che in Messico lo stesso cardinale primate Norberto Rivera Carrera è sotto processo a los Angeles, insieme a un vescovo californiuano, per aver fatto espatriare un prete pedofilo messicano di puebla, Nicolas Aguilar, accusato di aver molestato 86 bambini.
Il cardinale Rivera rivendica la riserva di giurisdizione del Messico sul caso, per sottrarsi a una probabile condanna, un pò come Ratzinger che invocò nel 2005 l’immunità come Capo di Stato in un processo per pedofilia che lo vedeva imputato in Texas.
Benissimo, lo stato non può inabilitare un sacerdote. Questi rimane sacerdote ma, semplicemente, va in galera.
Mi sembra che il problema dovrebbe essere affrontato da tutti gli stati laici, e con una certa urgenza. Lo stato deve difendere i propri cittadini , soprattutto i più deboli come i bambini, e visto che questi casi di pedofilia sono un numero enorme e che la chiesa da cui dipendono non ha nessuna intenzione di fermare questi criminali per i più svariati motivi interni, lo stato deve trovare il modo di agire.
Sarebbe come se gli autisti della ditta di trasporti della mia città fossero quasi tutti degli alcolizzati impasticcati che provocano incidenti mortali MA il mio comune non può licenziarli. Come minimo i cittadini si mangerebbero il sindaco….
Per me la soluzione dovrebbe essere che TUTTI i cittadini sono uguali di fronte allo stato e come tali rispondono dei loro reati. Se poi all’interno di istituzioni PRIVATE ricoprono cariche particolari, questo è un fatto privato loro, di cui discuteranno al loro interno, senza intralciare il corso della giustizia.
Se un religioso delinque viene giudicato dalle leggi dello stato. Punto e basta.
Se la sua chiesa non lo sospende o lo promuove sono fatti suoi. Ma per lo stato quella persona non sarà più idonea a fare l’insegnante ad esempio.
Troppo semplice?
l’inabilitazione alla pratica di sacerdoti, nel caso di gravi reati, è giustissima.
fare il sacerdote è un mestiere (e che i clericalisti non mi vengano a dire che non lo è perchè allora affermerebbero che i preti non fanno un cazzo).
è un mestiere con ruolo pubblico e forti relazioni con il mondo giovanile, quindi può essere inibito in taluni casi.
la perdita dei diritti è una misura sempre estrema e anche sgradevole, ma prevista in diverse occasioni. si può perdere il diritto ad esercitare certi mestieri, all’elettorato passivo e anche a quello attivo. si può perdere anche il diritto alla libertà.
quindi che le caste sacerdotali imparino a vivere nelle società civili! le leggi non le fanno nè loro, nè dio.
Quoto il nostro caro Filosofo
Saluti
Hanmar
E anche io!
Basterebbe rinchiuderli a Castel sant’ Angelo con chiavi di san Pietro benedette da benedetto, sigillando la serratura con ceralacca marcata con sigillo cardinalizio: mica come voi, sporchi atei degenerati, che li vorreste mischiare con i galeotti delle patrie galere !
Il Filosofo Bottiglione scrive: l’inabilitazione alla pratica di sacerdoti, nel caso di gravi reati, è giustissima.
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In caso di gravi reati dovrebbe esserci l’arresto. Ed è prevista già l’interdizione dai pubblici uffici e credo che tra questi rientri anche quello del sacerdote.
Francesca scrive: Lo Stato deve, a mio parere immischiarsi nelle faccende della Chiesa quando queste faccende violino le leggi dello Stato, mi pare lapalissiano.
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Come per qualsiasi altro cittadino.
Permettereste ad un alcolizzato la guida di un autobus? [SI][NO]
Permettereste a un pedofilo, a prescindere dal fatto che abbia scontato una pena per eventuali reati commessi in passato, di esercitare la professione di “insegnante” ? [SI][NO]
Cambia qualche cosa se il pedofilo in questione ha preso i voti? [SI][NO]