Spazzare via i brutti ricordi

Capita di sentir dire «se potessi spegnere la mente e smettere di ricordare», perché a volte è davvero difficile riuscire a liberarsi da certi pensieri, una volta che sono entrati negli archivi della memoria. Infatti, ansie e ricordi dolorosi spesso diventano un vero e proprio tormento, per chi ci deve convivere. Il pensiero di un evento traumatico o di un grande dispiacere può essere troppo pesante da sopportare e da gestire da parte di chi magari ha visto la propria vita sconvolta da questo genere di eventi. A meno che non si riesca davvero a disattivare quello specifico ricordo, rendendolo finalmente innocuo.
Proprio l’identificazione dell’interruttore della memoria, ovvero la comprensione del funzionamento dei processi che creano e alterano i ricordi nella nostra mente, era l’obiettivo di uno studio condotto da Joseph LeDoux, numero uno tra i neuroscienziati, docente al Center for Neural Science presso la New York University nonché autore di innumerevoli studi sulla memoria. L’analisi effettuata da LeDoux sui topi da laboratorio ha permesso di riconoscere una parte dell’area del cervello preposta all’archiviazione dei ricordi in cui si può agire in modo indipendente, senza influenzare l’intera area.
Lo studio, pubblicato su Nature Neuroscience, ha così rivelato che il processo di attraverso cui il cervello trasferisce le informazioni dalla memoria a breve a quella a lungo termine può essere interrotto (tramite un farmaco) lasciando però inalterato l’intero meccanismo. In pratica, Le Doux potrebbe essere riuscito a cancellare un singolo ricordo dal cervello delle cavie, senza influenzare né intaccare minimamente il resto della memoria. «Si tratta del futuro della psichiatria» – ha dichiarato Greg Quirk, neurofisiologo della Ponce School of Medicine di Porto Rico – «la neuroscienza ci darà gli strumenti per rendere più efficace la terapia dei soggetti che soffrono di disordini da stress post-traumatico».

Fonte: Corriere.it

6 commenti

Vassilissa

Potrebbe essere un grande aiuto a chi ha subito traumi orrendi, ad esempio le vittime di stupro etnico della ex Jugoslavia, di guerre , massacri.
Ma. Ma potranno accedere a terapie costose o come al solito rimarranno escluse proprio i soggetti deboli di paesi poveri?

Damiano

Ma potranno accedere a terapie costose..

No, quelle rimarranno vietate in italia per conformità alla “natura”, mentre chi ha i soldi può andare a Cleveland nell’ Ohio…

Stefano

Pensate a chi la utilizzerà per plasmare la memoria delle persone per convincerle di realtà che non esistono, scommetto che certi paesi o certi servizi segreti faranno a cazzotti per padroneggiare al meglio quel “rimedio”

Aldo

Stefano: “Pensate a chi la utilizzerà per plasmare la memoria delle persone per convincerle di realtà che non esistono, scommetto che certi paesi o certi servizi segreti faranno a cazzotti per padroneggiare al meglio quel ‘rimedio'”

Chissà perché, ma anche a me la lettura del pezzo ha suscitato lo stesso pensiero di Stefano…
Esiste un’invenzione o una scoperta (dico UNA) che, presentata in origine come soluzione a qualche umana iattura, non sia stata poi impiegata per scopi non proprio “umanitari”? Ne dubito, anche se la porta dell’errore è sempre aperta. Convincetemi che ho torto e ve ne sarò riconoscente.

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