Un medico di Sestri Levante(Genova), Roberto Santi, si è offerto di staccare la spina del respiratore artificiale che tiene in vita Giovanni Nuvoli, l’ex arbitro 53enne di Alghero, affetto da sei anni dalla Sclerosi laterale amiotrofica che ha chiesto più volte di poter morire. “Il medico – racconta la moglie di Nuvoli, Maddalena Soro – qualche giorno fa è venuto a trovare Giovanni qua nell’ospedale di Sassari.” […]
Oggi inaspettatamente è arrivata l’offerta d’aiuto diretta. “Caro Giovanni – scrive Santi nella lettera – ti confermo la mia disponibilità per ritornare ad Alghero per esaudire il tuo desiderio di porre fine al trattamento che ti è stato imposto”. […]
“Sarà mio marito – precisa la Maddalena Soro – a decidere se accettare o meno l’aiuto del dottor Santi. Io non ho niente da decidere”. I due coniugi comunicheranno attraverso il cartello di plexiglas dove sono state attaccate le lettere con le quali Giovannu Nuvoli, sbattento le palpebre compone le parole. Il sintetizzatore vocale che era arrivato alcuni giorni fa in prestito da Milano giungerà nel nosocomio, questa volta per restarci, lunedì prossimo.
Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de L’Avvenire
meno male, speriamo che non ci siano intoppi o che ad aspettare quel medico non ci siano già i carabinieri mandati dal teocon di turno!
Appunto, speriamo che come al solito qualcuno non ostacoli una rara e giusta offerta di aiuto…
Santo sia il dottor Santi!
Chiedere di morire è solo un modo per chiedere aiuto, chiedere di non essere lasciato solo. Non vi è mai capitato di sentire una persona anziana che dice di voler morire? A me è capitato e non dicevano certo sul serio!
@ nicola
1. cosa ne sai tu che dicessero sul serio?
2. anche fosse vero, chi ti dice che lui non voglia morire davvero? Qui non si tratta di un anziano lasciato solo, tant’è che la moglie lo aiuta a comunicare con l’ausilio della lavagna.
Comunque, vedremo ora, con una vera offerta di sostegno da parte del dott. Santi, se vuole davvero morire o meno.
mi auguro che quest’individuo venga arrestato con l’accusa di omicidio colposo.
Una riflessione: che società è una società che, piuttosto di aiutare le persone a vivere, le aiuta a morire?
Sono d’accordo con Nicola, bisogna essere sicurissimi che il paziente lo voglia davvero.
@Nicola:
un anziano depresso è un conto, uno paralizzato in un letto senza alcuna prospettiva di miglioramento se non quella di morire soffocato è un altro paio di maniche: è una prigione dalla quale non puoi neanche urlare la tua disperazione. Non confrontiamo cose diverse come se fossero la stessa cosa.
Se una persona completamente paralizzata da cinque anni che non può mangiare autonomamente, non può respirare autonomamente, che ha un tubo infilato nella gola e uno infilato nello stomaco, che non può parlare, ma comunica sbattendo le palpebre e chiede a qualche medico umano di porre fine a queste sofferenze, e chiede allo stato di aiutare altre persone a realizzare la propria volontà, cosa c’è di male????
Se per i cattolici il dolore è una cosa positiva perché accorcia la strada verso il paradise, affari loro. Per tutti gli altri il dolore è umiliante e frustrante dolore è dolore e basta. E se il dolore si prolunga inesorabilmente per cinque anni, come in questo caso, non vedo perché lo stato deve costringere qualcuno a continuare a soffrire. Lo stato è laico e non etico e deve realizzare la volontà di tutti non solo dei cattolici. Icattolici possono non richiedere leutanasia manon rompino il caxxo aglialtri
Se la stupidità fosse reato tu avresti già preso l’ergastolo.
