Le ragazze adolescenti sono sempre più esposte ai rischi di una malsana sessualizzazione, secondo un rapporto pubblicato il 19 febbraio dalla American Psychological Association. Lo studio dal titolo “Report of the APA Task Force on the Sexualization of Girls” riporta gli esiti di una ricerca sui contenuti e gli effetti di diversi strumenti di comunicazione: televisione, video musicali, testi delle canzoni, riviste, film, video giochi e Internet.
L’equipe ha anche esaminato il merchandising e la pubblicità indirizzati alle ragazze.
“Disponiamo di abbondanti elementi per poter affermare che la sessualizzazione produce effetti negativi in una serie di ambiti, tra cui quelli della funzione cognitiva, della salute mentale e di un sano sviluppo sessuale”, ha affermato la dottoressa Dr. Eileen Zurbriggen, responsabile dell’equipe e professore associato di psicologia presso l’Università della California, Santa Cruz, in un comunicato stampa che accompagna il rapporto.
La sessualizzazione genera difficoltà ad ogni età, afferma il rapporto, aggiungendo che esse sono particolarmente problematiche quando ciò avviene ad un’età più precoce. Raggiungere la maturità sessuale per gli adolescenti non è un processo agevole, riconosce lo studio. Ma quando le ragazze vengono incoraggiate ad essere sexy, senza avere la sufficiente consapevolezza di cosa ciò significhi, il processo risulta ulteriormente complicato. […]
Per quanto riguarda il grande schermo, il rapporto osserva la carenza di personaggi femminili nei film di maggiore diffusione e in quelli per tutta la famiglia. Uno studio relativo ai film per tutta la famiglia che hanno riscosso i maggiori incassi dal 1990 al 2004 rivela che dei più di 4.000 personaggi di questi film, il 75% erano maschi, l’83% dei personaggi nelle folle erano maschi, l’83% dei narratori erano maschi e che il 72% dei personaggi con un ruolo orale erano maschi.
“Questa grave sottorappresentazione delle donne e delle ragazze nei film per tutta la famiglia costituisce una occasione mancata per presentare un ampio spettro di ragazze e donne in ruoli non sessualizzati”, osserva il rapporto dell’APA.
Influssi diabolici
Le riviste per adolescenti sono un’altra importante fonte di influenza sulle giovani ragazze o adolescenti. Il rapporto dà conto di una serie di studi svolti sul contenuto delle riviste, e rivela che uno dei messaggi principali delle pubblicazioni è che “presentarsi in modo sessualmente attraente e ottenere quindi l’attenzione degli uomini è, e dovrebbe essere, l’obiettivo centrale delle donne”.
È difficile valutare l’enorme varietà dei contenuti disponibili attraverso Internet, ma i ricercatori dell’APA citano uno studio sui siti che spesso attraggono le ragazze: i siti di celebrità maschili e femminili. Da un’analisi dei loro contenuti risulta che le celebrità femminili sono molto più propense, rispetto a quelle maschili, ad essere rappresentate con immagini sessuali, a prescindere dall’ufficialità o meno del sito.
La pubblicità costituisce un altro grande ambito in cui la donna viene spesso sessualizzata. Lo studio osserva che questa tendenza a mostrare la donna in modo decorativo o strumentale nelle pubblicità è in aumento. Tanto che ormai ha raggiunto il punto in cui le ragazze si mostrano in pose seducenti al fine di attrarre il pubblico adulto.
Di recente, una serie di commentatori ha sottolineato che anche il mercato dei giocattoli sta risentendo della tendenza alla sessualizzazione. I ricercatori dell’APA hanno dichiarato di essere preoccupati dal fatto che le bambole più in voga, per un’età tra i 4 e gli 8 anni, sono spesso vestite in modo sessualmente provocante.
