Un’occhiata ai giornali, un distratto zapping in tv, un giro per la città, una sosta al parco, una giornata in ufficio. È sufficiente per registrare il fuoco di fila cui sono sottoposte le donne oggi. Una pioggia di colpi da destra e da sinistra, dall’alto delle istituzioni e della Chiesa, dal basso delle trasmissioni più banali. Dalle donne stesse. E dagli uomini, naturalmente. Una repressione durissima che, dai e dai, sembra quasi normale. Contro le donne, proprio così. E non vederlo non è possibile
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