La differenza cristiana nelle politiche di pari opportunità

Il 2007 è l’anno europeo delle Pari opportunità per tutti. Dopo la decisione di creare un istituto europeo mirante a diffondere e raccogliere dati per garantire la corretta osservazione delle politiche comunitarie nei vari Stati membri, quello di dedicare un intero anno alla riflessione sulle pari opportunità rappresenta un ulteriore indicatore dell’attenzione che le istituzioni europee riservano a tali problematiche.
È innegabile che è proprio grazie all’Europa se nel nostro Paese si sono sviluppate politiche più attente alle problematiche femminili che ci consentono oggi di poter contare su un Dipartimento delle pari opportunità e sul Comitato PO all’interno del ministero del Lavoro, oltre che sulla diffusione di quella cultura delle “azioni positive” che, grazie a importanti leggi, hanno incentivato un processo di cambiamento importante e ancora in corso. Eppure se pensiamo alla bassa percentuale di rappresentanza politica – soprattutto in Paesi come il nostro – al mancato equilibrio tra attività professionale e vita familiare, alla esigua partecipazione ai processi decisionali oltre che alla crescita di fenomeni di violenza contro le donne e al perseverare nella nostra cultura di stereotipi basati sul genere, si comprende come la Roadmap, ovvero la tabella di marcia per la parità tra donne e uomini (2006-2010) diffusa dalla Commissione europea, costituisca un significativo tentativo di risuscitare nelle istituzioni e nei cittadini europei l’interesse e l’impegno per le sfide che le pari opportunità per tutti portano con sé. […]

Le pari opportunità si realizzano a partire dalla famiglia, luogo in cui ci si educa all’esercizio della reciprocità che sfocia nella gratuità e sono da intendersi come uno strumento di partecipazione civile tanto più necessario nell’attuale commistione (italiana, europea, mondiale) di culture, etnie, lingue e religioni, per favorire lo sviluppo di una promozione umana integrale. Oggi le società occidentali si stanno decostruendo, si perde il senso della famiglia fondata su relazioni gratuite, e forte è lo spreco sociale. E sentiamo l’urgenza di soluzioni immediate a problemi nuovi, a un tasso di individualismo che porta ad una preoccupate scarsa partecipazione civile oltre che alla distanza dalla politica. In questo contesto le donne, grazie alla loro specifica capacità di mettersi in ascolto, di entrare in relazione con “l’altro”, possono reinventare una sussidiarietà sociale e progettare modelli organizzativi nuovi, nei quali la particolare condizione femminile venga posta come misura intorno alla quale “immaginare” il nuovo assetto sociale. L’8 marzo costituisce una preziosa occasione di riflessione per associazioni storiche come il Centro italiano femminile, perché se è vero che la nostra società è sempre più pluralista per religioni, morale, costume, è altrettanto vero che ai cristiani viene chiesto di esprimere la loro differenza, ricordando come l’etica cristiana sia un servizio alla libertà, alla dignità dell’uomo e alla qualità della vita nella società.
Di qui la scelta del Cif di scegliere come tema per la riflessione sulla Giornata internazionale della donna di quest’anno – che verrà celebrata in tutte le sedi locali con seminari e convegni – «Pari Opportunità: radici cristiane e promozione umana integrale». Per mettere a servizio della Storia e dell’Uomo quel “genio femminile” fatto di intuizioni, di ascolto, di apertura indispensabili per elaborare sui temi della vita, della famiglia, del lavoro e per promuovere una convivenza più democratica e più solidale, oltre che dare un contributo da donne alla costruzione dell’Europa.

Il testo integrale dell’articolo di A.M. Mauro Pastorino (presidente nazionale del Centro Italiano Femminile) è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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7 commenti

archibald.tuttle

il titolo dice gia tutto: per i cristiani c’e DIFFERENZA tra le PARI opportunita. e’ sempre la solita solfa, UNO e TRINO, GENERATO e NON CREATO, eccetera…

sto assistendo ora al nostro ministro di grazia e giustizia che da del saccente a un cittadino che gli pone una semplicissima domanda, che sostiene di non avere inventato lui il diritto naturale ma che c’e e va applicato, eccetera…

propongo un corso di logica di base obbligatorio per tutti i rappresentanti dello stato. se non lo passi non puoi fare il ministro. non ti danno neanche la patente se non passi un esame, come mai anche un analfabeta puo fare il ministro?

asd

è uno scherzo vero?
Questo articolo non può esistere per davvero…

JSM

proprio non capisco come le donne possano credere in una religione che le discrimina apertamente: nel clero esistono solo le suore ma non contano pressochè nulla, nel “libro” sacro la donna è dichiarata chiaramente sottomessa all’uomo, nelle gerarchie vaticane non vi è la minima traccia di presenze femminili..

donne cattoliche: VE LO MERITATE! se credete veramente alla parità tra uomo e donna, non potete far altro che abbandonare quest’insulso cattolicesimo

raphael

le pari opportunità non ammettono differenze….
E’ palese il ruolo subordinato della donna nel cattolicesimo così come nella società è palese il ruolo dominante di chi (i cattolici) può contare su indebiti finanziamenti dello stato per propagandare le sue sciocchezze

emel

Cosi come i polli vengono allevati per diventare cibo, le donne vengono allevate per diventare serve cattoliche, manco si rendono conto della merda che la scuola e la famiglia gli iniettano nel cervello da quando hanno l’eta’ per parlare.

Il sistema fa il resto.

Vassilissa

“…l’etica cristiana sia un servizio alla libertà, alla dignità dell’uomo e alla qualità della vita nella società.”

COSAAAAA ❓ ❓ 😯

Queste il CIF lo hanno bevuto!

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