Il cambio della guardia al vertice della Cei è ormai prossimo ed il cardinale Camillo Ruini dopo 16 anni si appresta a lasciare la guida dell’episcopato italiano.
Nei prossimi giorni, forse già a metà della settimana prossima, si dovrebbe conoscere il nome del suo successore. L’uso del condizionale in questi casi è d’obbligo ma salvo sorprese dell’ultima ora, stando alle indiscrezioni filtrate ed al tam-tam delle scorse settimane, l’annuncio potrebbe riguardare proprio l’attuale arcivescovo di Genova, monsignor Angelo Bagnasco, ex Ordinario Militare, classe 1943, considerato vicino tanto al cardinale Ruini che al cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano.
Sostituzione tutt’altro che facile quella del “cardinal sottile”, come viene chiamato in curia Ruini per il suo argomentare logico e rigoroso. Non solo perchè è stato un indiscusso protagonista della vita del Paese degli ultimi vent’anni ma anche perchè ha saputo interpretare e anticipare i mutamenti della società italiana rendendo più indipendente il mondo cattolico.
La Cei da ente polveroso qual era agli inizi degli anni Ottanta, quasi specchio di una Chiesa che giocava in difesa, viene trasformata in un soggetto attivo e dialogante con le istituzioni. Un organismo dotato di una specifica autonomia che sperimenta anche nuovi campi di intervento: nel settore dei media e della cultura, nell’edilizia di culto.
Ruini stipula intese con lo Stato per la tutela dei beni culturali, per l’assistenza, consolida gli interventi caritativi in Italia e all’estero. Preoccupato per gli effetti del secolarismo sulla società, il cardinale lancia il «progetto culturale orientato in senso cristiano». […]
Di fatto, però, l’era Ruini lascia una struttura in salute e indipendente dalla sfera politica, impegnata a promuovere il bene della società. L’ormai imminente avvicendamento alla presidenza alla Cei non riguarderà però il Palazzo del Laterano. Il cardinale emiliano, infatti, per decisione di Papa Ratzinger col quale ha una sintonia profonda, resterà ancora a lungo alla guida del Vicariato di Roma. […]
Ruini lascia la Cei
7 commenti
Commenti chiusi.
“Ruini lascia la Cei”
Ommioddio noooooo!!!!
“cardinal sottile”
“il suo argomentare logico e rigoroso”
AHAHAHAHAHAH!!
Si. Il successore e’ estremista (ed aggiungerei “immorale”) quanto Lui.
Non hanno nessuna opposizione. E hanno assoluto del Personaggio che ha sequestrato un paese per i suoi processi , i suoi rapporti con la mafia e per letteralmente “defecare” sulla costituzione (ricordo che il 30 nov. 06 Di Stefano si e’ visto di nuovo negare da PRODI, di fronte alla UE, il diritto a trasmettere, nonostante decenni ormai di sentenze della Corte Costituzionale).
C’E’ DA STARE ALLEGRI !!!
Mi spiace per la Littizzetto.
la littizzetto ha gia detto che per lei non cambia niente, il prossimo sara uguale.
Penso che anche per Ruini non cambi nulla, si è solo defilato a causa probabilmente di una sovra-esposizione, secondo me continuerà a tramare nell’ombra.
A me dispiace per l’UAAR: ogni volta che Ruini apriva bocca aumentavano le iscrizioni
Don Zauker, credi che quando il successore di Ruini aprirà bocca non succederà lo stesso? 😉