Intervista a Bagnasco, candidato alla successione di Ruini

GENOVA – I cattolici devono svegliarsi e battersi per difendere la famiglia, la loro cultura e i loro valori, in uno Stato che vara leggi difficili da digerire. Parola di Angelo Bagnasco, 63 anni, ex Ordinario militare, da soli sei mesi sulla cattedra che fu di Giuseppe Siri, il cardinale mancato papa per due Conclavi, di Dionigi Tettamanzi, oggi arcivescovo di Milano, e, da ultimo, di Tarcisio Bertone, oggi segretario di Stato in Vaticano e indicato come il suo grande sponsor per la successione a Ruini.

Già in settimana Bagnasco potrebbe diventare la nuova guida della Cei. Tutti lo danno come il candidato in pole position, senza reali concorrenti. Ma naturalmente Bagnasco, in una domenica da pastore del suo gregge di anime, mentre visita una parrocchia nella profonda periferia genovese, tace e sorride alla domanda se toccherà a lui prendere il posto di Camillo Ruini alla presidenza della Conferenza episcopale. […]

Monsignore, quella di Ruini sembra una chiamata alle armi dei cattolici contro lo Stato laico. Condivide?
“E’ chiaro che i cattolici devono difendere la famiglia e che la Chiesa cattolica deve richiamarli a questo compito. Non si vogliono fare guerre sante. I nostri valori vanno difesi con serenità, moderazione, ma anche con fermezza di fronte allo Stato che fa le sue leggi. Non siamo contro le famiglie di fatto, ma contro una sovrastruttura che si aggiunga alla famiglia. Attenzione: questa è una battaglia che tocca anche a chi non crede, a chi non ha la fede ma un senso di responsabilità nell’organizzazione della nostra società: difendere un istituto come la famiglia”.

E lo Stato cosa dovrebbe fare di fronte alla discesa in campo della Chiesa: modificare, rettificare i suoi progetti?
“Sono fiducioso che il buon senso sopravvenga. Ma dallo Stato ci aspettiamo subito, direi con urgenza, per esempio, politiche forti in favore della famiglia. Per ora nei programmi, nelle intenzioni di chi governa abbiamo visto segni troppo piccoli, troppo deboli in questa direzione. Non possono aspettarsi che la Chiesa dica sì e applauda le idee di riforma di istituti chiave come la famiglia. La Chiesa deve battersi perché siano difesi i valori fondamentali della nostra cultura”. […]

E’ solo un problema di programmi di governo o c’è qualcosa di più forte che divide la politica del governo dalle aspettative della Chiesa?
“Cercano spesso di farci passare per degli intolleranti. Non è così. Il problema è quello dell’identità culturale, in Italia come in Francia, in Europa. In Europa siamo il cuore del mondo, ma fatichiamo a definire la nostra identità a fronte delle altre culture religiose e laiche che si impongono nel mondo moderno. Guardi gli Usa: lì hanno un forte senso della loro identità. Noi stentiamo a imporre i segni forti della nostra civiltà. La famiglia è tra questi. E se non la difendiamo noi cattolici, chi deve farlo?”.

E, quindi, qual è il richiamo che va fatto ai cattolici, oltre a quello di scendere in campo con moderazione e fermezza?
“Il Novecento si è chiuso lasciando alle nostre coscienze un grande problema: che cos’è oggi l’uomo? Tutto è entrato in discussione a partire dal fatto che di un uomo si possono anche cambiare gli organi, decidere il momento della morte, predeterminare il suo sviluppo, incidere geneticamente. Sui principi dell’etica ci sono scontri sempre più forti: è lì, appunto, che possiamo apparire intolleranti o che qualcuno può aspettarsi al contrario il nostro applauso, la nostra resa. Ricordo un commentatore qualche anno fa aveva posto retoricamente questa domanda: ma se la Chiesa dicesse sempre di sì, accettasse la rivoluzione laica dei valori? Ecco qual è il nostro ruolo di fronte a questo problema: essere non solo presenti, risaltare, mobilitarci per far valere questi valori, non per applaudire”.

Insomma vuol dire che la linea di Ruini va condivisa e lei come vescovo si sente perfettamente identificato nella sua mobilitazione?
“Ripeto: ai cattolici non basta essere presenti e dire semplicemente che ci sono. Devono dimostrare tutta la forza della loro identità con grande serenità”.

Il testo integrale dell’articolo di Franco Manzitti è stato pubblicato sul sito di Repubblica

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13 commenti

Damiano

ex Ordinario militare,

Vale a dire fascista… quello di reclutare i massimi rappresentanti del clero tra i militari sta diventanto un vizio….

