Lettera aperta di quattro intellettuali al rettore della Grande Moschea di Parigi: “Non soccombete all’islamismo” (Libération)
Aggiornamento sul caso “atei vs Bush” (New York Times)
Aumentano i divorzi in Francia (Le Monde)
Il sinodo anglicano si divide sulle coppie gay (Guardian) e avvia riduzioni di costi (Guardian)
Un arcivescovo al sinodo anglicano: “la gente ci vede come degli ossessionati dal sesso” (Guardian)
Recensione del libro di Tariq Ali su Ruggero II (Le Monde)
Rassegna stampa in inglese sul caso del bambino ‘risuscitato’ (Google News)
Chiese USA sull’orlo della separazione (Laurie Goodstein e Jack Miles sul New York Times)
Ricerca sulle cellule staminali adulte, rilanciata dai gruppi antiabortisti, si rivela inattendibile (New York Times)
Un arcivescovo al sinodo anglicano: “la gente ci vede come degli ossessionati dal sesso” (Guardian)
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MA NO? 🙂
Dovrebbe vedere i cattolici!!! 🙂
Dovremmo seguire l’esempio americano: si dovrebbe proporre una legge che permetta ai cittadini di denunciare la pubblica amministrazione in caso favorisca economicamente una religione.
La battaglia dovra` basarsi sull’articolo della costituzione che sancisce la liberta` religiosa.
Forse una legge comune come quella potra` portare allo “svuotamento” del Concordato, che non puo` essere eliminato, perche` proditoriamente inserito all’interno stesso della Costituzione Italiana.
Tariq Ali è un intellettuale di estrema sinistra, al forum di Porto Alegre ha spiegato che se gli Ebrei avessero fatto come gli islamisti che si esplodono non sarebbero stati sterminati, è stato applaudito da tutta la sala. Quanto all’articolo di Libé, molto coraggiosi, ma avete visto quante critiche nei commenti?
A me perprime l’ennesimo buco nell’acqua delle staminali. Ma è possibile che ancora ci si perda del tempo?
lik scrive: Tariq Ali è un intellettuale di estrema sinistra
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Non essere pleonastico 🙂
Messaoud Bouras è invece un ateo minacciato di morte per apostasia, è cresciuto a Roubaix nel Nord della Francia dove il 30% della popolazione è di cultura musulmane (50% tra i giovani meno di 25 anni) ed ha scritto un libro: “Il cornuto della Repubblica”
Il bello della scienza è che fa affermazioni falsificabili. Che una singola ricerca sia smentita non è una prova dell’inutilità del suo oggetto.(come se fra l’altro facessimo scienza solo per le applicazioni pratiche…)
@ Ernesto:
purtroppo (e sottolineo purtroppo) oggigiorno la scienza è fatta quasi esclusivamente per le applicazioni pratiche che ne derivano. Non tanto per volontà dei ricercatori, quanto per quella dei finanziatori che sono difficili da trovare se non si promettono sviluppi pratici. E te lo dico come futuro paleontologo, un mestiere che di applicazioni pratiche e di lucro ne ha ben poche. È quasi totalmente dedicato alla ricerca pura e i fondi per i campi dell’università scarseggiano sempre.
Il problema con le staminali è invece che si perdono tempo, risorse e monete dietro le staminali adulte quando si è visto che le embrionali sono molto più adatte e versatili. E tutto per un tabù.
@ Simone
Lei ha esattamente messo il dito sulla piaga . I finanziatori chiedono sviluppi lucrativi il più presto possibile e cosi la deviano del suo scopo principale : il benessere di tutto il genere umano . Non è la scienza che dovrebbe denuciare la chiesa ma il grande capitale..!
Un mio ex compagno di squadra è scappato in California a far ricerca sulle staminali embrionali circa 4 anni fa, inizialmente pensava che fare il dottorato in facoltà potesse servire ma poi è prontamente fuggito e, adesso, è fiero di essere un Genocida per l’ignorante legge italiana.
