Ruini: Don Camillo, uomo della riconquista post-dc

Nella storia politica italiana, fitta di rivoluzionari mancati, al momento dell’addio Camillo Ruini (Sassuolo, 1931) imprime il segno di una rivoluzione riuscita. Che l’ha portato a rafforzare l’influenza dei cattolici nonostante la morte della Dc. L’ha portato a riprendere l’offensiva dei valori nonostante la secolarizzazione del Paese, a imporre nell’agenda del confronto parlamentare e intellettuale i temi della vita e della bioetica, a stravincere un referendum trent’anni dopo la disastrosa sconfitta del divorzio, a innovare la linea sulla missione in Iraq nell’ora più drammatica; in una parola, a ripristinare la coscienza identitaria della Chiesa italiana, e modificarne profondamente — nel bene o nel male, a seconda dei punti di vista—il rapporto con lo Stato e la società.
Nessuno dei suoi predecessori era stato tanto amato e criticato, blandito e temuto, al punto da diventare un personaggio centrale della politica, guadagnarsi in conclave il ruolo di grande elettore di Ratzinger, respingere numerose richieste di incontro da parte di segretari di partito (cui preferiva mandare appunto il segretario della Cei Betori), ispirare l’invettiva di una brava attrice di Rai3 (Eminenz!), portare in Senato una scienziata dell’Opus Dei affezionata alle mortificazioni, essere visto ora come un baluardo ora come un bersaglio come ha spiegato lui stesso domenica scorsa al Corriere: «Meglio criticati che irrilevanti ». Una missione condotta con uno stile molto personale: schivo macostretto a un ruolo pubblico, taciturnoma deciso a non lasciarsi mai zittire, Ruini non ha ceduto alla tentazione della vanità e alla scorciatoia della vetrina televisiva. […]
I cattolici italiani l’hanno compreso. Basta seguire Ruini nelle sue visite alle parrocchie di Roma (anche nelle borgate rosse, anche nelle comunità come quella di Sant’Agnese legata alla liturgia delle chitarre e dei battimani ma che qualche domenica fa è rimasta due ore a tributargli un’accoglienza e un’attenzione impressionanti), per verificare come accanto alla sua popolarità sia cresciuto l’orgoglio identitario del suo popolo. La forza asciutta che ha deluso molti laici ed è forse spiaciuta anche a qualche cattolico ha finito, nel tempo, con l’alimentarne il carisma, e ha contribuito a scriverne il ruolo nella storia recente d’Italia, che ora prosegue come vicario di Roma. E quando si sarà sopito il clamore del mondo — la polemica quotidiana, le richieste d’udienza dei segretari di partito, l’urlo della Littizzetto, il cilicio della Binetti —, anche la politica saprà fare, nel tempo, quello che alla Chiesa riesce più facile, fermarsi ameditare, individuare gerarchie di valori, restituire le cose alla loro dimensione; e allora si comprenderà appieno che all’inizio della primavera del 2007 si è consumato l’addio di un grande.

Fonte: Corriere.it

41 commenti

Hanmar

Speriamo che la Littizzetto continui ad “urlare”.

“Mai perdonare, mai dimenticare”

Saluti
Hanmar

JSM

tanto Luciana ha ragione: passa Ruini e ne arriva un altro e niente cambia…..

inhocsignovinces

Ho avuto il piacere di conoscerla dipersona e ci tengo a dire grazie a Sua Eminenza per aver dato voce ai cattolici italiani, per averci dato una guida sicura e per aver fatto rinascere in noi il coraggio di annunciare il Vangelo in un mondo che è sempre meno disposto ad accogliere la Parola di Dio.
Pregherò per lei e ringrazierò il Padre per il dono della sua persona e della sua presenza.

