Una commissione, in qualità di audit clinico, è stata incaricata di verificare il percorso della gravidanza della signora che ha deciso di abortire al quinto mese dopo che una serie di esami aveva sollevato dubbi su possibili malformazioni del feto. La commissione verificherà il percorso della gravidanza «da un punto di vista assistenziale, diagnostico, di informazione e comunicazione». La commissione è stata decisa dal Dipartimento interaziendale materno-infantile dell’area fiorentina, diretto da Paolo Morello, di cui fanno parte la Asl Firenze, l’azienda ospedaliera universitaria di Careggi e l’azienda ospedale pediatrico Meyer. Intanto i sanitati dell’ospedale spiegano che «è stato seguito l’iter normale. Si è trattato di un’interruzione volontaria della gravidanza, la legge parla chiaro, è la madre a scegliere».
La storia è stata resa nota dal quotidiano «La Repubblica». La donna ha deciso di interrompere la gravidanza per il rischio di una malformazione al feto che in realtà non c’era. I dubbi su una possibile «atresia dell’esofago» erano stati sollevati dopo gli esami effettuati nell’ospedale fiorentino di Careggi. La donna avrebbe scelto però di non sottoporsi a ulteriori accertamenti, come le avrebbero consigliato i medici. E, purtroppo, solo dopo l’aborto si è scoperto che il figlio era sano. L’intervento è terminato con la rianimazione del bambino, prevista dalla legge quando ci sono possibilità di salvare il neonato. Il prematuro adesso si trova ricoverato nella terapia intensiva neonatale del pediatrico Meyer con una emorragia cerebrale. Pesa mezzo chilo, molto probabilmente non ce la farà.
[…] Dall’ecografia eseguita alla ventesima settimana non si riusciva a vedere lo stomaco. A una seconda ecografia si parlava del rischio di una atresia all’esofago. Ma, secondo quanto afferma il medico, si trattava ancora solo di dubbi che hanno indotto i sanitari a consigliare alla signora di sottoporsi a una risonanza e di consultare un chirurgo pediatrico. A questo punto la donna si sarebbe rivolta a un professionista esterno per una consulenza privata. La decisione di abortire sarebbe stata presa senza aver fatto prima la risonanza consigliata a Careggi.
L’atresia dell’esofago è una malformazione che colpisce circa 1 bambino su 3.500. Si sospetta soprattutto quando nell’ecografia non si vede lo stomaco. Il problema è che questo organo è invisibile, sostengono gli esperti, su un feto ogni 100, cioè anche in casi in cui non ci sono problemi. E così chi valuta gli esami è indotto all’errore, cioè ad inciampare in un cosiddetto «falso positivo».
Abortisce per una malformazione che non c’è
16 commenti
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Troppa leggerezza sia da parte dei medici (che dovrebbero sapere che questo organo può risultare invisibile all’ecografia, anche quando c’è) e della donna che non ha voluto ulteriori accertamenti che avrebbero fatto scoprire che il bambino era sano. assurdo… ho il sospetto che lei non volesse comunque il bambino, altrimenti le avrebbe tentate tutte. diciamo che ha trovato la scusa per non tenerlo 🙁 ma se sopravvive sarà dato in adozione? com’è la procedura in questi casi?
Spero venga riportato il commento dell’osservatore romano su questa notizia. E’ a mio parere un capolavoro di perversione.
beh i medici le hanno giustamente detto che c’era la possibilità ma non la certezza, e di fare altri esami.
se lei quegli esami non li ha fatti/voluti fare e ha deciso di abortire… beh pace, è stata una sua scelta.
non vedo il motivo di tutto questo can can.
se sopravviverà (onestamente viste le condizioni in cui si troverà il suo cervello, non so quanto gli convenga la sopravvivenza…) suppongo sarà riconsegnato alla genitrice. sempre che questa lo abbia riconosciuto e tutto, ovvio.
Kaworu, esiste un caso di una bimba nata al quinto mese e adesso sta bene. cmq nel caso che questo bimbo sopravviva non so fino a che punto possa essere riconsegnato alla madre… forse quando sarà più grandicello non prenderà benissimo la notizia che era stato abortito perché la madre si è rifiutata di fare gli accertamenti.