Damiano

Cercano spesso di farci passare per degli intolleranti. Non è così. Il problema è quello dell’identità culturale, in Italia come in Francia, in Europa.

Noooo, loro non sono intolleranti, al massimo, se c’è qualcuno che proprio non gli va giù, lo “curano”…

In Europa siamo il cuore del mondo, ma fatichiamo a definire la nostra identità a fronte delle altre culture religiose e laiche che si impongono nel mondo moderno.

definire = “imporre”, la loro identità è fin troppo definita, ciò che non sempre (per fortuna gli riesce) è imporla a chi non la vuole…

Guardi gli Usa: lì hanno un forte senso della loro identità. Noi stentiamo a imporre i segni forti della nostra civiltà.

Già, fin troppo, tanto da essere un pochettino fascistelli…

La famiglia è tra questi. E se non la difendiamo noi cattolici, chi deve farlo?”

La butto li: quelli che, di fatto o non di fatto, una famiglia ce l’hanno?

Nikky

Certo fare dei deviati agli omosessuali è proprio sintomo di moderazione e serenità! Non c’è che dire!

carlo

la famiglia…la famiglia…difendere la famiglia, i cristicoli ultimamente non sanno blaterare altro. nel loro vuoto cervello non vedono che famiglia e matrimonio non sono la stessa cosa. ci puo essere una famiglia anche senza matrimonio.

Marforio

“… RIPETO: AI CATTOLICI NON BASTA ESSERE PRESENTI E DIRE SEMPLICEMENTE CHE CI SONO. DEVONO DIMOSTRARE TUTTAL LA FORZA DELLA LORO IDENTITA’ CON GRANDE SERENITA’ …”.

Sante Parole!!!!

In una frase é riuscito a condensare il senso profondo dell’intero pontificato di Giovanni Paolo II e dell’attuale pontificato di Benedetto XVI.

Marforio

“… RIPETO: AI CATTOLICI NON BASTA ESSERE PRESENTI E DIRE SEMPLICEMENTE CHE CI SONO. DEVONO DIMOSTRARE TUTTA LA FORZA DELLA LORO IDENTITA’ CON GRANDE SERENITA’ …”.

Sante Parole!!!!

In una frase é riuscito a condensare il senso profondo dell’intero pontificato di Giovanni Paolo II e dell’attuale pontificato di Benedetto XVI.

archibald.tuttle

“Cercano spesso di farci passare per degli intolleranti. Non è così.”

non cerchiamo di spacciarvi per intolleranti. SIETE intolleranti.

non c’e niente da fare, se volete BATTERVI, noi dovremo per forza di cose DIFENDERCI. e’ una GUERRA, e l’avete cominciata VOI.

Il Filosofo Bottiglione

Bagnasco dice:
“Non siamo contro le famiglie di fatto, ma CONTRO UNA SOVRASTRUTTURA che si aggiunga alla famiglia. Attenzione: questa è UNA BATTAGLIA CHE TOCCA ANCHE CHI NON CREDE, a chi non ha la fede ma un senso di responsabilità nell’organizzazione della nostra società: difendere un istituto come la famiglia”.

ieri ruini, nella sua chiamata alle armi, arruolava cattolici e credenti in generale.
questo chiama nel suo esercito anche i non credenti.
poi attacca le sovrastrutture che si aggiungono alla famiglia: allora dovrebbe essere anche contro al matrimonio, che è una sovrastruttura per eccellenza.

mi sembra che stiano facendo un po’ di confusione.
l’unica cosa chiara è l’intento: CONSERVARE

Marco G.

“i cattolici devono difendere la famiglia e la Chiesa cattolica deve richiamarli a questo compito”

Quante volte, padre?

dv64

“Ma dallo Stato ci aspettiamo subito, direi con urgenza, per esempio, politiche forti in favore della famiglia.”

Io invece mi aspetto che lo Stato chiuda FINALMENTE il rubinetto dell’8×1000 + benefit vari, guarda un po’!!!
Che andassero a guadagnarseli onestamente i soldi, questi parassiti.

civis romanus sum

Contro i preti non ci sono argomenti … c’è la galera !!

Giuseppe C.

Bagnasco al posto di Ruini e’ la formalizzazione di una dichiarazione di guerra.

E’ vagamente inquietante che Genova ( la citta’ di Giuseppe Siri…) faccia da sfondo a questi intrighi di palazzo.

Subito dopo l’attentato di Nassiriya (12 novembre 2003) Ruini disse che i militari italiani partecipavano ad una operazione di PACE.

L’ex Ordinario militare dovrebbe spiegare qualcosa sulla guerra in Iraq:
a cosa e’ servito partecipare;
quanto e’ costata in termini di vite umane;
quanto e’ costata in denaro (al contribuente italiano);

Commenti chiusi.