Una società CIVILE dal momento che lo stato in cui si trova Nuvoli è una tortura vera e propria. La vita, la MIA vita non è più tale se diventa sofferenza (fisica e non) senza possibilità di uscita, e se IO decido che è ora che la sofferenza finisca la società DEVE aiutarmi a farla finita nel modo più indolore possibile, e TU puoi prendere i tuoi principi religiosi e ficcarteli dove non batte mai il sole, i TUOI principi sono TUOI e li applichi su di TE, i MIEI li applico su di ME, e chiaro?
io non ti ho offeso damiano, ti prego di non offendere me, grazie!
Se Riccio non è stato perseguito a norma di legge anche Santi non rischia nulla.
Sarebbe una bella rivincita per chi, come noi, chiede a gran voce l’autodeterminazione dell’individuo.
Tu sei un’offesa per l’intelligenza umana, non fare la vittima che proprio non ti ci vedo… rispondi argomentando piuttosto…. ma capisco sia comodo limitarsi a sputare le solite sentenze da prete, senza mettere in moto i neuroni…
la devi finire hai capito?
Chiariamo una cosa.
La vita non è mia nello stesso senso che è mio qualcosa che compro. La vita non l’ho acquistata ma me la sono ritrovata.
C’è anche un problema della definizione di “io”, quantomeno ce ne sono due: c’è l’io fisico che sente dolore e l’io come coscienza di esistere; quando c’è un forte dolore il primo va in crisi ma il secondo si consolida (cioè la coscienza di esistere aumenta); non è solo la Chiesa a considerare più importante il secondo del primo.
Spero che Nuvoli ottenga ciò che vuole nel più breve tempo possibile.
Qui non si tratta di avere opinioni diverse su una manovra finanziaria, si tratta della sofferenza della gente.
cio non toglie che la mia mi APPARTENGA. Se non sono io a poter decidere ciò che deve essere fatto sulla mia vita allora significa che è qualcun altro a farlo, e a questo punto mi dovresti spiegare chi è costui per poter decidere della MIA vita.
Chissà perchè, ma questa definizione mi sa tanto da anima e corpo.
Il numero di confessioni religiose che la pensano in questo modo è irrilevante, la vita degli individui e degli individui, non delle confessioni religiose.
Io al contrario della Chiesa considero importanti entrambi gli io e non solo “lio come coscienza,” anche se non è così a me non me ne frega niente se la maggior parte delle persone è contraria all interruzione volontaria del trattamento ma io, in quanto persona, devo avere tutto il diritto di scegliere e lo stato mi deve tutelare in quanto la democrazia non si fonda solo sulla maggioranza ma anche sulla tutela delle minoranze.
Poi la mia vita è mia,me lhanno regalata i miei genitori e la gestisco io.
Qui non si tratta di avere opinioni diverse su una manovra finanziaria, si tratta della sofferenza della gente.
ciò non toglie che la mia mi APPARTENGA. Se non sono io a poter decidere ciò che deve essere fatto sulla mia vita allora significa che è qualcun altro a farlo, e a questo punto mi dovresti spiegare chi è costui per poter decidere della MIA vita.
Chissà perchè, ma questa definizione mi sa tanto da anima e corpo.
Il numero di confessioni religiose che la pensano in questo modo è irrilevante, la vita degli individui è degli individui, non delle confessioni religiose.
occacchio! mi spice per il doppione…
dai caro dai, metti in moto i neuroni… se la pianti di tirare d’incenso ce la puoi fare…
Finché la vita uno può davvero gestirsela da sé il problema non si pone perché si può suicidare.
Il problema nasce quando inevitabilmente si coinvolge qualcun’altro; in quel caso lo stato deve porre dei paletti stringenti per evitare abusi: lo stato infatti deve tutelare chi vuol vivere piuttosto che chi vuol morire.
D’accordissimo, nulla da eccepire. 😉
ALT! forzatura logica non necessaria: Per quale ragione la tutela dei diritti di chi vuole vivere sarebbe incompatibile (tanto da renderle mutuamente esclusive) con la tutela dei diritti di chi vuole morire?