Neonazi e ultrà, caccia alle magliette rosse Aggressioni a Lucca: nel mirino chi indossa gli abiti simbolo della sinistra. Spedizioni punitive nelle strade. Allerta dal Viminale
Una manifestazione dell’estrema destra per le strade di Lucca (vip-Lucca)
LUCCA — Che venerdì scorso a Lucca tirasse una brutta aria lo si era capito fin dal pomeriggio. In tribunale si celebrava un’udienza del processo per il pestaggio di Edoardo Seghi, un giovane finito in sala operatoria nel 2004 dopo un’aggressione. Pugni e calci in testa. In aula si sono presentati una ventina di ragazzi dei Bulldog, l’ala violenta della tifoseria lucchese. «Non eravamo lì per gli imputati, esercitavamo un diritto e ci siamo comportati in modo civile», hanno detto. La Digos li ha separati dagli attivisti di sinistra presenti, nulla di grave. Nulla se paragonato a quello che stava per accadere.
Venerdì notte un altro giovane, Emanuele Pardini, 27 anni, è finito all’ospedale. Qualcuno l’ha inseguito in macchina, stringendolo finché non è andato a sbattere. Poi gli sono saltati addosso in tanti, gridando «sei una zecca», sputandogli, con le cinghie in mano. La Digos ha individuato alcuni degli aggressori. Uno è il giovane che a ottobre, quando la polizia fermò il pullman dei Bulldog diretti a Grosseto in trasferta, si assunse la responsabilità delle mazze e dei tondini di ferro e di tutte le armi improprie a bordo. «Sempre gli stessi».
Il ragazzo picchiato nel 2004fa riferimento all’Associazione spazi autogestiti di Lucca. Uno di sinistra. E Pardini si è definito un redskin. «Anche se pare solo un fatto di look — dicono alla Digos — non sa bene cosa sono gli skin di sinistra». Il fatto è che a Lucca per essere aggrediti basta indossare la maglietta sbagliata. «Se dal collo del giubbotto spunta il colore rosso ti fermano per strada, ti fanno aprire la cerniera e verificano se per caso sulla t-shirt c’è il volto del Che. In quel caso — dice Nadia — possono essere guai». Questa studentessa del classico è l’unica che ha il coraggio di raccontare cose le è successo senza chiedere di rimanere anonima. Dice che non l’hanno fermata per caso: lavora a «Klandestino», giornale dei giovani comunisti lucchesi, e il giorno prima era in testa a un corteo per la pace.
Ormai dura da tempo e a Lucca qualcosa di simile è capitato a tanti ragazzi. Intimidazioni, minacce, ma anche botte o auto incendiate. Un gruppo di genitori, ascoltati i racconti dei figli, ha fondato il comitato «Fermiamo la violenza». Hanno raccolto un elenco di episodi più o meno gravi e l’hanno allegato a una lettera aperta. In poche settimane sono arrivate circa 700 firme. È stato tutto spedito due giorni fa al ministro dell’Interno. Il Viminale, in realtà, già sapeva. Tanto che lunedì a Lucca c’era il numero due dell’Ucigos, Gianni Luperi.
Anche la Procura si è mossa da tempo. Ora i fascicoli aperti sono due. Si indaga sull’aggressione di venerdì, ma anche sui Bulldog e sui loro rapporti con l’estremismo di destra. Non sono molti, un settantina, alcuni giovanissimi. Hanno scacciato dalla curva gli storici Ultras Lucca e impedito all’altro gruppo organizzato, i Tori Flessciati, di esporre striscioni. Sulla Ovest adesso campeggia solo il loro: «Diffidati, nessuna resa». Sul sito convivono un profilo di Bobby Sands, la storia del conflitto arabo-israeliano (sono per l’Intifada) e una biografia di Ettore Muti, «sintesi perfetta dell’uomo fascista».
