C’è da essere contenti quando una piazza può liberamente e civilmente popolarsi di qualche migliaio di cittadini che intendono manifestare la propria opinione. Molto di meno quando – com’è accaduto ieri, nel cuore di Roma, nel corso della kermesse promossa da alcune organizzazioni di omosessuali sul tema delle unioni di fatto – polemiche e slogan dei manifestanti si rivelano decisamente eccessivi e, purtroppo, volgarmente mistificatori.
Ma c’è davvero da preoccuparsi quando ci si ritrova a constatare che una simile deriva carnevalesco-ideologica è assecondata e, persino, enfatizzata dalla ridda di bandiere di fazione organizzata da forze politiche dell’area governativa: le stesse già scese in strada a Vicenza – Prc, Pdci e Verdi – più, stavolta, radicali e socialisti dello Sdi affiancati da un bel po’ di Ds. E dovrebbe far riflettere un po’ tutti sia la prontezza di ben tre ministri (Pollastrini, Ferrero e Pecoraro Scanio) a metter cappello su un’iniziativa di critico pressing sull’esecutivo formalmente nata “dal basso” sia la spensierata acquiescenza con cui gli organizzatori della protesta si sono acconciati a ritagliare per quei membri del governo uno spazio da assoluti protagonisti. Basti pensare che la prima, applaudita, arringa alla platea riunita per reclamare una «legislazione zapateriana» (che equipari cioè nella forma o nella sostanza matrimoni e convivenze) è stata condotta dalla ministra diessina Barbara Pollastrini. Fautrice, come ben si sa, dei Pacs alla francese e co-autrice dello sbilanciato e ambiguo disegno di legge sui Dico.
Un gioco delle parti troppo scoperto per poter suscitare sorpresa, ma abbastanza sfrontato da imporre seri interrogativi. E da indurre il presidente del Consiglio Romano Prodi a una pubblica manifestazione di «perplessità» per la scelta compiuta dai suoi ministri. I problemi che si pongono sono, infatti, di stile e di sostanza. Dal punto di vista di governo e maggioranza, ma anche – e, forse, di più – da quello dell a società civile.
Il fatto che chi è alla guida del Paese tenda contemporaneamente – con esponenti al massimo livello della sua classe dirigente – a presidiarne politicamente le piazze “in movimento” non è mai una buona notizia ed è sempre un segnale di crisi. Soprattutto se tale propensione di una maggioranza a manifestarsi come onnipresente insieme di forze “di lotta e di governo” s’accompagna al quasi incredibile tentativo di escludere parti essenziali della società italiana dal dibattito su temi di enorme rilevanza etica e sociale come sono quelli legati al matrimonio e alle libere convivenze. E questo, se si vogliono chiamare le cose col loro nome, è esattamente quanto sta dietro il frastuono – laicista e anti-laico – con il quale si vorrebbe tacitare i vescovi e i cattolici italiani. […]
Un frastuono che, nella piccola piazza riempita da allegri manifestanti e compresi militanti, ha finito più volte per farsi – come si dice a Roma – “caciara” anticlericale. Un’intolleranza che rischia di diventare davvero grave. Come grave è la sempre più manifesta pretesa di taluni politici di insignorirsi, in un modo o nell’altro, degli spazi della società civile.
Il testo integrale dell’articolo di Marco Tarquinio è stato pubblicato sul sito di Avvenire
“laicista e anti-laico”
Ormai sono stufo di commentare affermazioni come questa. Se qualcuno di voi ne ha ancora voglia faccia pure!
“E questo, se si vogliono chiamare le cose col loro nome, è esattamente quanto sta dietro il frastuono – laicista e anti-laico – con il quale si vorrebbe tacitare i vescovi e i cattolici italiani.”
Questa è imperiale, me la segno!
