ROMA — È il giorno dei Dico. La commissione Giustizia del Senato accende i riflettori sul ddl, tra le polemiche e 10 testi da esaminare. I cattolici si mobilitano. Monsignor Elio Sgreccia, presidente della pontificia Accademia per la vita, li invita a «fare di tutto» perché provvedimenti come questo «non passino». Sfidando le accuse di «oscurantismo» venute, anche ieri, dalla Rosa nel pugno. Con i Dico «viene screditato non il matrimonio religioso, ma il matrimonio tout court», avverte monsignor Sgreccia che si dice scettico sul fatto che un «legame tra persone dello stesso sesso sia salutare per la loro socializzazione» e parla di rapporti contro la «legge naturale ». E, sulla scorta del monito lanciato dal cardinal Ruini («cattolici svegliatevi»), invita a osteggiare il ddl. Lo faranno Giulio Andreotti che non è «contrario a una regolamentazione, ma mettere in una legge le coppie di fatto, anche dello stesso sesso, mi sembra vada oltre», Giuseppe Pisanu (FI) («I Dico sono pacs travestiti») e Luigi Pallaro («Non spenderei neanche un centesimo »).
La Margherita con Pierluigi Castagnetti chiede «una pausa di riflessione». Follini non «scaglia anatemi», ma vuole priorità per la famiglia. La capogruppo Ulivo Anna Finocchiaro invita a discutere «senza ideologizzare» e il ministro Pecoraro Scanio parla di «arretratezza culturale assurda». Il presidente della commissione Cesare Salvi tenterà una mediazione. […]
Il testo Pollastrini-Bindi sarà esaminato se il ddl sul caporalato e il decreto sul calcio violento ne lasceranno il tempo. Poi verrà accantonato. Dopo un monitoraggio Salvi vuole arrivare a un testo unico delle leggi e leggine già esistenti sui diritti alle coppie di fatto. Il testo base dovrebbe essere quello di Alfredo Biondi (FI). «È un contratto per l’unione solidale da stipulare per persone di qualsiasi sesso davanti a un notaio» spiega Biondi. […]
Ma stasera in una riunione di Forza Italia si discuterà se sarà questa la prima prova tecnica di «maggioranza variabile».