Il clamore sulla collaborazione tra i sacerdoti polacchi e le autorità al governo nel Paese nel periodo comunista potrebbe ostacolare i tentativi di santificare Giovanni Paolo II, ha detto l’ultimo segretario privato del Pontefice.
In una intervista trasmessa nel fine settimana da Radio Vaticana, il cardinale Stanislaw Dziwisz, che è stato il più stretto collaboratore di Giovanni Paolo II durante il suo 27ennale Pontificato, ha detto che i polacchi rischiano di “divorarsi” l’un l’altro e ha attaccato le eccessive speculazioni degli organi di informazione sulla vicenda delle spie.
“Queste attività sono molto nocive per il buon nome della Chiesa e della Polonia nello scenario internazionale”, ha detto Dziwisz.
“Si presume che tutto venga fatto in nome della verità . Ma mi chiedo quale verità? E anche se qualcuno ha qualche peso sulla coscienza, chi ha il diritto di denunciarlo e a quale scopo?” si è chiesto Dziwisz.
Ieri, Papa Benedetto ha nominato Kazimierz Nycz arcivescovo di Varsavia per sostituire Stanislaw Wielgus, che si è dimesso in gennaio dopo aver ammesso di aver spiato religiosi a lui vicini per i servizi segreti comunisti.
Fonte: Reuters
Danneggiare i tentativi di santificare GP2?
Ma se fanno tutto loro, santo il dio Ivano!
Se lo vogliono santificare lo santifichino, se non vogliono no.
Ma che non caghino il c***o…
E perchè dovrebbe danneggiarla, forse anche dio ha appreso dei misfatti guardando la TV?
“Ma se fanno tutto loro, santo il dio Ivano!”
appunto, e’ una minaccia: piantatela di rivangare nel passato, altrimenti non ve lo santifichiamo.
Il buon nome della chiesa!
Questa sì che è bella. La CCAR ha perso il suo buon nome tanto tempo fa!
Crociate, Inquisizione ma non gli dicono niente???
Anzi sicuramente qualcosa gli dicono… rimpiangono i bei tempi in cui la loro era lunica voce!
” e’ una minaccia: piantatela di rivangare nel passato, altrimenti non ve lo santifichiamo.”
Sottoscrivo.
E anche se qualcuno ha qualche peso sulla coscienza, chi ha il diritto di denunciarlo e a quale scopo?
Ma si copritevi l’un con l’altro