Alla Camera la stanza per meditare

Sobrio, essenziale, intenso, un po’ come la stanza delle preghiere del Bundestag di Berlino, ma forse molto più ambizioso. È “lo spazio di meditazione” a Montecitorio, un progetto che Fausto Bertinotti ha iniziato ad elaborare subito dopo la sua elezione e che oggi prende forme più concrete dal momento che l’ufficio di presidenza della Camera ha dato il primo via libera all'”idea di massima”. Insomma, si farà. E’ solo questione di tempo, di ragionare sul come e sul dove. L’architetto Paolo Portoghesi, già autore della moschea di Roma, si dice disponibile a studiare una soluzione, “perché è una sfida che mi affascina”. Spazio da inventare, forse senza simboli religiosi che lo vincolino, dotato anche di una piccola biblioteca, illuminazione schermata, a fessura, pensata per stimolare la dimensione mistica, atemporale. Una sala interconfessionale, ma non proprio e non solo. Bertinotti ai suoi l’ha detto più volte: “Penso ad un luogo di ispirazione ecumenica in cui tutti possano interrogarsi sul senso dell’esistenza tanto più di fronte al precipitare della barbarie, ai segni delle guerre e dei terrorismi che lacerano la comunità umana”. Tutti, anche gli atei che si affacciano ai grandi temi della vita. Culture, religioni, approdi personali, che si incrociano in una stanza alla Camera, nel segno del dialogo, della tolleranza, della convivenza. […] Bertinotti ha scelto, per confrontarsi, interlocutori titolati. Della sua idea ha parlato, ormai mesi fa, con monsignor Rino Fisichella, rettore della pontificia Università lateranense e rettore della Cappellanìa della Camera. Sua Eccellenza ha dimostrato interesse, così come il rabbino capo della comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, il segretario generale del Centro islamico culturale italiano, Redouan Abdellah, il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche, Gianni Long. Dopo il primo sì dell’ufficio di presidenza, siamo nella fase della cosiddetta “verifica del progetto”. L’architetto Paolo Portoghesi conosce il Parlamento tedesco trasformato dal genio di Norman Foster. Ed è lì, nella stanza delle preghiere, che c’è il modello cui far riferimento: “Al centro hanno messo un cubo di granito che può richiamare un altare ma non lo è. I tedeschi hanno voluto appoggiarci piccoli simboli religiosi di legno, delle tre grandi religioni monoteiste. Io credo che il presidente Bertinotti abbia in mente un’idea più larga, uno spazio in cui anche gli atei, che si interrogano sulla vita attraverso la visione della scienza, possano ritrovarsi”. Ci sono dipinti costruiti con la tecnica dell’assemblaggio, materici ma non astratti, c’è una piccola biblioteca. Una traccia, un percorso. La stanza della meditazione di Montecitorio è ancora un foglio bianco. Ci saranno simboli religiosi alle pareti? Bisogna ancora discuterne. […]

Il testo integrale dell’articolo di Alessandra Longo è stato pubblicato sul sito di Repubblica

13 commenti

Ernesto

Farebbero meglio a costruirci un posto di polizia, dove i deputati in libertà vigilata possano andare a firmare con comodo.

Francesca

Io non so se ridere o piangere. Bertinotti, l’uomo della laicità, colui che guiderà le folle alla conquista del sol dell’avvenire (o dell’ “Avvenire”), non ha davvero di meglio da fare?

Francesca

Comunque, se queste mummie che ci governano a settant’anni ancora non sanno che ci stanno a fare al mondo, si mettano l’anima in pace perchè proprio non c’è speranza.

Se vogliono un senso, gliene do uno io: IL SENSO DEL PERCHE’ STANNO IN PARLAMENTO, che è far funzionare questo ca**o di paese!

Nikky

Ma siamo impazziti????????
Se i politici vogliono meditare lo facciano a casa loro o in chiesa, in moschea o in qualche altro luogo di culto, ma non in parlamento!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Stiamo andando verso uno stato multiconfessionale… AIUTO

RazionalMENTE.net

Per Calderoli ci vorrebbe il cappello con le cornacchie di Archimede Pitagorico.

A parte gli scherzi, il Parlamento stesso dovrebbe essere fatto per pensare.

Nikky

Sì ma in parlamento i politici dovrebbero pensare al bene dello stato e dei cittadini, non al senso della vita

UDM

Ecco che i teppisti politici, i quali inventarono il compromesso storico dei ladri DC,PCI,PSI…,
inventano e si preparano ad imporre il compromesso storico delle mafie parassitarie che dalle origini fottono il prossimo spacciando papocchi.

Magar

Scusate, personalmente non avrei nulla in contrario, teoricamente, alla creazione di spazi per la preghiera, o la meditazione, per i credenti: se paghiamo loro il barbiere per curarsi il look possiamo pagare pure un’auletta affinché trovino il “senso della vita”, la cosa non impedisce agli atei di non usarla (perché non ne hanno bisogno). Certo, a livello pratico, vista la crescente difficoltà dei parlamentari (cattolici) a non comportarsi come i pasdaran di Ruini e a rispettare i loro concittadini di diversa credenza religiosa, il messaggio che viene lanciato non é positivo: quando devi votare, pensa al senso della vita, una Divinità conta più di mille concittadini.
(P.S. mentre i parlamentari riflettono sul senso della loro vita, e prendono decisioni liberticide, al senso della mia vita chi pensa?)

Sil

RazionalMENTE dice: il Parlamento stesso dovrebbe essere fatto per pensare

Concordo! e fuori dal pensatoio di Portoghesi i nostri rappresentanti sarebbero autorizzati a sragionare?

E ancora: il progetto della “stanza per meditare” a che fare con quella ricerca di Dio in cui Bertinotti si è detto impegnato?

restodelmondo

Magar, sottoscrivo in pieno. Non penso che una stanza per “meditare” nel senso piu’ ampio, se a-confessionale, sia un attacco alla laicita’ dello Stato. Immagino che anche a un ateo possa far piacere un posto dove starsene un po’ per i fatti suoi a pensare e sbollire (almeno a quanto mi pare di osservare sugli atei di casa mia).

Il problema e’ se diventa una cappella cattolica. Cosa che temo possa succedere…

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