Daniela M

Vi trascrivo il finale di una mia personale, sintetica “storia della chiesa cattolica”:

(…) Poi, finalmente, nel 1870, il nascente stato italiano, memore della soggezione patita per secoli sotto lo stato della chiesa, si ruppe in un giorno glorioso di autocoscienza, e ruppe di conseguenza anche il muro della cittadella papale. La breccia di Porta Pia aprì la strada alla laicità e alla libertà. Non impedì la costruzione di un nuovo staterello, il Vaticano, ma almeno ne segnò il minuscolo confine d’azione. Il muso dei papi fu lungo e livoroso, ma con la dittatura fascista si distese in un sorriso di soddisfazione con la stipula del concordato, nel 1929, l’ennesimo inciucio politico tra il dittatore furbo e il papa calcolatore.
Da quel momento, la breccia di Porta Pia, fu ristretta dai governanti e politici italiani, che abdicarono alla loro libertà di coscienza per genuflettersi al vaticano. Con il nuovo concordato del 1982, si fece finta di regolare il rapporto tra stato e chiesa su basi più eque, ma in realtà si pose la base per arricchire smisuratamente le casse della chiesa, con l’obbrobrio dell’8 per mille. Ora la breccia è ridotta a un misero buco di culo: la chiesa spadroneggia, attraverso rappresentanti ignoranti e arroganti, perseguita gli omosessuali, nega una fine dignitosa a malati senza speranza, finge di custodire un modello di famiglia che non è mai stato quello del mulino bianco, spara cazzate spacciandole per dottrina divina o, in subordine (visto che gli argomenti evangelici scarseggiano), per ragione naturale o buon senso; pressa lo stato italiano con ricatti e minacce di scomuniche; pretende, confonde, e aggredisce. E si lamenta pure: di essere attaccata, quando invece non si accorge di attaccare per prima, dimenticando che il Maestro diceva “perché ti accordi della pagliuzza che c’è nell’occhio altrui, quando hai una trave nel tuo occhio”? Ma, ormai, chi si ricorda più del mite Maestro? Forse qualche prete coraggioso, qualche monaco fuori dal coro, le persone che ancora sanno leggere il vangelo con occhi propri. La gerarchia cattolica è il vero scandalo, è l’anticristo da cui il Maestro ci ammoniva. I suoi proclami dividono, separano, istigano all’odio. il suo obiettivo è l’autoconservazione, non l’amore fra tutti i fratelli, ripeto tutti i fratelli, non solo quelli che le fanno comodo.

Marco G.

“Meglio criticati che irrilevanti” è un motto che sembra coniato apposta per le zanzare. L’apologia della zanzara è esattamente quello che ci si aspetta dagli esponenti della cosca perdente dei fogli-giornali identitari brumaio-padani

Daniela M

“(…) per averci dato una guida sicura e per aver fatto rinascere in noi il coraggio di annunciare il Vangelo in un mondo che è sempre meno disposto ad accogliere la Parola di Dio.”

inhocsigno…ma quale vangelo! Ma quale parola di Dio!! Ma fatti bene l’esame di coscienza..
Voi cosiddetti cattolici, seguaci di ruini e co. (nome omen, ruina, rovina) siete più farisei dei farisei del vangelo, sepolcri imbiancati, incapaci di vera misericordia, di vera comprensione, non sapete guardare al di là del vostro naso, e avete l’arroganza di spacciare per vangelo ideologie di potere, concetti costruiti da una tradizione orientata ad obiettivi storicamente condizionati, così lontani dal precetto evangelico quanto lo sono Andreotti da Gandhi. Ringraziate piuttosto di vivere in un’Italia simile, bigotta e arretrata! Se viveste in paesi civili, come la Spagna ma anche Inghilterra o Germania, la vostra catechesi non avrebbe molto spazio.
Scusa il tono acceso, comunque, ma è passione civile, se riesci a capire…

civis romanus sum

@ daniela

Brava … Bella ricostruzione storica .
Non stanchiamoci mai di citare la storia , quella vera non revisionata come si fa di questi tempi dalle tv e dai giornaletti del Nano di Arcore.
Io lo faccio spesso perchè mi accorgo che l’ignoranza del nostro passato è abissale , specie tra i giovani cresciuti dalla tv del mafioso brianzolo .

