Nel 1978 Emile Cioran dedicò a Mircea Eliade uno dei suoi prodigiosi ritratti, poi raccolto negli Esercizi d’ammirazione. Tra i giovani rumeni che all’inizio degli anni ’30 frequentavano l’università di Bucarest – ricorda Cioran – Eliade godeva di un prestigio unico, rafforzato dalla sua indefessa capacità di lavoro: ai saggi scientifici e ai romanzi si aggiungevano le centinaia di articoli, regolarmente pubblicati sui maggiori periodici rumeni, e le lezioni all’università, sempre frequentate da un foltissimo pubblico. Della nuova generazione – assicura Cioran senza mezzi termini – Eliade, poco più che ventenne, era l’«idolo». L’esercizio di un tale magnetismo non può essere spiegato solo con il valore intrinseco di una produzione scientifica e letteraria. Quanto alla prima, bisognerà ricordare, tra l’altro, che il suo peso specifico si sarebbe definito solo quando le vicende della vita permisero a Eliade di frequentare le grandi biblioteche, prima di Londra e poi di Parigi, durante quegli anni ’40 nei quali era maturata l’impresa del Trattato di storia delle religioni e dei saggi ad esso collegati, primo fra tutti Il mito dell’eterno ritorno. […]
Nel centenario della sua nascita il nome di Mircea Eliade rimbalzerà sulle colonne di tutti i giornali se non altro grazie al film che Francis Ford Coppola sta girando da un suo romanzo largamente autobiografico, dopo dieci anni di latitanza dalla scene. Interpretato, tra gli altri, da Tim Roth e Bruno Ganz, «Youth without Youth» – questo il titolo del film – è in fase avanzata di lavorazione. Mircea Eliade nacque a Bucarest il 9 marzo del 1907, pubblicò a quattordici anni il suo primo romanzo «Come ho scoperto la pietra filosofale», e nel 1925 si iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia all’università di Bucarest. Furono quelli gli anni dei suoi grandi incontri, con Cioran e con Ionesco innanzi tutto. Dalla sua permanenza in India derivò il libro tradotto come «Lo yoga, immortalità e libertà». Poi, dal ’33 al ’40 insegnò filosofia all’università di Bucarest e fu in questo periodo che, a causa della sua amicizia con Nae Ionescu, legato all’organizzazione «La guardia di ferro», Eliade venne etichettato come ideologo della destra estrema, pur essendo le sue posizioni assai più sfumate. Dalla fine della guerra Parigi divenne la sua residenza di riferimento, ma nel ’57 si trasferì a insegnare storia delle religioni a Chicago. Dal 1960 al 1972 diresse, insieme a Ernst Jünger, la rivista di storia delle religioni «Antaios». Morì a Chicago il 22 aprile 1986.
Grandissimo, di una cultura sterminata. Ho letto proprio il suo “Mito dell’eterno ritorno”, che non so se dagli anni ’50 sia stato più ristampato. Noticina: era di religiosità sciamanica.
ca22o adesso sarà all’inferno allora….
“IL mito Europa” taddeo bruno
Il fatto è che ha il vizio del fumo…Può darsi sia all’inferno. Ma secondo quel che disse S. Filippo Neri, in Paradiso fumano tutti e pare non faccia male… Chi lo sa dov’è?
@zumpappa
ti riporto questo che ti deve essere sfuggito, tanto siamo in tema della religiosità o meno degli intellettuali…
einstein era ateo da un punto di vista religioso, quindi dire che non era ateo ma pur sempre “religioso” è una immane sciocchezza! il panteismo di einstein non ha NULLA di religioso (se zumpappa sai il significato di questa parola) è una posizione PURAMENTE FILOSOFICA. possiamo dire con un apparente contraddizione che einstein era “religiosamente ateo” mentre filosoficamente e scientificamente aveva una posizione di “venerazione” nei confronti della natura, questa è l’unica cosa che si può dire sul “teismo” di einstein.
come già ricordato anche dawkins, assolutamente ateo, potrebbe ritenere di condividere la spiegazione di einstein, perchè non ha nulla a che spartire con la “religiosità” o con la “credenza” che avete voi credini ma è una posizione umana e filosofica, nient’altro.