Lo stesso vale per l’abbigliamento. Le ragazze di età sempre più precoce sono invogliate ad indossare vestiti studiati per mettere in evidenza la sessualità femminile. Anche i trucchi sono spesso commercializzati per le ragazze più giovani.
Tutti questi settori di influenza combinati insieme producono una serie di problemi per le ragazze. Il rapporto dell’APA afferma che la sessualizzazione è legata a tre dei più comuni problemi mentali delle ragazze e delle donne: disordine alimentare, bassa autostima e depressione.
I ricercatori aggiungono che vi sono elementi che dimostrano che la sessualizzazione delle ragazze, e il conseguente sentimento negativo nei confronti del proprio corpo, in definitiva può portare a problemi sessuali in età adulta. Essi affermano che un altro problema si lega all’idealizzazione della giovinezza, come l’unico stadio buono e bello della vita. L’attuale boom dei prodotti anti invecchiamento e della chirurgia estetica è il risultato di questa imposizione di uno standard di bellezza. […]
Anche Benedetto XVI ha espresso di recente preoccupazione per gli effetti sulla cultura. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si svolgerà il 20 maggio prossimo, il Papa ha osservato la tendenza verso l’esaltazione della violenze e della banalizzazione della sessualità.
Il Pontefice ha scritto: “La bellezza, quasi specchio del divino, ispira e vivifica i cuori e le menti giovanili, mentre la bruttezza e la volgarità hanno un impatto deprimente sugli atteggiamenti ed i comportamenti” (n. 2).
La Chiesa è stata spesso accusata falsamente di essere ossessionata dalla sessualità, da parte dei fautori della cultura moderna. In realtà, è la società contemporanea che soffre di questa ossessione, mentre la Chiesa continua a difendere la dignità e la bellezza della persona umana.
Il testo integrale dell’articolo di John Flynn è stato pubblicato sul sito Zenit.org
Per la Chiesa la sessualità, per non essere banale, prima di tutto, deve essere vissuta senza mezzi contraccettivi, perché il sesso non pagato con la procreazione(o almeno con il rischio di procreare e di prendersi qualche malattia)è un furto(infatti la coppia non è proprietaria ma è amministratrice dell’atto coniugale, come sostengono i catechisti)…
Comunque il problema della sessualità precoce e spesso avventata degli adolescenti e dei pre-adolescenti esiste e dovrebbe essere affrontato con una sana educazione sessuale laica, non certo alla luce delle ataviche ed assurde regole bibliche.
http://chatmouvais.blog.espresso.repubblica.it/vilipendium/
Sono d’accordo sul fatto che ultimamente molte ragazzine giovanissime si vestono in modo provocante e spesso fanno sfoggio della loro sessualità senza molta consapevolezza. Quella che usano è un’arma che molte donne conoscono e usano regolarmente. Nel caso di ragazze molto giovani può essere un atteggiamento pericoloso…
Ma riguardo alla sessualizzazione della donna… Hanno scoperto l’acqua calda? Viene trasmesso un modello di donna surreale che crea molti problemi e molti complessi di inferiorità ma al di là di questo non facciamo troppi moralismi.
La conclusione papale dell’articolo si commenta da sola….
Quello che fa pensare piu’ di tutto e’ invece il fatto che in NESSUNO dei modelli proposti agli adolescenti MAI parli ne’ di contraccezione, ne’ di profilassi preventiva delle malattie sessualmente trasmesse.
E quei soloni che pontificano tanto dei traumi di una sessualita’ precoce, non si pongon la domanda se sia piu’ traumatizzante la precoce attivita’ sessuale, od il ritrovarsi incinte a tredici anni oppure sieropositive a quattordici???
Ma Ratzinger è rimasto ancorato alle opinioni della medicina ottocentesca secondo cui la donna normale non provava desiderio sessuale, il desiderio sessuale nella donna era considerato sintomo di una alterazione del sistema nervoso o una deviazione patologica della personalità 😉
Peggio per le donne che vogliono farsi merce e vacua immagine. A Ratzinger dispiace, a me no. Anzi, se la scontano gli sta pure bene.