civis romanus sum

@ inhocsignovintusest

Daniela si scusa per il tono , io invece ripeto :
rogat te civis ut sibi lingas mentulam …

inhocsignovinces

civis tu sei solo un povero ignorantello, lo si è capito…

credi di impressionarmi con il tuo “latinorum”…mmm…questa frase mi ricorda qualcuno!

civis romanus sum

@ inhoc

La tua ignoranza è infinita proprio come tu dici essere il tuo deuccio , io cerco di venirti al passo ma è ardua impresa !

civis romanus sum

@ inhocsignovintusest

Mi ispiri il canto ….
Ti canto una canzone di Simone Cristicchi , il vincitore di sanremo !!! ( chissà come mai i tuoi amichetti pedofili non la conoscevano gli avrebbero vietato anche l’accesso a quella rassegna folk, è di due anni fa ed è stata censurata da tutte le radio e tv )

Prete – Simone Cristicchi lyrics

Mi ricordo da bambino mi portavano alla messa,
ed io seguivo la funzione con un’aria un po’ perplessa…
il prete stava in piedi sull’altare col microfono
spiegava i passi del Vangelo con tono monotono
col tempo e con la scusa di giocare all’oratorio
mi infilarono nel mucchio catechismo obbligatorio
perché non sta bene, non puoi essere diverso,
emarginato come pecora smarrita dentro a un bosco.
al di fuori del contesto…

inginocchiati per bene, adesso dì le preghierine
non dubitare mai dell’esistenza del Signore,
lascia stare le tue fantasie sessuali di bambino,
quante volte ti sei masturbato il pistolino?

Il prete in molti casi è un uomo molto presuntuoso,
nonostante l’apparenza di un sorriso zuccheroso,
crede di essere il depositario di una verità assoluta,
ad ogni tua obiezione, lui rigira la frittata!

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia.
La bugia più grande della storia.

La storia della Chiesa è seminata di violenza, di soprusi,
la Santa Inquisizione è prepotenza,
e poi genuflessioni collettive dei politici,
salvezza delle anime, la rendita degli immobili
ma quanti begli affari fate con il Giubileo
e quanti bei miliardi che sta alzando Padre Pio
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle tonnellate di oro e delle vostre banche,
Se Gesù Cristo fosse vivo si vergognerebbe
Delle chiese piene d’oro e delle banche.

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia.

Perdonate questo sfogo troppo anti-clericale,
in fondo ognuno è libero di scegliersi la sua prigione,
libero di farsi abbindolare, ipnotizzare,
dal papa, dal Guru, dal capo spirituale
ma la cosa deprimente e che mi butta giù
è vedere quella folla alla Giornata della Gioventù,
la mia sola religione è vocazione per il dubbio , IO
non crederò a qualsiasi cosa dica un

Prete! Io non ho voglia di ascoltarti,
Prete! Non hai il diritto di insegnarmi
Niente! Sei bravo ad inventare e a raccontare favole
Per addomesticare le paure della gente!
Non ho bisogno più di credere a un
Prete! Se la Madonna piange sangue, è noia!
Sei bravo e fai di tutto per alimentare, per tenere in piedi
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
La bugia più grande della storia
PRETE!

Daniele Gallesio

Civis romanus:

Ti prego, piantiamola con i reciproci insulti.

In questo modo ci mettiamo sullo stesso piano dell’italiano metà fisico coi suoi anatemi tipo “pentitevi pervertiti”.

Io invece ci terrei che si notasse la differenza.
E a suon di “sei più ignorante tu” – “no di più tu”… non si nota molto.

civis romanus sum

@ daniele

Grazie dell’avvertimento … qualcuno disse : evita di discutere con un ignorante la gente potrebbe non capire la differenza.

