In Iran un’isola per sole donne

Sarà il primo luogo dove probabilmente le donne iraniane, che vivono sotto il duro regime fondamentalista degli ayatollah, si sentiranno libere, nel quale potranno evitare di indossare il velo e fare il bagno in costume. E’ l’isola d’Arezou che secondo quanto scrivono i media iraniani diverrà la prima isola riservata a sole donne
L’isola d’Arezou, che letteralmente significa “desiderio”, si trova al confine con la Turchia e sarà dedicata esclusivamente ai bisogni delle donne: nessun uomo potrà mettere piede in questo luogo e tutti i trasporti e le installazioni avranno personale unicamente femminile. In Iran già esistono luoghi turistici e spiagge nelle quali è proibito l’ingresso agli uomini, ma mai un’intera isola era stata riservata alle sole donne
La decisione delle autorità locali è stata accolta
Il lago di Oroumiyeh
positivamente anche dal grande capo religioso iraniano, l’ayatollah Ali Khamenei che ha sottolineato che questa scelta non è contraria alle leggi della sharia. Entusiasti della decisione anche gli amministratori locali, convinti che questa trasformazione farà crescere il turismo nell’isola. «L’isola di Arezou, una delle 102 sul lago di Oroumiyeh, sarà attrezzata solo per le donne» ha commentato al giornale locale Teheran Emrouz un amministratore dell’isola che si chiama Aghai. «Non ci sarà alcun uomo sull’isola è ciò farà crescere il turismo».
Ma tra i commentatori internazionali c’è già chi storce il naso e si chiede se la nuova iniziativa sarà realmente un paradiso turistico per donne o presto si tramuterà in un nuovo esempio di segregazione sessuale. Questo dilemma non sembra interessare gli amministratori del posto: «La costruzione di alberghi, piccoli ristoranti e centro medici sotto la gestione delle donne sarà la caratteristica dell’isola e renderà ricco il paese» ha commentato il rappresentante municipale Aghai.

Fonte: corriere.it

20 commenti

Lamb of God

Se ci beccano un guardone che fanno, lo castrano?
La paura della nudità da noi c’era circa 500 ani fa o sbaglio?
Ma oltre alle donne nude sull’isola ci mettono pure bidoni di Warsteiner e maiali? Se lo facessero ci risparmieremmo parecchi kamikaze.
Da buon emiliano dico che il maiale ci salverà …

Gianluigi

Come fa ad essere completamente attrezzato per sole donne se non c’è neppure uno straccio di “bagnino” da sedurre?
Sarà l’ennesimo ghetto dove la libertà sarà vigilata…

Francy by Toscana

E pensano di aver fatto una bella cosa? Un ghetto per sole donne, considerate sempre e solo meno della merda..allucinante. Dovrebbero ma dare diritti civili alle donne, non dargli un’isola dove andare in vacanza in una agghiacciante divisione sessuale..che mondo..

FredFast

Evvai! continuiamo pure con i lager, gulag e segregazioni varie per non disturbare la vista di qualcuno! 🙁
Ma questa isola sarà abbastanza lontana da non essere otticamente raggiunta?

archibald.tuttle

“Se ci beccano un guardone che fanno, lo castrano?”

ma no, seguendo la stessa logica per cui sono le donne a doversi nascondere dovrebbero ammazzare tutte quelle che ha sbirciato.

RazionalMENTE.net

In effetti a pagare sono sempre le donne. Se una donna viene violentata, lapidano lei e non lo stupratore. Per certi versi anche da noi in occidente c’è ancora un modo di pensare vagamente simile.

Francesca

Ma chi pensa cose del genere in occidente minimo si becca del malato di mente, non gli si mettono in mano i sassi…

Vassilissa

Sarà un ghetto dorato per donne ricche in quanto dubito che mediamente una donna iraniana possa lasciare marito e figli e pagarsi una vacanza in albergo da sola.
Se proprio lo si vuole vedere un aspetto positivo c’è: che sull’isola le femmine potranno parlare liberamente lontano dalle orecchie dei guardiani maschi. Tutto qui. Ho letto invece che a Kabul cercano di organizzare dei “giardini” recintati da altissimi muri dove le afgane possano togliersi il burqa, muoversi, ridere e parlare, respirare un po’ prima di tornare in prigione.
Con il nostro metro questo è agghiacciante ma per la loro realtà è uno spazio importantissimo, che spezza la solitudine e dà un filo di speranza. In un paese dove le donne sono condannate a non esistere e ha un tasso altissimo di suicidi e follia, come se non bastasse il tasso enorme di mortalità per non poter accedere a cure mediche ,la fame e la guerra.

Francesca

Il discorso dello sfiatatoio mi convince poco, sarebbe come dire che, per combattere il disagio giovanile potremmo convircere tutti quelli al di sotto dei diciotto anni a farsi delle pere.
Un discorso più serio da fare, sarebbe cominciare a non dare, nelle democrazie occidentali, cittadinanza politica alle assurde richieste degli islamici.
Questo farebbe sentire più isolate le loro teocrazie, e darebbe aiuto a tutti quei dissidenti (e quelle dissidenti) che realmente si battono per i diritti dei loro connazionali.

