Unioni civili, l’Italia spaccata a metà, “Ma la Chiesa non deve interferire”

Nell’ultimo periodo, la Chiesa è intervenuta a più riprese sul dibattito pubblico e politico, esprimendo un rinnovato attivismo sulle questioni etiche e della morale. Ciò ha determinato tendenze ambivalenti, negli orientamenti dei cittadini. Da un lato, una parte dei fedeli sembra rispondere ai richiami della gerarchia cattolica. Tuttavia, alcune posizioni assunte dalla Chiesa vengono disapprovate dalla popolazione e creano disagio fra gli stessi fedeli. La questione dei Dico, in particolare, vede ormai l’opinione pubblica spaccata sostanzialmente a metà. Ma la maggioranza degli intervistati valuta negativamente il pressing del Vaticano sul parlamento italiano. È quanto emerge da un’ampia indagine realizzata da Demos-Eurisko per la Repubblica. Alcuni elementi di fondo della religiosità degli italiani si presentano cristallizzati nel tempo: quasi nove persone su dieci (86%) si definiscono “cattoliche”; il 27% dichiara di andare a messa regolarmente (indagine Sinottica); l’88% – tre persone su quattro, anche fra i non praticanti – ritiene importante impartire ai figli un’educazione “cattolica”. […]

Alcune posizioni assunte, anche di recente, dal Vaticano non incontrano quindi il consenso dell’opinione pubblica. Otto persone su dieci disapprovano, ad esempio, la scelta di negare i funerali religiosi a Piergiorgio Welby. Una quota analoga valuta negativamente gli attacchi all’uso dei contraccettivi e pensa che la Chiesa dovrebbe concedere la comunione alle persone divorziate. […]

Ciò nondimeno, il tentativo della Chiesa di intervenire sul processo legislativo solleva molte perplessità. Il 74% degli italiani ritiene che i parlamentari debbano votare autonomamente, secondo coscienza. Il 61% – 53% anche tra gli elettori della Cdl – giudica sbagliata la nota impegnativa ai politici cattolici, che verrà presto formalizzata dalla Cei.

Il testo integrale dell’articolo di Luigi Ceccarini e Fabio Bordignon è stato pubblicato sul sito de La Repubblica

7 commenti

Enrico Greco

Quanto siamo arretrati come paese… Non ce ne rendiamo nemmeno conto…

Daniela

comunque credoche con tutta questa campagna mediatica (soprattutto in tv) che è stata fatta contro i dico, quel 50% di persone a favore sia una grande vittoria. Poi le leggi devono essere fatte per il bene di tutti i cittadini e non per accontentare le maggioranze

Nikky

Quel 50% della popolazione si muovesse, protestasse ma tutti sono a bravi a rispondere si o no a un sondaggio, ad essere favorevoli o contrari a qualcosa in linea teorica, ma pochissimi sono disposti a scendere per individuare la radice del problema e a tradurre le teorie in fatti.
Non mi è sembrato che in piazza farnese fossimo la metà della popolazione.

Enrico Greco

Non so se quel 50% di popolazione sarebbe disposto a votare a favore in un ipotetico referendum.

gio

il problema è che la chiesa ha il megafono in mano tutto il tempo e la politica si scusa prima di cominciare a parlare
La gente pesna in base a quello che le arriva dalla tv

ALESSIO DI MICHELE

C’ è un modo di dire romanesco:” Art. 5°, chi si tiene i soldi ha vinto”. Tutti questi contrari alle ingerenze clericali se ne ricordino al momento di fare la dichiarazione dei redditi.

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