Ma il suddetto mi ispira …

Enrico Greco

@Daniela M
La tua ricostruzione storica della chiesa cattolica in italia mi è piaciuta così tanto che (col tuo permesso) mi piacerebbe copiarla sul mio blog…

@inhocsignovinces
“…in un mondo che è sempre meno disposto ad accogliere la Parola di Dio…”
ancora troppo poco per i miei gusti, spero che in futuro questa zozzeria (la chiesa cattolica) sia completamente debellata. Il mio sogno sarebbe quello dove un papa il giorno dopo la sua elezione decidesse di chiudere “baracca” e mandare tutti a casa (un’ immagine molto suggestiva sarebbe quella del papa che chiude a chiava san pietro e si incammina lungo la piazza solo soletto 🙂 )

sinceramente civis romanus sum mi sembra qualcuno che non ha bisogno di lezioni di storia o di latino, poi soprattutto da voi pretuncoli che non sapete nemmeno cos’è il latino, infestato da tutte le vostre contaminazioni medievali…

civis, continua così, sei un grande!!!

civis romanus sum

Diceva mi nonno:

abstine discidiis odiosaque iurgia differ, si potest: aut gressus ad tua tecta refer.

Vale !

Enrico Greco

Dai Civis! la canzone di cristicchi volevo riportarla io!! Mi hai battuto sul tempo…

Daniele Gallesio

Io ho fatto l’ITI come Don Zauker (quello del Vernacoliere, non quello che ogni tanto posta qui 🙂 ) perciò non ci capisco una “attrezzo del falegname (4 lettere)” di latino. 😳

Daniela M

per Enrico Greco:

copiala sul blog, ma cita come autore: Daniela M

c’è anche la parte iniziale, magari ve la mando, se vi interessa.
Mi dai l’indirizzo del tuo blog’
grazie

Daniela M

Enrico, c’è qualche errore di punteggiatura. La rimando qui corretta.
Ciao

Francy by Toscana

Non avevo mai sentito la canzone di Cristicchi..il testo è veramente intelligente..ci credo che però l’avevano censurata..in questo paese bigotto..

Daniela M

Ecco la
STORIA IN PILLOLE DELLA CHIESA CATTOLICA (si prega sempre di citare l’autrice: Daniela M):