Le donne islamiche già ora parlano tra loro lontano da orecchie maschili, per il semplice motivo che NESSUN uomo si rivolge alle donne, illuderle di avere un’isola di libertà significa soltanto rendere più difficile la conquista di diritti. E consentire ai mullah di farsi belli di fronte all’occidente.

Il nostro metro di giudizio non può essere basato sul considerare le islamiche come delle deficienti pronte a leccare le mani di chiunque conceda loro uno zuccherino, incapaci perfino di capire che cosa sono libertà e dignità.
Le donne, tornate dalla vacanza, continueranno ad essere picchiate, umiliate, a contare meno di nulla. In tutto questo vedo solo un’umiliazione in più.

Carlo

@Stefano Chiaudano:

bello l’articolo. Piuttosto sconcertante ma bello. Ci dimentichiamo sempre come eravamo bigotti e arretrati. Fa sempre bene ricordarsi che certe cose che oggi giudichiamo assurde e figlie del fondamentalismo islamico erano normali per i nostri padri.

lik

@ Carlo

Per mio padre non erano normali scusa e neanche per i miei nonni, poi qui si sta discutendo di un isola per sole donne, non so se vi sia stato un progetto simile mai in Italia.
Invece a me sorprende la maniera in cui quando si parla di fondamentalismo islamico c’è sempre qualcuno che sminuisce, che tempera. Ve lo immaginate se ogni volta che si parla della CCAR si dovesse utilizzare lo stesso politicamente corretto?

Emilio Gargiulo

@lik: se non ne capisci la ragione, è inutile che tenti di spiegartela. Anche perché per te, finto ateo, basta parlar male dell’islam mangia bambini e dei comunisti terroristi… o forse era il contrario? Ma tanto per te non conta….

Vassilissa

Francesca
“Il nostro metro di giudizio non può essere basato sul considerare le islamiche come delle deficienti pronte a leccare le mani di chiunque conceda loro uno zuccherino, incapaci perfino di capire che cosa sono libertà e dignità.”

Ti sembra che io abbia detto questo? So benissimo come sono le donne nei paesi sotto dittatura islamica (o a pseudo democrazia che non è tanto meglio) so quanta passione e intelligenza esprimono, quanta capacità critica e determinazione hanno. So in quale margine strettissimo devono lottare e nell’ indifferenza quasi totale del cosiddetto occidente civilizzato, anche femminile.
Quindi se le donne di Kabul chiedono e apprezzano questi “giardini” grandi come un granello di sabbia, perchè criticare e fare spallucce, noi dall’alto della nostra libertà, cerchiamo di aiutare a realizzare quello che chiedono e che realisticamente si può in quella situazione. Visto che siamo lì come “missione di pace” vorrei che il mio paese desse ascolto e aiuto a questi gruppi di donne, che ci sono e sono anche molto brave e toste.

Francesca

La tua posizione presuppone, a mio parere, pensare che le donne vedano se stesse come animaletti che, portate fuori dalle loro gabbia, siano perciostesso disposte a ringraziare.

I tempi di Reza Palavi, quando le donne iraniane non portavano il velo e frequentavano le università con gli uomini non sono tanto lontani da non ricordarli, le donne sono benissimo in grado di capire che questa oasi, alla quale verranno condotte come le mucche al pascolo, e lì lasciate perchè appunto pascolino, non cambiano di una virgola la loro condizione ma servono solo a placare la coscienza dei loro maschi (chiamarli uomini non mi pare il caso), che è l’ultima cosa di cui hanno bisogno.

Vassilissa

Ma tu leggi quello che ho scritto?
sto parlando di kabul, in afghanistan, dove le donne non possono neanche far sentire la propria voce in casa!
Sto parlando di donne, in gruppi organizzati o meno, che avanzano delle proposte e chiedono degli spazi. Lo sanno benissimo che cos’è la parità, che quello che ci vuole sono le scuole, gli ospedali, i posti in parlamento, in magistratura, nel mondo del lavoro, dell’informazione. Non sono mucche e non si vedono certo così.

L’ho detto abbastanza chiaramente che l’isola è una stupidaggine, secondo me oltretutto fallirà x mancanza di clienti, perchè le iraniane han ben altri problemi. E la coscienza dei loro maschi se ne sbatte di avere una vetrina dove far vedere quanta libertà danno alle donne.

…comincio anch’io a credere che sei la gemella di lik.
adesso esco, quindi da questo momento non ti potrò più rispondere.

Francesca

Mi sfugge perchè l’isola per le iraniane non vada bene e il recinto delle afgane si, tanto più che, visto che l’Afghanistan è occupato militarmente, quindi, invece di gridare ai nostri soldati, come si muovono: “assassini, assassini”, si potrebbe cercare di capire quello che stanno facendo visto che qualcosina sono pure riusciti a farla.

lik

@ Emilio Gargiulo

Senti, tu non sei stato autorizzato da nessuno a distribuire pagelle di ateismo, io metto sullo stesso piano gli atei cristiani come pera e gli atei musulmani come te, in questo post io non ho parlato né di comunismo, né di terrorismo. Devi spiegarmi perché dovremmo come atei parlare male solo del cristianesimo e non dell’islam, secondo quale logica, e poi magari chiedi al webmaster di censurare le notizie sull’islam, ma credo che ti manderebbe a dare del colore. Se sei frustrato perché le associazioni laiche non condividono la tua posizione islamosinistroide non sfogarti con me.

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