@Carlo: segnala l’articolo dell’osservatore a ultimissime@uaar.it
ma perchè ammazzarne tanti…. con quale diritto…
@charlotte
no beh non dico che per standard avrà conseguenze sul sistema nervoso, però un’emorragia cerebrale non è una cosa così leggera…
cioè mi fa piacere se sopravvive, ovvio, però spero per lui che viva e non sopravviva, capito? 🙂
@francesco
a che ti riferisci, scusa?
@ Stefano:
ho segnalato la notizia all’indirizzo, grazie. In realta’ e’ un lancio di repubblica.it, che stranamente compare nell’archivio sotto 2006. Boh…
“…se sopravviverà”
Vista l’incidenza di danni permanenti e invalidanti d’ogni tipo ai quali sono soggetti questi prematuri, mi auguro proprio che NON sopravviva.
Quanto a “esiste un caso di una bimba nata al quinto mese e adesso sta bene”, mi sono imbattuto in un giornale locale che pubblicava le parole di uno specialista del ramo. Ebbene, pare che quel “adesso sta bene” sia un’invenzione del mainstream.
INTERVISTATORE: Quali sono i rischi che corrono i bambini che nascono così prematuri?
MASSIMO AGOSTI (primario di neonatologia all’ospedale di Circolo di Varese) “I primi sono legati alla mortalità, a breve termine ed entro il primo anno di vita. Poi però ci sono anche i problemi legati alla funzionalità cerebrale: per questi bambini infatti si scioglie la prognosi ‘per la funzione’, ma poi le loro capacità vitali e intellettive si comprendono tra i sei e i diciotto mesi. E, su questo, mi permetto di avere qualche piccola riserva anche nei confronti della piccola ‘da record’. Riserva che spero naturalmente sia presto sciolta”. (da http://www3.varesenews.it/sanita/articolo.php?id=65946 )
La mia opinione è che se infliggere la vita a chi ancora non esiste è una scelta ben poco altruistica, infliggere la sopravvivenza a chi ancora non è autocosciente ed è afflitto da mille problemi presenti e probabilmente futuri è un atto di deliberata crudeltà.
Prima di crocifiggermi, notate che ho parlato di una “mia opinione”.
Se volete, esprimete le vostre, ma senza scaldarvi.
“ho il sospetto che lei non volesse comunque il bambino, altrimenti le avrebbe tentate tutte. diciamo che ha trovato la scusa per non tenerlo”
Magari voleva essere sicura di mettere alla luce un figlio sano. Non mi sembra così strano.
Riguardo gli accertamenti ci possono essere infinite motivazioni, tra cui anche il prezzo di queste visite. Credo che con la mutua avrebbe dovuto passare troppo tempo, e se le avessero dato un risultato vago, come i precedenti medici, dopo aver sborsato 200€?
“La mia opinione è che se infliggere la vita a chi ancora non esiste è una scelta ben poco altruistica, infliggere la sopravvivenza a chi ancora non è autocosciente ed è afflitto da mille problemi presenti e probabilmente futuri è un atto di deliberata crudeltà.”
Condivido in pieno!
Sono pienamente solidale con il pensiero espresso da Aldo.
Inoltre noto in tutta la vicenda l’aleggiare della cultura pretesca contro le diagnosi prenatali e contro tutte le pratiche che i bigotti definiscono “non naturali”.
Si sono verificati e si verificano episodi di errori diagnostici e clinici che hanno pregiudicato la sopravvivenza di persone adulte e coscienti …..questo episodio , al confronto , ha minore rilevanza, sotto il profilo razionalistico….salvo prestarsi a strumentalizzazioni da parte della propaganda (stampa asservita) della setta vaticana.
@Aldo
Ho visitato il sito, complimenti , gli articoli sono molti interessanti, mi sono riproposto di leggerli con attenzione.
Barbara; “Condivido in pieno!”
Leo: “Sono pienamente solidale con il pensiero espresso da Aldo. […] Ho visitato il sito, complimenti”
Grazie, Barbara.
Grazie, Leo.
Secondo me non dovevano rianimarlo: la madre non lo voleva e sano non lo sarà sicuramente.
io credo che l’errore più grosso sia stato fargli la rianimazione: un feto di quel tipo non è una persona e dovevano lasciarlo morire. ora è un gran casino