Circa duemila anni fa un tale, chiamato Gesù Cristo, fu ucciso in nome della legge religiosa di un popolo mediorientale. Lui non si oppose, non era un ribelle, se non nelle idee, che egli andava predicando al popolo, idee intrise di amore, accoglienza, mansuetudine, solidarietà. Queste idee cozzavano con la legge, che non prevedeva idee come perdono, gratuità, fratellanza. Così lo uccisero, e lui si fece ammazzare, perché solo così il suo messaggio rivoluzionario avrebbe avuto seguito. Si dice che rinacque, poi volò in cielo, ma non prima di investire i suoi discepoli della missione di diffondere ovunque l’annunzio del suo messaggio di amore e di condivisione tra fratelli. I suoi seguaci predicarono tra la gente i fatti e i detti del Maestro, e in pochi anni nacquero e crebbero tante comunità, che al loro interno cercarono di metter in pratica i suoi insegnamenti. Alcuni apostoli operarono più di altri, e portarono avanti la fondazione della nuova religione, che si chiamò poi “cristiana”, prendendo il nome da quello del Maestro. Furono messi per iscritto i suoi insegnamenti, e le opere più importanti, fondate su testimoni primari e secondari, furono chiamate “vangeli”. La primitiva chiesa fu collegiale, basata sulla fraternità e l’armonia dei fratelli, una chiesa “dal basso” che non aveva capi, ma “pastori”, eletti per acclamazione popolare. Poi iniziarono ad esserci discussioni, contrasti tra le chiese locali, assemblee per dirimere su questioni dottrinali. Venne infine dato il primato alla chiesa di Roma, rispetto ad altre chiese, equivocando in ciò alcune frasi del Maestro. L’impero romano, nel frattempo, da quasi tre secoli, perseguitava i cristiani, a causa della loro religione, che non riconosceva il culto dell’imperatore e rappresentava dunque un pericolo per i fondamenti culturali su cui si basava la società romana: fratellanza, solidarietà e perdono non potevano attecchire nella cultura gerarchica, schiavistica e legalistica dei romani. Dal 313 avvenne però un cambiamento epocale: un imperatore romano, per calcolo politico, riconobbe la religione cristiana, si alleò con il capo della chiesa romana, finse di convertirsi al nuovo credo, e dotò il capo religioso, che veniva chiamato “papa”, di un territorio, con autorità su di esso. Nasceva allora la chiesa cattolica, detta poi per esteso “apostolica romana”, e in seguito anche “santa madre chiesa” e altri appellativi per esaltarne ruolo e potenza. Di santa non aveva nulla, di materno le sculacciate sul sedere offriva ai suoi seguaci. Finì poi l’età gloriosa del cristianesimo, nacque l’epoca dell’istituzione e del potere, che continua fino ad oggi. Dal 313 la chiesa cattolica ampliò il suo territorio, i suoi poteri, le mire politiche. Lo Stato della Chiesa si accresceva, diventava uno stato sovrano come tanti altri. I papi diventarono arbitri della storia, mossero guerre, entrarono nello scacchiere politico delle dispute e delle alleanze tra sovrani, fondarono palazzi, monasteri, comunità di presbiteri (che assunsero il nome di “preti”). Fiorirono scritti di tutti i tipi: apologie, trattati dottrinali, testi di morale. Gli autori più importanti furono chiamati “dottori della chiesa” e le loro idee diventarono norma per i cattolici, al pari dei vangeli. La vera spiritualità veniva coltivata nei conventi, nei palazzi papali si coltivava invece il potere. Diventava sempre più difficile riconoscere gli insegnamenti del Maestro nell’opera della chiesa. Molti avvenimenti lasciavano perplessi sulla missione di questa chiesa, così tanto umana e fallibile. Durante la storia millenaria dello Stato della Chiesa avvennero infatti delle vicende alquanto abominevoli: guerre di saccheggio, assurdamente denominate “crociate”, spacciate per guerre sante; guerre di persecuzione degli eretici; stermini e genocidi di civiltà lontanissime, condotte sotto la menzogna dell’evangelizzazione; operazioni di sterminio individuale e culturale, con l’Inquisizione e l’Indice dei libri proibiti; atti di sistematica ferocia, come il rogo per le streghe, per gli omosessuali (allora chiamati “sodomiti”) e per i dissidenti in genere (chiamati sommariamente “eretici”); i silenzi nei confronti dei totalitarismi (fascismo e nazismo), con i quali addirittura sorsero degli accordi (come il concordato del 1929).
La chiesa cattolica ha inoltre esercitato un costante controllo delle coscienze, in duemila anni di potere, attraverso l’istituto della confessione e la politica dei sacramenti. Ha negato il sacerdozio alle donne, giudicate sempre inferiori all’uomo, e raggruppate in due soli modelli; uno, positivo, della madonna, che comprende l’1 % della popolazione femminile (mamme, vergini e ragazzine frigide o disinteressate al sesso); uno, negativo, della puttana che comprende il restante 99% del mondo femminile. Ha anche imposto il celibato ai preti, con delle motivazioni esegeticamente ridicole, provocando in essi preti tali tormentate invidie nei confronti dell’umanità secolare, da produrre in seguito un’ideologia del corpo dualistica e repressiva.
Durante il Rinascimento la situazione della chiesa era così nauseante (si vendevano addirittura benedizioni e remissioni di peccati, in cambio di denaro sonante) che un monaco tedesco, coraggioso e istruito, non potè resistere allo sfascio spirituale e osò opporsi al papa. Nacque in poco tempo una confessione religiosa parallela a quella cattolica, che fu chiamata volgarmente “protestante”. Questa scossa fu salutare per la chiesa cattolica, che eliminò alcuni eccessi mercantilistici, ma non impedì un ripiegamento dottrinale, sicché essa diventò sempre più austera e prescrittiva. Ci furono altri secoli di potere temporale, di guerre, di oppressione e di delittuose imprese, sempre pretestuosamente coronate dal suggello divino. Poi, finalmente, nel 1870, il nascente stato italiano, memore della soggezione patita per secoli sotto lo stato della chiesa, si ruppe in un giorno glorioso di autocoscienza, e ruppe di conseguenza anche il muro della cittadella papale. La breccia di Porta Pia aprì la strada alla laicità e alla libertà. Non impedì la costruzione di un nuovo staterello, il Vaticano, ma almeno ne segnò il minuscolo confine d’azione. Il muso dei papi fu lungo e livoroso, ma con la dittatura fascista si distese in un sorriso di soddisfazione con la stipula del concordato, nel 1929: l’ennesimo inciucio politico tra il dittatore furbo e il papa calcolatore.
Da quel momento, la breccia di Porta Pia fu ristretta dai governanti e politici italiani, che abdicarono alla loro libertà di coscienza per genuflettersi al vaticano. Con il nuovo concordato del 1982 si fece finta di regolare il rapporto tra stato e chiesa su basi più eque, ma in realtà si pose il fondamento per arricchire smisuratamente le casse della chiesa, con l’obbrobrio dell’8 per mille. Ora la breccia è ridotta a un misero buco di culo: la chiesa spadroneggia, attraverso rappresentanti ignoranti e arroganti, perseguita gli omosessuali, nega una fine dignitosa a malati senza speranza, finge di custodire un modello di famiglia che non è mai stato quello del mulino bianco, spara cazzate spacciandole per dottrina divina o, in subordine (visto che gli argomenti evangelici scarseggiano), per “ragione naturale” o buon senso; pressa lo stato italiano con ricatti e minacce di scomuniche; pretende, confonde, e aggredisce. E si lamenta pure: di essere attaccata, quando invece non si accorge di attaccare per prima, dimenticando che il Maestro diceva “perché ti accorgi della pagliuzza che c’è nell’occhio del tuo fratello, quando nel tuo occhio hai una trave”? Ma, ormai, chi si ricorda più del mite Maestro? Forse qualche prete coraggioso, qualche monaco fuori dal coro, le persone che ancora sanno leggere il vangelo con occhi propri. La gerarchia cattolica è il vero scandalo, è l’anticristo da cui il Maestro ci ammoniva. I suoi proclami dividono, separano, istigano all’odio. Il suo obiettivo è l’autoconservazione, non l’amore fra tutti i fratelli, ripeto tutti i fratelli, non solo quelli che le fanno comodo. La chiesa cattolica rimane ancora contenitore di potere, e di soldi.

