La Chiesa in Brasile nega di essere ipocrita per il fatto di opporsi al preservativo

BRASILIA. La Chiesa in Brasile, mediante una nota diffusa dalla Commissione episcopale Vita e Famiglia il 10 marzo scorso, ha criticato duramente il Presidente Lula da Silva per la difesa dell’uso del preservativo e per aver insinuato che la Chiesa e la famiglia sono ipocrite a questo riguardo.

“La Chiesa non è d’accordo con il modo in cui il signor Presidente della Repubblica Luiz Inácio Lula da Silva ha affrontato, a Rio de Janeiro, il problema dell’uso dei preservativi”, segnala la nota.

“La posizione della Chiesa è chiara. Lo è sempre stata. Non è cambiata né cambierà” quanto all’opposizione all’uso del preservativo, prosegue il testo.

“Non ripeteremo continuamente il nostro parere a riguardo. Il modo di educare i nostri adolescenti e i nostri giovani non può basarsi sul permissivismo, incitandoli a un comportamento sregolato”. […]

“Questo orientamento – sottolinea – spetta in primo luogo ai genitori. Il figlio trova nella famiglia la prima e più importante fonte di informazione su questi principi e valori umani. Quando i genitori agiscono in questo modo non sono ipocriti. E la Chiesa difende i diritti originali dei genitori”.

Non siamo ipocriti. Né lo siamo stati. Né lo saremo. Siamo coerenti”, conclude la nota di Vita e Famiglia.

Il 7 marzo scorso il Presidente Lula ha tacciato la Chiesa di ipocrisia in temi relativi al sesso e all’uso del preservativo, suggerendo che non ha molto senso impedire che i giovani abbiano relazioni sessuali, perché “il sesso è una cosa che piace quasi a tutti ed è una necessità”.

”Dico ipocrisia perché molte volte non dibattiamo i temi come dovrebbe essere per puro pregiudizio, perché a mia madre non piace, al padre non piace, alla Chiesa non piace”, ha affermato Lula.

Il Brasile ha un’attiva politica contro l’Aids e di prevenzione delle gravidanze giovanili, che si traduce in una distribuzione massiccia e gratuita di preservativi, oltre a fornire altri metodi anticoncezionali.

Durante il Carnevale c’è stata una grande distribuzione di preservativi gratuiti a Rio de Janeiro.

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito Zenit.org

13 commenti

Sydbarrett76

In Italia nemmeno si può parlare di distributori e di educazione sessuale nelle scuole…..secondo me dovremmo un po’iniziare a rivedere i criteri di appartenenza ai vari “primi, secondi e terzi mondi”….

alfy

dopo lo zapaterismo adesso c è pure il lulismo a quando un grillismo???
povera ITALIA

Nikky

Ma come si permettono???? La Chiesa non è daccordo? E chissenefrega!!!
Nessuno che è capace a dirlo.

Daniele Gallesio

Quoto Nikky.

La Chiesa non è d’accordo?
Opinione legittima, ma chissenefrega.

E la federacion brasilera du fooball è d’accordo? 😀

Daniele Gallesio

E l’ordine brasiliano degli ingegneri?
La federazione del biliardino?
L’associazione filatelici?

Il Popolo sovrano ha dato il mandato a Lula. Perché dovrebbe governare Paperino?

Lamb of God

La chiesa brasilera non è d’accordo? Ok, che li curino loro i malati di aids anzichè il servizio sanitario nazionale! Che ci pensino loro ad imporre “castità e fedeltà” alla gente, poi ve lo dico io come va a finire: si bruceranno i preti in piazza.
Dai, siate coerenti e redimete tutti alla morale cattolica, esponetevi in prima persona con le vostre soluzioni geniali fatte di belle parole!

archibald.tuttle

“incitandoli a un comportamento sregolato”

tipo le cinture di sicurezza che incitano a pigiare sull’acceleratore?

ALESSIO DI MICHELE

Siete ingiusti e prevenuti (prevenuto non e’ uno che soffra di eiaculatio praecox !): semplicemente in molti si preoccupano che un’ eventuale allergia alla gomma possa far venire le emorroidi! Si sa, i bambini sotto i 9 anni sono cosi’ lagnosi !

Vassilissa

E poi danno quella spiacevole sensazione di soffocamento….. è contro natura no?

Carlo

Meglio della chiesa italiana. Per lo meno dicono “la chiesa brasiliana non e’ d’accordo” e non inventano presunti principi generali sul come mai tutti si devono uniformare al loro comportamento. Sarebbe ancora meglio dire “i cattolici non devono usare il preservativo”.

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