Un articolo di Wanda Marra che riassume i contenuti della videochat con Rosy Bindi, moderata dal direttore Antonio Padellaro, su Unità.it
Dalle iniziative di welfare messe o da mettere in campo, alle polemiche sui Dico, dalla necessità di dialogo e collaborazione tra laici e cattolici, alla legge elettorale, passando per le larghe intese. È una Rosy Bindi a tutto campo quella che, intervistata dal direttore Antonio Padellaro, parla alla videochat de l’Unità.it. E che non si sottrae neanche di fronte alle questioni più delicate. Come quelle che l’attualità di questi giorni impone. A cominciare dalla questione dei Dico.
«Non sarò alla manifestazione a Piazza Farnese sabato – dice il Ministro per la Famiglia – come non penso sia giusto andare da Ministro a nessuna manifestazione. Noi siamo i destinatari delle istanze che da quelle iniziative partono, cui dobbiamo rispondere con il nostro lavoro». Ma confessa: «Non credevo che ci sarebbe stata una pressione così forte da parte delle gerarchie ecclesiastiche al decreto. Noi come governo siamo stati corretti: abbiamo lavorato su mandato del Parlamento, a un decreto che sviluppava le linee del programma dell’Unione sui diritti dei conviventi. Ma non abbiamo previsto né dei paramatrimoni, né dei Pacs, ma semplicemente riconosciuto una situazione di fatto con la certificazione all’anagrafe, che comprendesse non solo rapporti su base amorosa o sessuale, ma anche parentali, sostanzialmente basati su vincoli di solidarietà e affetto. Spero che si riapra e cercherò il dialogo con la Chiesa come ho sempre fatto e farò».
La parola collaborazione torna nelle parole della Bindi anche per illustrare come dovrebbe svilupparsi nel nostro paese il rapporto tra laici e cattolici. E il Ministro interviene anche sulle questioni relative alla vita quotidiana che vengono poste. Così ricorda la tutela della maternità introdotta anche per le lavoratrici precarie, l’intenzione di rimettere mano alla legge sui congedi parentali, la previsione di 90mila posti in asili nido in più entro 3-5 anni. E ancora, la necessità di rimodulare il ticket di 10 euro a ricetta introdotto in Finanziaria, la necessità di fare una legge sulla non autosufficienza, l’intenzione di estendere gli assegni familiari anche ai lavoratori autonomi.
Una posizione sfaccettata quella su Welby. «Ho sofferto per la strumentalizzazione della morte da parte dei radicali, che comprendeva anche la provocazione di chiedere funerali cattolici. La Chiesa aveva tutti i motivi di rifiutare, ma credo che le stesse ragioni sarebbero state rispettate se fosse stato concesso il funerale religioso». […]
Vomitevole. Ieri sera su raiuno hanno dato in pasto al GF lo splendido “Million Dollar Baby”, buttato nella mischia senza uno straccio di pubblicità preventiva e zero promozione sulle reti nazionali; dopo c’è stato un dibattito condotto dal Vespa nazionale che ho volutamente evitato per non rovinarmi il fegato.
Io sono stupito dallo stupore della Bindi. Ma la politica si alimenta anche di finti stupori.
non per dire, ma lo stupore della bindi è pari allo stupore di un cuoco che si accorge che il fuoco brucia…
per la serie “ma sei scema o mangi i sassi?” -_-
Infatti, ha passato tutta la vita gomito a gomito con i “gerarchi” e non si è mai accorta con che gente aveva a che fare?
“Ho sofferto per la strumentalizzazione della morte da parte dei radicali, che comprendeva anche la provocazione di chiedere funerali cattolici”
Ma non c’è neanche uno stramaledetto cattolico capace di pensare che Welby non ce la faceva proprio più?? Il catechismo vi ha così inscemenito da non provare un po’ di pietà ma pensare sempre e solo a malafede?? Me lo immagino io Welby che vuole farsi ammazzare come strumento politico……
Bindi hai sofferto per la strumentalizzazione della morte che ti è parso di vedere ma prima non ti faceva soffrire il dolore di Welby!!
“La Chiesa aveva tutti i motivi di rifiutare, ma credo che le stesse ragioni sarebbero state rispettate se fosse stato concesso il funerale religioso”
già! la Chiesa non sbaglia mai…….
Bindi ha fatto io lavoro sporco per conto della CEI. E’ riuscita a svuotare di contenuto la proposta di .egge.
Altro che stupida dalla reazione del Vaticano. Sono come i due compari, litigano di giorno e rubano insieme di notte.
No no, il titolo è sbagliato. Quello corretto è:
Bindi: “Supina alla reazione della Chiesa sui DiCo”
Se gente come la Bindi e la Binetti e papaboys al seguito , vedessero apparire il papa al finestrone proclamando che i suoi predecessori e lui in primis le hanno prese in giro da duemila anni a questa parte , loro indefesse continuerebbero saltellando a gridare viva il papa !!
l’uomo ( e la donna ) stupido si stupisce di qualsiasi discorso …
civis romanus sum,
HAI DETTO UNA GRANDE VERITA’! SONO CONVINTO ANCH’IO CHE SE RATZINGER SI METTE ALLA FINESTRA A SGHIGNAZZARE DICENDO ALLA FOLLA CHE SON 2000 ANNI CHE SI FA PRENDERE PER IL CULO ANCORA VERREBBE OSANNATO!!!
CHRETIENNS!!!!
Non paragoniamo la Bindi alla binetti, per favore!! Anche se tiepida, la Bindi ha avuto comunque il coraggio, considerando la sua formazione, di lavorare per una legge sui diritti civili. Non possiamo aspettarci quello che non è possibile aspettarci, da una che è stata all’Azione cattolica. nel suo piccolo, però, ha fatto tanto. Dobbiamo misurare le azioni nel loro contesto, non con il nostro metro. lei, per quel poco che ha fatto, è stata attaccata dalle gerarchie cattoliche. E’ questo che ci deve far riflettere….
Bindi finta tonta
i DICO sono una cretinata fatta per accontentare i cattolici, e che nulla hanno a che vedere col giusto riconoscimento di un vera e propria UNIONE CIVILE tra omosessuali, che è il vero, unico e naturale traguardo da raggiungere per eliminare REALMENTE la discriminazione civile e MORALE degli omosessuali stessi.
Se i DICO sono solo il primo passo, ben vengano i DICO. Purchè si faccia questo benedetto primo passo. In Spagna le unioni civili tra omosessuali parificate a quelle tra eterosessuali sono una realtà, e non hanno certo distrutto la famiglia eterosessuale. Qui in Italia l’ideologia cattolica (vedi alla voce: ignoranza, omofobia, intolleranza) è troppo forte, e la paura ingiustificata dei “matrimoni gay” fa sì che essi debbano essere introdotti gradualmente, per far capire alla gente che non c’è davvero niente da temere.