Francy by Toscana

Daniela sono d’accordo con te..i cattolici sono spesso sepolcri imbiancati, la carità e la misericordia non sanno nemmeno cosa sia, per loro sono più importanti i dogmi e le apparenze..
Ieri ascoltando la TV c’era Rita Rusic, la ex moglie di Cecchi Gori, quella che sembra una pornostar..diceva che era molto cattolica e che quindi dopo il matrimonio non si sarebbe più risposata (solo sollazzata in qua e là con ragazzi e uomini vari)..questo fa capire l’ipocrisia..risposarsi no, andare a fare la p.utt in giro sì. io non ho niente contro chi va con uno diverso ogni sera ma almeno non ti vantare della tua alta morale..altrochè..sepolcri imbiancati!

Daniela M

Infatti, Francy, l’essere cattolici è diventato un “must”, una moda per gli alti salotti, vedi Alessandra Borghese, che si è convertita ascoltando le campane nella villazza della miliardaria amica Thurn von Taxis (almeno si fosse convertita vivendo qualche giorno in una favela brasiliana! troppo comodo convertirsi in mezzo al lusso..) o vedi quel pazzo di Sgarbi, che fa il cattolico difensore della famiglia secondo il papa, quando lui ha sempre giudicato la monogamia come innaturale e inoltre va scopando a destra e a manca con le pornostar. Alla faccia della coerenza!!!

