Dico? Un testo giuridicamente incerto che rischia di intasare gli uffici dei magistrati e gonfiare le tasche degli avvocati. «Non proporrò l’adozione del disegno di legge del governo come testo base perché impraticabile dal punto di vista giuridico» dice il presidente della commissione Giustizia, il ds Cesare Salvi, che punto per punto smantella il ddl firmato dalle ministre Barbara Pollastrini, Pari opportunità, e Rosy Bindi, Famiglia. […]
Presidente Salvi, il senatore Roberto Castelli della Lega appena uscito dalla Commissione ha detto che lei ha «demolito» il ddl del governo.«Insomma “demolito” forse è eccessivo. Ho criticato l’impianto giuridico del provvedimento. In commissione è stato avviata una discussione libera su tutti i provvedimenti presentati sulle unioni di fatto».
Il governo si è impegnato molto per trovare una mediazione e presentare un suo ddl. Forse si aspettava una maggiore considerazione…«Guardi io non proporrò come testo base quello del governo e al momento non ne ho scelto uno fra quelli già presentati. La Commissione lavorerà per mettere a punto un testo unificato».
Che cosa non funziona nel ddl Bindi-Pollastrini?«Il meccanismo della raccomandata (si può certificare l’esistenza della coppia di fatto andando da soli all’anagrafe purché si invii una lettera raccomandata con avviso di ricevimento all’altro convivente, ndr) crea troppa incertezza. Non possiamo complicare la vita dei magistrati con un diluvio di ricorsi».
[…]
Il ministro Bindi si dice aperta alle modifiche purchè non si creino forme “paramatrimoniali”.
«Sono d’accordo visto che la Costituzione italiana pone un limite contenuto nell’articolo 29. Ciò che si è fatto in altri paesi, mi riferisco al matrimonio tra gay, in Italia non è possibile senza modificare la Costituzione».
Il dibattito sulle unioni di fatto esce dal Parlamento e scende in piazza. Alla manifestazione pro Dico promossa dalle associazioni omosessuali sabato prossimo a Roma parteciperanno ministri ed esponenti della maggioranza. Lo stesso accadrà sul fronte opposto per il Family day voluto dalle organizzazioni cattoliche. Lei che farà?«È giusto che si apra un dibattito nell’opinione pubblica e che si manifesti ma la mia funzione, la funzione del Parlamento, non prevede la protesta in piazza ma la ricerca del dialogo e di una soluzione condivisa».
Ministri e rappresentanti della maggioranza che scendono in piazza, dice Massimo Cacciari, sono il segno della crisi del sistema politico italiano. La politica non sa più decidere?
«La politica in questo momento è debole e c’è il rischio forte di farsi condizionare. Per questo raddoppierò il mio impegno per arrivare a una legge ben fatta».
Il testo integrale dell’articolo di Francesca Angeli è stato pubblicato sul sito de Il Giornale
Salvi è un fine giurusta, laico, della sinistra interna dei DS (e per questo è contrario al partito Democratico, anche perchè non si vuole mischiare con i “bacia pile” della Margherita), io spero che possa presentare una legge un pò piu coraggiosa di quella del governo.
Il ministro Bindi si dice aperta alle modifiche purchè non si creino forme “paramatrimoniali”.
«Sono d’accordo visto che la Costituzione italiana pone un limite contenuto nell’articolo 29. Ciò che si è fatto in altri paesi, mi riferisco al matrimonio tra gay, in Italia non è possibile senza modificare la Costituzione».
Art. 29. La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.
Io proprio non riesco a capire perché bisogna modificare tale articolo per consentire il matrimonio gay. Certo non sarò un fine giurista come salvi ma credo, che così come la repubblica possa riconoscere i diritti famigliari di una coppia etero lo possa fare altettando con i dirttti di una coppia omo, senza bisogno di una modifica costituzionale
Non ci capisco più nulla, o Castelli ha preso un granchio grosso come Ferara e Salvi vuol metter mano ai Di.Co rendendoli più laicisti, oppure c’è un palese tentativo di sezionarne la struttura e farne carta da macero. Chi si deve preoccupare fra la Bindi e la Pollastrini?
Sono i governi che devono aver paura dei loro popoli, ricordiamocelo!
io credo che salvi voglia fare una legge migliore, d’altronde questa storia della raccomandata è un obbrobio indicibile.
@ Valerio
Evidentemente Salvi (insieme a molti altri) ha in mente il matrimonio ETEROSESSUALE a presupposto della famiglia “come società naturale”; d’altra parte, ricorda quando è stata scritta la Costituzione 😉
Da questo punto di vista è chiaro che sarebbe necessaria una modifica costituzionale per consentire il matrimonio gay.
Se si adottasse una interpretazione larga di matrimonio, come fai implicitamente tu, immagino che non sarebbe più richiesta una legge apposita per le unioni gay, che sarebbero così garantite direttamente dalla costituzione.
@ FaberIptius
La costituzione contiene i principi, ma è il codice civile che disciplina (solo) il matrimonio eterosessuale. Basterebbe quindi solo una modifica al codice per permettere anche quello omo senza cambiare l’art.29.
D’altronde non sarebbe la prima volta che norme e principi espressi nella nostra costituzione, che in un primo mamento subivano una interpretazione molto restrittiva, successivamente sia la dottrina che la giurisprudenza costituzionale hanno cambiato in maniera più o meno radicale orientamento interpretativo dando allo stesso articolo un significato non dico diverso ma sicuramente più ampio con effetti importanti su tutto l’ordinamento giuridico.
@ piersky
Peccato che Salvi durante la prima legislatura di centrosinistra aveva dichiarato che le coppie di fatto non possono essere riconosciute. Mi ricordo gli articoli “Se Salvi è più papalista del Papa” E poi non prendiamoci in giro, se aveva qualcosa da obiettare al ddl poteva consigliare il tandem bindi-pollastrini. Per quanto queste due donne sembrano uscite da un istituto di suore, apprezzo il loro coraggio e sono solidale con loro visti gli insulti che si sono beccate nell’ultimo mese.
“Ciò che si è fatto in altri paesi, mi riferisco al matrimonio tra gay, in Italia non è possibile senza modificare la Costituzione”
E perché? Dove sta scritto in Costituzione che il matrimonio è fra uomo e donna? Il codice fascista (che abbiamo ereditato) non prevedeva l’omosessualità come reato perché gli italiani non potevano essere omosessuali, troppo maschi. In questo modo l’Italia non è stata confrontata alla questione della depenalizzazione dell’omosessualità come altre nazioni europee tipo la Francia.