India: in aumento la violenza domestica contro le donne

In India aumenta da anni la violenza contro le donne, ormai più diffusa in città che nelle campagne. Ora le Nazioni Unite e la compagnia farmaceutica Johnson and Johnson daranno finanziamenti all’India per programmi finalizzati a combattere le violenze domestiche contro le donne e la diffusione dell’HIV/AIDS. I fondi – stanziati anche per Vietnam, Botswana, Nigeria e Repubblica Dominicana – sono destinati a realizzare programmi che aiutino le donne contro le discriminazioni e le violenze che tuttora subiscono. Si vuole aiutare una maggiore consapevolezza e l’applicazione delle leggi che tutelano le donne, dare assistenza medica e di altro tipo. […]
L’ultimo Sondaggio sulla salute nazionale della famiglia, condotto dal ministero per le Donne e il benessere della famiglia, mostra che in India il 37,2% delle donne “ha subito violenza” dopo il matrimonio. L’Ufficio nazionale degli archivi criminali dice che “nel 2000 ogni giorno 125 donne subivano violenze in ambito domestico e dopo 5 anni sono diventate 160”. Nel 2005 ogni giorno sono state uccise più di 19 donne colpevoli di non avere portato abbastanza dote, 50 sono state violentate, 480 hanno subito crimini sessuali di vario tipo, dal rapimento alle molestie. A gennaio è stata approvata la prima legge contro le violenze domestiche, ma il problema è ora farla entrare nelle abitudini di parte della Nazione.
Sempre secondo questo sondaggio, “le donne prive di educazione subiscono violenze nel matrimonio più spesso delle altre. Comunque, anche il 16% di chi ha l’istruzione secondaria o superiore subisce violenze domestiche dopo il matrimonio”.
Nello Stato di Bihar ci sono le maggiori violenze fisiche, psichiche e sociali, con una percentuale del 62,2% delle donne che abitano in città e del 58,5% per chi vive in villaggi. Nel Rajasthan il 46,3% delle donne sposate lamenta violenze dopo il matrimonio. Tra le grandi città la peggiore è Chennai, dove il 40,6% delle donne lamentano abusi, mentre la migliore è New Delhi dove sono “solo” il 16,3%.
La discriminazione inizia prima della nascita, con centinaia di migliaia di feti femminili abortiti ogni anno. Il governo federale ha stanziato somme a favore delle donne. […]

Fonte: il sito cattolico Asia News

3 commenti

Francesca

@Sydbarrett76

No, ma semplicemente la notizia a mio parere non ha rilevanza, visto che proviene da una testata cattolica (Asia News), tanto è vero che alla fine mettono la stoccata antiabortista (mascherata al solito da pietas).
Potrebbe darsi che i dati siano il risultato di un aumento delle denunce, come si verificò in Italia a partire dagli anni 70, che molti confondono, in buona o cattiva fede, con aumento di violenza.
Per altro in India la presenza islamica è molto forte.

Sydbarrett76

beh, non ce lo deve dire Asia News che in India le donne sono discriminate, ricordo molti articoli anche da altre fonti tra cui le Monde Diplomatique e il Manifesto. Il punto è che se le discriminazioni le fanno gli islamici i media le sparano a nove colonne, se le fanno altri non ne parlano perchè ora non gli fa vendere.
Ad esempio pare sia ancora molto praticata la delirante usanza (Hindu) di bruciare le vedove sui roghi funebri dei mariti, talmente radicata da far sì che in certi casi siano le stesse vedove a “immolarsi” (spinte anche da fattori “sociali” quali la difficoltà per una vedova a mantenersi)

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