Quando (se) la maggioranza dei capoccia di tv e riviste ecc.. non sarà maschile, la suonata cambierà.
Gia’ perche’ invece per i maschietti, secondo zumpappa, e’ tutto lecito….
ma che cosa c’è di male se le ragazze vogliono vestirsi in modo sexy?!
Sessualizzare, oltre che verbo per sessuomani/sessuofobi, e’ sintomo dei danni all’ erotismo che i preti (e, non bastassero loro, ci sono anche altri, tipo i comunisti) producono sempre e comunque; ovvero: siccome cio’ il chiodo fisso perche’ ho deciso che non si deve fare, allora sessualizzo anche le nuvole.
Sono daccordo con Chiara P, ed aggiungo anche che per quanto riguarda le bambine “che si atteggiano da grandi”, secondo me la colpa è sempre e solo dei genitori. Per esempio esistono in commercio perizoma per bambine che non esisterebbero se gli adulti/genitori non li comprassero. Se esiste il perizoma-baby è perchè esiste il genitore-ritardato mentale che lo compra, certamente non esiste perchè le aziende produttrici sono influenzate dalla domanda del bene che proviene da bambine di 11-12 anni (domanda inesistente), ma fanno leva sul target dei genitori e in quel target c’è l’imbecille che lo compra.
Infatti concordo con statolaico, inoltre non c’è niente di male se le ragazze si vestono in modo sexy, poi però bisogna vedere dove ci vanno vestite in tal modo. Infatti se vanno in pub in discoteca o in pizzeria ok, ma se vanno mezze nude anche a scuola allora sorge qualche problema.lì non deve spiccare la bellezza ma lintelligenza e se la donna anche sul luogo lavorativo mette in mostra solo il corpo,si può pensare che non ha altro.
E poi se le donne vengono considerate degli oggetti, dei soprmmobili non è solo colpa degli uomini, infatti sono le ragazzine che sognanon di fare le letterine e le veline e con limmagine che propongono offendono, secondo me, tutte le donne. Perché una persona che guarda può giustamente pensare che se aspirano a fare un lavoro del genere significa che oltre allaspetto non c’è niente.
Insomma, la sessualità è una malattia……
Se ho capito bene, secondo questi straordinari esperti, se una ragazza mostra l’ombelico finirà presto o tardi per avere problemi sessuali.
Sempre secondo loro la sessualizzazione produce danni alla funzione cognitiva.
Però dobbiamo prendere atto che non saremo mai in grada di sparare minchiate come questi bravissimi iddioti..
Bè, non è mai stato posto un limite alla sessualizzazione maschile, perchè adesso dovrebbero esserne imposti a quella femminile?
Sono molto perplessa che lo studio di questa “dottoressa Dr. Eileen Zurbriggen, responsabile dell’equipe e professore associato di psicologia presso l’Università della California, Santa Cruz, USA,” vada poi a parare sui discorsi di Benedetto XVI !?! Mi puzza un po’.
Un conto è denunciare la mercificazione del corpo femminile e un altro il riproporre il solito modello clericale di donna angelicata, asessuata e remissiva.
La sessualizzazione non è solo femminile, anche i maschietti sono proposti come machi/palestrati/aggressivi/vincenti: è l’estetica alla dolce e gabbana per capirci.
Credo che in nessun altro paese si faccia un uso così massiccio di corpi nudi femminili in atteggiamenti allusivi per “vendere” qualsiasi prodotto, dalla colla al pantalone, dal telefonino al cioccolato. Senza parlare del ruolo della donna giovane (ma anche maschio giovane) in tv, zoccolette ammiccanti per bulletti arrapati. La pupa e il secchione, lo zoo del grande fratello, i defilippi….
Le donne, le giovani, gli uomini sono ben altro.