Eminenza, la famiglia va promossa, non difesa

Oggi La Stampa pubblica una lettera aperta scritta da Gavino Olmeo, presidente della Commissione Cultura del Comune di Torino.

Eminenza rev.ma,
perdonerà il modo irrituale con cui mi rivolgo a Lei, Pastore della nostra Comunità. Il dibattito pubblico sui temi della famiglia suscita in me profondo disagio. Sono persuaso che il disegno di legge sui Di.Co. non rappresenti un attentato alla famiglia e non collida con valori evangelici non negoziabili. E sono preoccupato per come è rappresentata la posizione della Chiesa Italiana su questi temi. Come posso spiegare ai miei ragazzi in classe o ai miei colleghi a Palazzo Civico che la Chiesa è impegnata per promuovere il bene della famiglia, di ogni famiglia? Come posso provarci efficacemente se tutti i giorni, su giornali e tv, il messaggio è quello di un esercito arroccato in difesa contro una moltitudine di infedeli? So bene che la ricchezza di talenti della comunità ecclesiale del nostro Paese non può essere identificata con quella che compare sui media. […]

Il valore della famiglia, come qualsiasi altro valore, andrebbe affermato più che difeso. I credenti che hanno responsabilità politiche dovrebbero essere sollecitati dai Vescovi a promuovere iniziative legislative che favoriscano la stabilità della famiglia. Una legislazione sul lavoro che tiene una mamma-commessa lontana da casa una domenica su tre crea molti più danni all’istituto familiare che non i Di.Co. […]

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12 commenti

JSM

“la ricchezza di talenti della comunità ecclesiale ”
eh, eh, eh! è certamente involontaria ma io la trovo raffinatamente ironica……

Marco G.

Perchè c’è un modo “rituale” previsto per un presidente della Commissione Cultura del Comune quando si deve rivolgere al Vescovo? E’ il Concordato che lo prevede? Intanto perchè non comincia a spiegare ai ragazzi che il Vescovo è pastore soltanto di una parte della comunità? Anche questa è cultura…

mang

“la ricchezza di talenti della comunità ecclesiale ” intendeva forse alludere alla ricchezza economica?

nico

premetto, non c’ entra molto coi di.co., ma ho preso lo spunto da qui:
sono sconvolto da come si permettano (dal vaticano) di attaccare i pilastri della società laica (ci fosse almeno), e la “timidezza” nei confronti dei porporati. “Pastore della nostra comunità”: ma stiamo scherzando? E’ vero che chi ha scritto l’ articolo ha detto delle cose coraggiose, per carità. Ma dobbiamo piantarla con i papi/vescovi che *condannano* e noi che dobbiamo giocare sulle *difensive*, come se ci rivolgessi ad un *padre*. Non servono gli insulti contro i preti, che a dar loro alibi per screditarci. Però se andiamo avanti così torneremo a baciare il piede ai vescovi: il problema è che stiamo identificando la cultura, la nazionalità italiana con quella cattolica. 50 anni fa eravamo un paese cattolico sul serio, 10 anni fa solo in parte, ma oggi? saluti a tutti, nico

Nikky

“come posso spiegare che la chiesa è impegnata a promuovere il bene della famiglia”
Non lo invidio! Dovrà faticare parecchio per trovare argomenti convincenti.
“i credenti che hanno responsabilità politiche dovrebbero essere sollecitati dai vescovi a promuovere iniziative legislative..”
Ma lo stanno già facendo, ed è proprio questo il problema.

zumpappa

Beh, i vostri commenti dimostrano che non c’è da promuovere, poiché non c’è dialogo. C’è in primis da difendere.

Nikky

Certo che c’è da difendere zumpappa, difendere la laicità di uno stato che si sta avviando ad essere uno stato etico.

zumpappa

Volevi forse dire una teocrazia.

Ma quale etico! Magari ! Questo non è laico, né etico…è uno stato di niente, teste vuote senza idee né ideali. Io sono arcaico, a anche voi siete già superati dalla secolarizzazione. Non interessano le mie idee, non interessano le vostre.

Nikky

Certo che non è laico,almeno sostanzialmente, ma per fortuna non è ancora etico! E bisogna evitare in tutti i modi che lo diventi.

Simone

Zumpappa wrote:

Beh, i vostri commenti dimostrano che non c’è da promuovere, poiché non c’è dialogo. C’è in primis da difendere.

Veramente mi sembra che sia il vecchio pastore tedesco e la sua combriccola a ripetere continuamente di avere “principi non negoziabili“.

E dato che l’abbiamo capito tutti, atei, agnostici e credenti, non sarebbe ora che cominciasse a stare in silenzio? tanto ormai la sua idea è la stessa e non fa che ripeterla. Dicesse almeno cose nuove…

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