Questa è un’autentica forzatura che non ha senso: ENTRAMBI i diritti possono essere tutelati se si riconosce a ciascun individuo il diritto di poter decidere della propria vita:
– Se sono cattolico allora godrò del dolore e dei tormenti che dio vorrà mandarmi affinchè il mio “io coscienza di esistere” si rafforzi.
– Se non sono cattolico eviterò le sofferenze che ritengo inutili
DOV’E’ IL PROBLEMA?
ALT! forzatura logica non necessaria: Per quale ragione la tutela dei diritti di chi vuole vivere sarebbe incompatibile (tanto da renderle mutuamente esclusive) con la tutela dei diritti di chi vuole morire?
Questa è un’autentica forzatura che non ha senso: ENTRAMBI i diritti possono essere tutelati se si riconosce a ciascun individuo il diritto di poter decidere della propria vita:
– Se sono cattolico allora godrò del dolore e dei tormenti che dio vorrà mandarmi affinche il mio “io coscienza di esistere si rafforzi”.
– Se non sono cattolico eviterò le sofferenze che ritengo inutili
DOV’E’ IL PROBLEMA?
Chi vuole vivere è già tutelato, nessuno si sogna di imporre leutanasia, a non essere tutelato è chi vuole morire ovvero chi vuole gestire la propria vita come gli pare e piace. Infatti se Nuvoli potesse si suiciderebbe, ma visto che è paralizzato non può e deve necessariamente intervenire un terzo. Per cui in un certo senso si sta negando a questa persona il suo diritto sacrosanto di suicidarsi
ridaje…
E in tal caso avrebbe diritto a farlo evitando il più possibile le sofferenze, non come ha suggerito Buttiglione “dandosi fuoco”.
” lo stato infatti deve tutelare chi vuol vivere piuttosto che chi vuol morire.”
E perchè??? beati voi che non avete mai sofferto……
“quando c’è un forte dolore il primo va in crisi ma il secondo si consolida (cioè la coscienza di esistere aumenta)”
“patior ergo sum”?
Cari cattolici, ma il libero arbitrio dove lo mettete? Se uno e’ sano e forte ha la possibilita’ di suicidarsi, perche’ la stessa possibilita’ non puo’ essere offerta a uno immobilizzato? Perche’ uno sano ha la possibilita’ di realizzare il proprio volere, quindi mettere in atto il tanto decantato (da voi) libero arbitrio e invece un paralizzato non puo’ avere questa possibilita’??
Non mi sembra che il vostro pensiero rispetti la la logica della dottrina cristiana, se poi il suicida o il medico che lo aiuta vadano all’inferno lo stabilira’ il vostro dio, non spetta certamente a voi deciderlo o cercare di impedirlo limitando la loro liberta’. Se proprio volete essere coerenti andate da questo poveretto e spiegategli perche’ non deve mettere in atto il suo proposito.
“Se proprio volete essere coerenti andate da questo poveretto e spiegategli perche’ non deve mettere in atto il suo proposito.”
No Carlo, ti prego, no… Già vanno a rompere le scatole alle poverette che vogliono abortire, figurati se li incitiamo ad accostarsi a malati terminali e tetraplegici e parenti di vegetali viventi per convincerli al dovere della vita…
In effetti se fossi paralizzato in un letto e attaccato ad un respiratore, l’ultima cosa che vorrei e un catto-troll in mezzo alle palle che mi fa la predica senza avere i mezzi fisici per sputargli in un occhio… (mi servirebbe un volontario anche per quello…)
Un grazie di cuore al coraggiosissimo dott.
ario Riccio che ha aiutato a morire Piergiorgio Welby e u grazie di cuore al Dott. Roberto Santi se aiutera a morire Giovanni Nuvoli. La vita è mia non è della CRIMINALE SANTA ROMANA CHIESA. BASTARDA!!!!!!!!!!!!!!!
Sono perfettamente d accordo con lo scritto di DAMIANO del 15/03/07 ore 15.06.