La provincia cinese dello Zhejiang, sulla costa orientale del paese, multerà gli alberghi che non offrono preservativi ai loro ospiti. Lo afferma oggi il quotidiano Notizie di Pechino. La decisione è stata presa per rafforzare la lotta contro l’Aids, spiega il giornale. Secondo le direttive della provincia, “macchine per la distribuzione automatica di preservativi devono essere installate in tutti gli hotel, i bar e negli altri luoghi pubblici. In caso contrario una multa di 5.000 yuan (500 euro) verrà imposta ai manager”. […]
Cina, multa agli alberghi senza preservativi
15 commenti
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Poi ci chiediamo perchè i cinesi ci mangiano la pastasciutta in testa…
Mi perdoni, Santità, se mi permetto di disturbarla in un momento nel quale Ella è tanto impegnata a difendere la vita e la famiglia da copiosi, subdoli e diabolici attacchi; il tenore della notizia che ho appena letto, tuttavia, mi spinge a farmi coraggio e a vergare queste poche righe, nella speranza che Ella voglia intervenire per porre rimedio ad un penoso equivoco che rischia di risolversi in un vero e proprio eccidio di massa.
Orbene, pare che in una regione della Cina sia stata approvata una legge che impone ad ogni albergo di installare almeno un distributore di preservativi (non uso questa parola a cuor leggero: confido tuttavia nel fatto che la finalità cui questa missiva è rivolta mi consenta di pronunciare simili bestemmie senza incorrere nell’altrimenti inevitabile castigo di Dio): ma ciò che è più orribile, Sua Santità, è che tale odiosa imposizione deve la sua ragion d’essere alla pretesa necessità di limitare la diffusione del virus HIV, imperversante in quelle già martoriate terre con implacabile accanimento.
Mi appello quindi alla Sua infinità misericordia, affinché Ella voglia far pervenire con serena urgenza alle locali autorità un augusto messaggio, dal quale esse possano apprendere di quale spaventoso malinteso siano cadute vittime: giacché, come Ella ha ribadito in più di un’occasione, il solo rimedio efficace contro il malefico contagio è l’astinenza dai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, e non l’impiego di diabolici strumenti il cui unico scopo è quello di minare alle sue fondamenta la sacralità dell’istituto familiare.
Null’altro: confido, Santità, nel Suo cuore buono, con la speranza che Ella voglia estendere anche ai nostri fratelli lontani i Suoi santi precetti, infinitamente preziosi nella lotta contro il terribile virus.
Servo Suo in Cristo.
http://metilparaben.blogspot.com/2007/03/lettera-al-papa.html
Alessandro: Grande e Complimenti per il blog, davvero interessante e ben documentato
Che dite anche in Polonia faranno un iniziativa del genere?!
🙂
Se c’è un’alta percentuale di puttane, forse costa meno pagare i 500 euro…
Uno dei benefici dell’ateismo di stato: si usa il buon senso e non il fondoschiena
Zumpappa, sei anche tu un accanito puttaniere come diversi preti che conosco? 😛
Anche se uno di loro adesso ha messo la testa a posto: ha un’amante. 🙂
Si è anche proposto di fare il corso pre-matrimoniale a me ed alla mia morosa, ma io gli ho risposto che sono della concorrenza … 😉
la Cina e’ proprio un paese ”modello”.come la mettiamo con la repressione contro il Falun Gong?
Finalmente un provvedimento intelligente. Del resto gli alberghi cinesi, almeno quelli di lusso, sono famosi per la vasta scelta di escorts che offrono ai loro clienti, il minimo mi sembra includere anche il condom nel pacchetto 😉
Lamb of God
Fossi puttaniere ti avrei già assunto…!
Sicuramente la Cina sta facendo passi da gigante in tutti i settori! Laggiù hanno la fortuna di essere lontani dall’ipocrisia della gerarchia cattolica!
grillo parlante scrive:
“la Cina e’ proprio un paese ”modello”.come la mettiamo con la repressione contro il Falun Gong?”
Semplice.
In quel Paese esiste una legge che regola i ciarlatanaggi organizzati, quelli che qui chiamano religioni.
Chi viola quella legge, va in galera, o in un campo di rieducazione, come per qualsiasi altro reato.
E ci rimane per tutto il tempo che la legge prevede. tempo che la legge prevede.
Sia che sia un seguace della ciarlataneria chiamata falun gong, o dell’altra chiamata chiesa cattolica, o di quell’altra chiamata islam, o del Flying Spaghetti Monster.
Le leggi vanno rispettate. E BASTA.
Col ciufolo che la Cina è un paese modello! Per me vale ancora il buon motto cavouriano “Libera chiesa in libero Stato”. Significa che in uno stato LAICO ognuno si comporta come preferisce rispetto alla religione: i seguaci di Falun Gong compiono i loro esercizi spirituali, i cristiani si astengono dal sesso fino al matrimonio (e si scelgono i vescovacci come più aggrada loro), gli islamici si astengono da tutto ciò che già ai cristiani è vietato, e pure dagli alcolici, le Binetti si mettono il cilicio, gli atei e agnostici razionalisti si comportano razionalmente. La Cina si comporta, in generale, come uno Stato etico, paragonabile alle teocrazie che piacerebbero tanto a B16 & Co: se le leggi si rispettassero E BASTA, anche un aborto clandestino in Portogallo sarebbe stato moralmente illegittimo, mentre in quel caso è la legge a non avere le carte in regola.
Ciò non toglie che questa iniziativa dei preservativi sia lodevole e d’esempio per ogni democrazia liberale.
Franco Siccardi scrive: grillo parlante scrive: “la Cina e’ proprio un paese ”modello”.come la mettiamo con la repressione contro il Falun Gong?”
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Ragazzi, i troll non rispettano alcuna logica se no non sarebbero troll. Il loro compito è fare ostruzionismo. Io mi sono chiesto se non siano stipendiati da qualche associazione malavitosa tipo… Chiesa Cattolica.
Magar, io invece ho lasciato Cavour al suo ottocento (due secoli fa!!!) e sono giunto invece alla conclusione che le cosiddette religioni non sono, come diceva Carlo Marx, l’oppio dei popoli, ma, purtroppo, il cancro della civilta’.
Ed il cancro va estirpato, con ogni mezzo: con la chemioterapia, o con la chirurgia invasiva, se necessario.
Altrimenti portera’ inesorabilmente alla morte della civilta’, come sta succedendo, purtroppo, nei tre maggiori stati teocratici attuali (Stati Uniti, Iran ed Israele).
Don’t feed the trolls
Non date da mangiare ai troll