Donne: nel segno dell’arte, contro la violenza

Non solo mimose. E’ un otto marzo declinato nell’arte e nella cultura come pure nella sensibilizzazione sui temi della violenza e dello sfruttamento quello odierno. Tanto per cominciare oggi le donne possono entrare gratis nei musei (leggi). E lo stesso presidente Napolitano dà il via alle celebrazioni inaugurando la mostra «Ritratte al Femminile» al Palazzo del Quirinale: in esposizione quindici opere realizzate tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, eseguite da donne e raffiguranti donne (guarda). Seguiranno un concerto di musica da camera eseguito dal “Quartetto di Firenze”, gli interventi del ministro per i Diritti e le Pari opportunità Barbara Pollastrini, del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e del ministro dell’Università e della Ricerca scientifica Fabio Mussi. E’ inoltre prevista la consegna, da parte di Napolitano, delle insegne delle onorificenze Omri (Ordine al merito della Repubblica italiana) a donne distintesi nella cultura, nella scienza e nel sociale.
In programma in varie città il tradizionale corteo per ricordare le operaie morte l’otto marzo di quasi cento anni fa a New York: a Roma la manifestazione partirà alle sette di sera per arrivare a Santa Maria in Trastevere. Mentre la signora Marini, nel suo primo anno da «first lady» a Palazzo Madama, ha deciso di invitare «a colazione» tutte le senatrici a Palazzo Giustiniani.
Per oggi Amnesty International propone una serie di iniziative e appelli (leggi) per sensibilizzare l’opinione pubblica e sollecitare misure concrete per porre fine a quello che considera «il più grande scandalo dei diritti umani dei nostri tempi: la violenza sulle donne.
E oggi gli ospedali italiani particolarmente impegnati di fronte alle malattie femminili riceveranno i «Bollini Rosa». Ad assegnarli un Comitato speciale dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.) che si insedia oggi. Disegnati quasi sempre da architetti uomini, diretti da manager uomini e da primari medici soprattutto uomini, gli ospedali si rivelano spesso un luogo di disagio per la donna. Inoltre rischiano di non recepire i profondi mutamenti in atto nel manifestarsi di diverse malattie che riguardano le donne ben oltre i confini della tradizionale ginecologia e si sviluppano in campi un tempo considerati più tradizionalmente maschili, come la cardiologia e la neurologia.

Fonte: Corriere.it

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2 commenti

Nikky

Oggi, oggi, oggi, oggi e domani abbiamo già dimenticato tutto, vero?

zumpappa

Ovvio: domani è di nuovo la festa dell’uomo, e la terra torna a girare attorno al sole.

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