Vittorio Messori sul Corriere torna sulla questione del cilicio: «Davvero non capisco. Oggi c’è una sacralità addirittura feticistica per la libertà totale e di chiunque, perché mai chi è esterno all’ascetica cristiana dovrebbe occuparsene o indignarsi? Per dire, ma se io stanotte mi flagellassi a lei importerebbe qualcosa?»
Il discorso non farebbe una grinza, se non fosse che sono proprio i cattolici a battersi quotidianamente per negare la libertà individuale degli altri ogni volta che possono: fanno fuoco e fiamme contro quelli che usano il preservativo o la pillola, pretendono di sindacare sulle preferenze sessuali degli individui, scagliano anatemi all’indirizzo di chi, sfiancato da una lunga e dolorosa malattia, decide di porre fine alla propria sofferenza.
Ludwig Börne ebbe a scrivere: «Non c’è uomo che non ami la libertà: il giusto però la esige per tutti, l’ingiusto solo per sé».
Non crede, signor Messori, che sia una massima sulla quale valga la pena di riflettere?
Cilici Binetti
tormenti perfetti
Sofferenze … paradisiache.
“Per dire, ma se io stanotte mi flagellassi a lei importerebbe qualcosa?”
Però se io uso il preservativo facendo sesso con la morosa sono in torto marcio, vero? E sono pure in torto se ho una relazione con uno del mio stesso sesso?
Bel concetto di libertà …
se il mio vicino di casa stanotte si flagella mi preoccupo eccome, anche se è il sig. Messori, e con il dovuto tatto chiamerei immediatamente un medico.
Converrà anche Messori che martirizzarsi tra le mura domestiche è una pratica egoista di autocompiacimento: la sua chiesa proibisce l’onanismo e la perseveranza compiaciuta nel peccato-penitenza. Anche sul procurato dolore Messori farebbe meglio a ragionare, la sua posizione offende oltremodo chi si a soffrire i dolori della malattia.
Rendiamoci conto che mortificare il proprio corpo per compiacere l’amico immaginario è un gesto degno dell’OPG.
Se Messori vuole mortificarsi, mi offro volontario per aiutarlo. Però voglio totale libertà d’azione…
Liberissimi i numerari dell’opus e i credenti tutti di flagellarsi o martoriarsi le carni con raffinati aggeggi masochistici. Ognuno si diverte come può.
Ma non vengano poi a mettere il becco su come noi, non iscritti al loro club, ci divertiamo con chi o come vogliamo fare sesso, fare figli, su come vogliamo curarci, su cosa dobbiamo pensare.
Con reciproca tolleranza, sig. Messori.
liberi un corno!
sul caso Welby hanno straparlato sulla vita come dono di dio
e adesso questi straparlano di libertà? si decidano!
confusionari o imbecilli?
Credo proprio che Messori (e non solo lui) dovrebbe leggersi la massima di Börne almeno 50 volte al giorno prima di aprire bocca…
I cattolici non hanno mai avuto il senso della misura… del resto, è il concetto stesso di religione che è irragionevole per definizione.