Che violenze da stadio ed estremismo si saldino non è una novità. A Lucca, però, è in sofferenza il mondo giovanile. Anche gli episodi che ieri potevano essere letti come «consueto» bullismo assumono una colorazione politica. «I ragazzi dei collettivi studenteschi si sentono minacciati per le loro idee — racconta il preside dello scientifico, Paolo Pollastrini —. Mi hanno chiesto di parlarne in consiglio d’istituto». «A scuola, però, non ci sono state aggressioni – aggiunge Ave Marchi, preside dell’istituto tecnico Carrara – . Le squadracce girano per la strade e ci sono vicoli dove uno dell’opposta fazione fa meglio a non passare da solo». Ogni tanto le prendono anche quelli di destra, sia chiaro. Il questore, Maurizio Manzo, ammette: «La violenza di matrice politica è diventata la nostra priorità».
Il 23 agosto 2003, dopo la presentazione di un libro sulla cultura gay e lesbica, qualcuno ha rotto la vetrina della libreria Baroni e inciso celtiche e scritte omofobe. Qui tutti tirano in ballo Forza Nuova, e molti ricordano ancora il 25 aprile 2001, quando Forza Nuova fu autorizzata a presentare un libro di Pavolini. Ma Emiliano Mari, 33 anni, coordinatore regionale, contrattacca: «Non c’entriamo con gli ultras, né con le aggressioni. Il resto, gli episodi per le strade, sono scaramucce. Del resto, anche i nostri iscritti sono discriminati. E io, che lavoro in una coop rossa, ho querelato i colleghi che scrissero una lettera contro la mia assunzione. Se sono fascista? Parlerei piuttosto di fascismi. Diciamo che mi ritengo erede di quella parte d’Europa uscita sconfitta dalla Seconda guerra mondiale. È abbastanza chiaro?».
Mario Porqueddu
02 marzo 2007
DAL CORRIERE DELLA SERA…..
cari preti, condanniamo sempre gli omosessuali e di questi non parliamo mai. In fondo sono solo ragazzi che provano un senso di disagio……
vedete, cari preti, non è tanto il vostro diffondere l’idea che la favoletta di un falegname sia verità quanto questo atteggiamento che mi fa provare per voi un profondo DISPREZZO!!
@JSM:
Si, ho letto anche io l’articolo che citi e sono rimasto profondamente inquietato. Ma com’e’ possibile che nel 2007 si debba ancora assistere a queste scene? Le squadraccie che si picchiano, i fascisti che vanno in giro a controllare se la gente ha la maglietta di Che Guevara, ma come siamo messi?
Io leggo e atterrisco. E tutto comincia negli stadi. Ma a questo punto mi chiedo, se il calcio e’ la fonte dell’incivilta’, non e’ meglio rinunciare al calcio?? Altro che Clericus Cup e squadra del Vaticano, cari pretacci…
carlo,
non sono sicuro che il calcio sia la causa…..
credo che dobbiamo distinguere tra causa ed effetto. il calcio è in Italia il fenomeno con la maggior popolarità e non c’è quindi niente di strano tutto ciò che è culturalmente rilevante a livello popolare passi proprio di lì.
io credo che sia parte della nostra cultura
Negli anni 70 era un rischio passare in certe strade con eskimo e scarponcini o in altre con Raiban e scarpe a punta. Quante teste sfasciate a colpi di chiave inglese…. Il calcio non c’entrava nulla allora e neanche adesso se non come palestra. E’ la radicalizzazione della politica e secondo me anche aver sdoganato i fasci.
Uhmmm… Ne siete proprio sicuri? Negli anni 70 c’era maggiore consapevolezza politica (da quanto ho letto e per sentito dire, non avendo io vissuto quel periodo) nel senso che la gente aveva almeno una vaga idea delle varie proposte ideologiche/politiche. Oggi questi teppisti si scelgono l’orientamento politico sulla base dell’orientamento politico delle squadre opposte, oppure per “tradizione” campanilistica. Poi sullo sdoganamento dei fascisti sono d’accordo, sulla radicalizzazione della politica un po’ meno. E comunque spessissimo le tifoserie sono i piu’ radicalizzati ed estremisti, pur sbattendosene altamente di cosa veramente sono stati il comunismo e il fascismo ed essendo interessati solo a pestare i “nemici” la prox domenica.