Daniela M

in tutto questo, sappiate, io sono credente, mi considero “cristiana” e non “cattolica”. Attenzione a non confondere le due cose, come purtroppo si fa sempre in giro. La chiesa cattolica pretende di interpretare autenticamente il messaggio evangelico ma, provare per credere: leggete anche solo qualche pagina del vangelo e poi ditemi se le cose combaciano. Ciò che rattrista è vedere come il cattolicesimo filo ruiniano stia insudiciando il messaggio cristiano, quello vero, quello fatto di persone, solidarietà e umana comprensione. Vuoi mettere il cristianesimo di un Balducci, di un Abbè Pierre, di un Turoldo, di un Franco Barbero a confronto con quella macchietta anoressica di ruini?

inhocsignovinces

complimenti civis…sei un bell’esponente dell’UAAR, spero che non siano tutti così.

io in questo post ho scritto un mio commento assolutamente pacifico e scevro da qualsiasi insulto e in cambio ecco cosa ho ricevuto: comlimenti, veramente!

Metal_Head

inhocsigno…Gli ha dato del povero ignorantello, quindi fai anche a meno di dire che sei venuto qui pacificamente…E vergognati anche un pò a dire ignorante alla gente, vai a studiare un pò di scienze e capirai perchè il 95% degli scienziati è ateo…

machetazos

…e allora si comprenderà appieno che all’inizio della primavera del 2007 si è consumato l’addio di un grande

… mafioso? intrallazzatore? viscido? inquinatore psichico? per non dire pezzo di … (e qui mi autocensuro)?

O suvvia, non si lasciano le frasi in sospeso 😀

civis romanus sum

@ inhocsigno

Se ti incontro “de visu ” ti dò il resto zozzo leccaculo di prete . E se non porgi l’altra guancia ti faccio scomunicare dal tuo ducetto !

E poi cosa fai qui ? Dovresti essere ginocchioni a pregare il tuo deuccio o il tuo ducetto , qui digitiamo direttamente dall’inferno , non c’è posto per fascistelli e pretuncoli !

inhocsignovinces

bravo civis..hai finito?
guarda che se ti impegni puoi fare di meglio

Daniela M

…dai civis, adesso non esagerare…
possiamo dire con fermezza le nostre critiche, ma non offendiamo gli avversari nella loro persona, su…

Daniele Gallesio

Quoto Daniela M

Civis, stai dando una cattiva immagine dell’Uaar.
Non sarai mica un infiltrato? 😀

Scherzi a parte, lasciamo l’offesa personale ai troll.

civis romanus sum

@ daniele gallesio

Io sto buono … ma se quel fascista in gonnella si azzarda di nuovo ad insultarmi rispondo per le rime , non sono mica un cristiano che perdona , e nemmeno porgo l’altra guancia .
Cos’è questo buonismo di bassa lega cristiana che vi pervade ? Non sarete mica voi gli infiltrati?

inhocsignovinces

Punto primo: sono maschio, non porto la gonnella
Punto secondo: non ti ho mai insultato, caso mai l’avrai fatto tu
Punto terzo: non sono fascista, non etichettare le persone senza conoscerle

civis romanus sum

punto primo : mi hai dato dell’ignorantello , e questo lo dici a tua madre e a tuo padre che ti hanno educato male nell’ignoranza dei modi del vivere civile .
punto secondo: sei prete quindi porti la gonnella .
punto terzo: sei fascista nel profondo del tuo essere e questo si evince dai tuoi commenti .

civis romanus sum

punto quarto : non mi rompere più i coglioni piccolo viscido scrofoloso verme nero .

civis romanus sum

mi fai schifo … prenderò le contromisure alle tue preghiere .

Commenti chiusi.