Anti-laico? 😀
Quasi quasi faccio l’abbonamento ad Avvenire, è più comico del Vernacoliere …
Di intollerenza ce ne è una sola, quella della “verità assoluta” propagandata dalle sottane nere del Vaticano. E poi benvenuta “caciara anticlericale”: vox populi vox dei.
Anche io sono stufo di commentare. La gravita` di certe affermazioni e` inaudita. Si sono inventati il laicismo, pretendono di insegnare cosa sia veramente laico, pretendono di parlare a nome della ragione oltre che della fede, della natura indagata per mezzi ascientifici o prescientifici.
Se non e` un passo indietro epocale ed un attentato alla sovranita` dello stato italiano questo, cos’altro dobbiamo permettere che accada?
Ripeto il mio appello: dove sono gli scienziati? Dove sono i medici? Dove sono gli psichiatri? Dove sono i razionalisti? Perche` troppo pochi rispondono a questi attacchi?
ci sarebbe tanto da commentare ma…
“Come grave è la sempre più manifesta pretesa di taluni politici di insignorirsi, in un modo o nell’altro, degli spazi della società civile.”
ma stanno fuori???I politici non devono ascoltare le voci che vengono “dal basso” (cito su),perchè giustamente il potere viene dall’alto,e invece i vescovi possono fornire ai politici “parole vincolanti ” sul loro legiferare e parlare di “principi non negoziabili” e di “giusto e neccessario intervento” nella vita sociale e politica!!!Al di là della questione unioni civili si/no,questo è un attacco alla democrazia,si sta tornando al medioevo!Ritiriamo le truppe dall’Afghanistan,chè i veri Talebani son qui,qui serve un’opera di ricostruzione…della democrazia!!!
Il male a questo punto fu fatto nel 1870 … facendo breccia in Porta Pia siamo entrati per far smettere ai preti di mungere selvaggiamente il Lazio, ultima loro colonia, sloggiandoli da Roma. Invece ne sono sciamati fuori loro a mungere e spremere fino all’osso tutta quanta l’Italia.
Scherzi da prete !!!
Se non gli stanno bene le manifestazioni civili e democratiche a sostegno di un governo di sinistra (almeno formalmente), se ne possono tranquillamente ritornare ad Avignone, o magari perché non si trasferiscono in terra santa? Mica è una brutta idea!
Lazarus:
Mi sono rotto un po’ anche io, ma non voglio lasciargliela passare.
Ergo, copio e incollo direttamente dal De Mauro:
lai|cì|smo
s.m.
CO
1 corrente di pensiero che rivendica l’autonomia dello stato dall’autorità ecclesiastica sul piano politico, sociale e culturale
2 estens., atteggiamento di chi è laico, di chi intende essere consapevolmente indipendente da scelte aprioristiche e da dogmi religiosi, etici, ideologici, ecc.
Ora che farà il “fine linguista” di turno?
Aggiungerà il Dizionario De Mauro all’Indice dei libri proibiti? 😕
Mi sembra chei catto siano rimasti colpiti: e se ripetessimo più spesso queste manifestazioni magari con cadenze regolari?
Ma voi contate quanta gente c’è OGNI DOMENICA in piazza S.Pietro? Com’è che quel numero lo contemplate solo come “massa di pecoroni”? 50.000 persone è un numero miserino per una manifestazione nazionale e p.zza Farnese è dove si fanno le manifestazioni quando si ha paura di non riempire piazze più grandi.
SIETE 4 GATTI.
No, il male non fu fatto nel 1870 ma da Mussolini quando firmò il concordato. Fino ad allora l’Italia era stata governata da gente di un certo livello intellettuale che disprezzava come si deve i preti.
La mia era una battuta caro ernesto , la storia insegna che i primi governi liberali (!) italiani presediuti da Cavour espropriarono i beni ecclesiastici piemontesi finanziandoci la prima scuola pubblica dell’allora analfabeta Italia , prendendosi la scomunica per tutta la nazione e gli insulti da Pio IX decapitatore di romani in piazza e graziosamente fatto santo da un altro suo pari .