Io penso che un’anno di stop al campionato farebbe bene a tutti, si potrebbe riorganizzare in maniera piu’ pulita il calcio e questi teppistelli da 4 soldi perderebbero un punto di aggregazione e una scusa per fare casino.
Carlo,
io penso che il calcio sia una specie di obiettivo puntato sulla società. Una sorta di enorme palcoscenico dove si può mostrare il peggio di sè.
Siamo cambiati in maniera fondamentale dagli anni ’70 per l’avvento della TV come autentico fenomeno di massa che prima non era. Siamo condizionati dalla TV. Parliamo di sdoganare il fascismo? Non c’è molto da stupirsi quando si vede un documentario su rete4 che parla di mussolini come di un grande statista.
E poi l’avvento di Berlusconi. E’ lui che ha voluto uno dei più grandi mali della politica, il bipolarismo. E lo ha voluto perchè la sua grande capacità oratoria, simile a quella del Duce, gli consente di sfruttare il classico luogo comune del salvatore dal pericolo comunista. Da qui la radicalizzazione politica.
E gli italiani bevono tutto in un bibitone mediatico che istupidisce sempre più. E gli estremisti trovano spazio e sostegno.
# lik scrive: Messaoud Bouras è invece un ateo minacciato di morte per apostasia, è cresciuto a Roubaix nel Nord della Francia dove il 30% della popolazione è di cultura musulmane (50% tra i giovani meno di 25 anni) ed ha scritto un libro: “Il cornuto della Repubblica”
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In Francia c’è un Governo di destra. Per questo motivo occorre in tutti i modi contrastare la destra italiana che è estremamente favorevole alla Chiesa Cattolica la quale è a sua volta favorevole all’Islam. E infatti la destra vuole estendere l’ora di religione anche alla “dottrina” islamica, mentre la sinistra radicale è per l’abolizione dell’ora di religione.
Solo supportando la sinistra potremo sperare in un progresso e potremo sperare in una società realmente laica.
Se malauguratamente dovesse tornare la destra al potere finiremmo rapidamente in mano ai musulmani, insomma dalla padella alla brace.
Il comune di Roubaix non è di destra, è di sinistra, sinistra islamica. Infatti per i verdi c’è Siham Andalouci, membro del collettivo dei musulmani francesi, organizzatrice della manifestazione contro la legge sui simboli religiosi che si è trasformata in un orgia antisemita e omofoba. Inoltre il comune finanzia direttamente o inidrettamente incontri con Tariq Ramadan e associazioni islamiche che fanno sostegno scolastico. Comunque indipendentemente dal colore politico, nelle zone dove c’è una forte presenza islamica, i comuni tendono a delegare alle associazioni islamiche confessionali la politica sociale. Ad esempio vendono centri sociali comunali a buon prezzo al tabligh per costruire moschee.
Simone
ci sono un sacco di instituzioni universitarie (e anche qualcuna privata) che fanno ricerca di base senza un’applicazione prevedibile immediata, finanziate dallo stato o da lungimiranti privati (che purtroppo mancano in Italia). Comunque, sì è vero in generale molta ricerca sopratutto chimica-farmaceutica è fatta per profitto.
lik scrive: Il comune di Roubaix non è di destra, è di sinistra.
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Sei male informato. Il comune di Roubaix è di destra.
Comunque in Italia gli unici politici che difendono i gay sono di sinistra.
Quindi puoi farla finita con i tuoi slogan.
@ Razionalmente
Il sindaco di Roubaix è il socialista René Vandierendonck, dunque di sinistra.
Altro che razionalmente ti dovresti chiamare irrazionalmente.