«Io non credo in un Dio personale e non l’ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare»
« Io credo nel Dio di Spinoza che si rivela nella ordinaria armonia di ciò che esiste, non in un Dio che si preoccupa del fato e delle azioni degli esseri umani»
mi sembra chiaro che il semplice fatto che per comunicare coi suoi interlocutori egli definisca “dio” quella “COSA” (E NON ENTITA’ PERSONALE capito zumpappa??) che in realtà è l’armonia della natura, un stato di fatto non personificato, privo di volontà e di comandamenti, del dio questa “cosa” ha solo il nome caro zumpappa!
è una posizione FILOSOFICA e affatto religiosa “Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo” quello che einstein chiama “dio” per farsi intendere col suo interlocutore è in realtà “la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare” per la quale egli ha una ammirazione “religiosa” che NON VUOL DIRE che einstein è religioso!!!
mi dispiace zumpappa so che vi anno inculcato e ringalluzzito con sta cosa che il geniale einstein credeva in dio, ma devi abbandonare l’idea, non ce n’è proprio a voler essere obiettivi!!
a meno che io se dico “io tocco il cielo con un dito quando faccio l’amore con mia moglie” allora per questo se ne concluda che io credo nel paradiso, o se dico che “trombare con la mia ragazza per me è sublime al punto che mi sembra di percepire dio o qualcosa di divino nell’estasi sessuale” allora per questo si possa dire che credo in dio, o se dico che “ho una ammirazione religiosa per la filosofia orientale” allora si può dire che sono religioso?
dai su zumpappa EINSTEIN NON ERA RELIGIOSO E NON CREDEVA IN DIO, ammettilo, oppure porta delle citazioni argomentandole, cioè senza limitarti a dire che usa parola “dio” (tipo “piove che dio la manda”) ma ILLUSTRANDO nel discorso di einstein perchè ciò che lui definisce “dio” sia in un qualunque modo assimilabile a quello che i religiosi definiscono “dio”.
Se sei capace fallo se no taci, non è ripetendolo più volte che einstein diventa religioso, anche se posso capire che per te sia un grave smacco, ti avevano convinto ed era così bello poterci credere….
zumpappa, hai leto Eliade senza aver capito più di nulla. Poiche la tua letura si limita ad un solo suo lavoro, anche uno dei più piccole ti informo soltanto che è ben pocco per aver la possibilita di …fare dei comenti su di lui.
Prima di tutto ti informo che lui non fu di alcuna religione, gli ha studiate di più… solo suo credo e volonta era di capirli… è altretanto vero che per diverso tempo ha flertato con il budhismo yoghinismo e tante altre religioni indù… come ben hai precisato ha studiato il sciamanesimo… ma da qui a considerarlo come di “religiosita sciamanica” e strada lunga come da un capo al altro del universo.
Il suo aprocio alle religioni era tropo razionale… lui era troppo razioncino… perchè possa essere considerato di una od altra religiosita… al meno che tu voglia considerare la verita una religione. Ecco… lui cercò la verita… in ogni religione … per capire cosa intendo ti consiglio “Mefistofele e l’androgine” e… se penso bene anche “Isabel e le aque del diavolo” potrebero aiutarti a capire se non alro il minimo di ciò che scrise Eliade. di ciò che lui fù… di ciò che fecce…
In fine… mi tornano a memoria dei pasi in cui afermava che nessuna delle religioni attuale possano più accontentare lo spirito umano, in quanto quelle che furono si sono ormai prosciugate… che inizia un’era di un nuovo modo di vedere la religione e lo stesso “dio” diverso in aparenza e sostanza di quelli conosciuti… e che il orientamento degli occidentali verso lo studio delle religioni asiatiche non sono che solo l’inizio di similli cambiamento di vedute…
Mah… credo che sia meglio che tu lo lega bene prima di dare giudizi… per la cronaca prima di morire cheie la comunione di ritto ortodosso… non perche avesse praticato l’ortodossismo ma per la semplice ragione (come lui stesso confesso) che vi fu nato cosi.
Un altra cosa potresti legere anche la sua “storia delle religioni”
urgono informazioni documentate sulla confessione di fede ortodossa di Mircea Eliade
Ho bisogno di aiuto per conoscere la documentazione della confessione di fede ortodossa di Mircea Eliade durante tutta la sua vita, che non risulta chiaramente da tutta la sua autobiografia nè dai suoi biografi se non nel punto di morte
Erà ortodosso. Anche se non ti senti appartenere a nessuna religione , la morte ti fa almeno scegliene una. Eè solo una questione sentimentale.