Tanta gente e ministri in piazza per i DiCo

ROMA – La manifestazione per le coppie di fatto a piazza Farnese, organizzata da Arcigay, Cgil e numerose sigle dei movimenti omosessuali, ha raccolto decine di migliaia di persone e vari ministri ed esponenti del governo Prodi. Alle 18, dopo vari interventi dal palco, è scattato il «momento trillo»: i manifestanti hanno fatto squillare sveglie e telefonini come segnale nei confronti del governo. Poi altri ospiti, tra cui Dario Fo e Franca Rame, e il concerto finale. Stracolma la piazza, in un tripudio di bandiere colorate dell’Arcigay, quelle viola dell’Arcilesbica e quelle di Ds, Ulivo, Prc e Rosa nel Pugno. Secondo Alessandro Zan, coordinatore nazionale della manifestazione, dal titolo «Diritti ora!», sono accorse circa centomila persone, molte delle quali nella vicina piazza Campo dè Fiori, dove sono stati montati degli altoparlanti. Più verosimile la cifra indicata dalla questura di circa ventimila presenze, abbastanza per parlare comunque di un successo. Dal palco è poi scoppiato un applauso quando un organizzatore annuncia: siamo in 50mila.

I MINISTRI IN PIAZZA – In piazza anche i ministri Alfonso Pecoraro Scanio, Paolo Ferrero e Barbara Pollastrini, oltre a numerosi parlamentari, assessori ed esponenti politici. Sul palco, dove troneggiava la grande scritta «Sveglia, è l’ora dei diritti», sono saliti anche Alessandro Cecchi Paone, Pierluigi Diaco e Delia Vaccarello. Poi altri ospiti, tra cui Dario Fo e Franca Rame, e il concerto finale. […]

CONTESTAZIONI – Molto applauditi gli interventi dal palco, ma fischi e proteste hanno punteggiato almeno due momenti: quando lo stesso Zan ha citato il ministro Clemente Mastella e quando l’esponente di Forza Italia Benedetto Della Vedova ha dichiarato dal palco che «si può stare benissimo al fianco di Silvio Berlusconi e al fianco dei gay che rivendicano i propri diritti».

STRISCIONI E SIMBOLI – Come sempre, la fantasia dei manifestanti si è sbizzarrita, con striscioni come «Meno Binetti, più diritti», «Più autodeterminazione, laicità, antifascismo, meno Vaticano», «Siamo uscite dal silenzio», firmato Arcilesbica. Immancabili anche i travestimenti «ecclesiali»: alcuni manifestanti indossano il copricapo vescovile con su scritti slogan come «Meglio gay che Opus Dei». Tra la folla perfino un finto arcivescovo con tanto di incenso, che chiede dieci centesimi per ogni foto. «Questa manifestazione – ha detto Sergio Lo Giudice, presidente nazionale di Arcigay – nasce da una proposta del movimento omosessuale rivolta a tutte le nuove famiglie, ma oggi ha un significato ancora più importante, è la punta più avanzata della richiesta di far compiere all’Italia un balzo in avanti verso una democrazia più compiuta».

FASSINO: «MANIFESTAZIONE GIUSTA» – La manifestazione di Roma sui Dico è «giusta». Non essendoci andato perché impegnato in iniziative per il Partito Democratico in Emilia-Romagna, il segretario dei Ds Piero Fassino ha comunque sottolineato la validità delle motivazioni della manifestazione.

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Corriere della Sera

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2 commenti

Nikky

Davvero una manifestazione esemplare! Molto interessanti e condivisibili gli interventi, almeno quelli che ho ascoltato in quanto sono dovuta andare via un pò prima, comunque è stata molto rilassata, goliardica e festosa.
E speriamo che possa servire a scuotere gli animi

Liberale Liberista Libertario

I fischi a Della Vedova non aiutano certo a porre la laicità come valore “trasversale” rispetto a forze politiche destra o di sinistra.Deltra parte però Della Vedova è uno dei pochi liberali presenti nella CDL (Radicale e Liberista doc).

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