Europa. Apologia delle radici antiche

L’Idea di Europa è nata in primo luogo dalla cultura greca e romana, in secondo luogo dal messaggio cristiano, in terzo luogo – quella moderna e soprattutto quella contemporanea – dalla grande rivoluzione scientifico-tecnologica, iniziata nel Seicento e proseguita a straordinaria velocità e con strabilianti effetti.

Qui ci concentreremo sul primo punto, articolato nei seguenti cinque temi. 1) Dalla cultura greca è derivata quella forma mentis da cui sono nate la filosofia e le prime forme di scienza. 2) Inoltre, sempre dalla cultura greca è scaturita la scoperta della natura dell’uomo come psyché, intesa, questa, come intelligenza, ossia come capacità di intendere e di volere, e, di conseguenza, con l’identificazione del compito fondamentale dell’uomo nella «cura dell’anima». (Si tenga presente che le stesse forme di «scienze umane» come la psicoanalisi, la psicologia, la psicoterapia, sarebbero impensabili senza la scoperta ellenica della psyché). 3) In Grecia si è formata e consolidata la cultura della scrittura. 4) Dalla Grecia è derivato il concetto di democrazia. 5) Dalla cultura romana deriva il concetto di diritto e la sua applicazione allo Stato di diritto. […]

Il testo integrale dell’articolo è stato pubblicato sul sito de Il Giornale

21 commenti

civis romanus sum

Qualcuno al giornale ammette che l’umanità abbia avuto inizio più di duemila anni fa ? prima di cristo si parlava già d’europa ? Si discutono le radici cristiane quindi … non ci posso credere …

Enrico Greco

“…in terzo luogo – quella moderna e soprattutto quella contemporanea – dalla grande rivoluzione scientifico-tecnologica, iniziata nel Seicento e proseguita a straordinaria velocità e con strabilianti effetti….”

un concetto da SOTTOLINEARE…

Daniela

quindi non scrivono solo ca..te, ma qualcosina di buono lo si può leggere anche in questi pseudo-giornali

Carlo

L’articolo del giornale e’ abbastanza ben scritto e piuttosto onesto, incredibilmente.

Si inserisce nell’interessante dibattito storico sulle origini dell’Europa. Si puo’ discutere all’infinito riguardo all’influenza delle “radici” sullo sviluppo storico dell’Europa, ma penso che queste discussioni debbano essere limitate all’aspetto storico.

E’ stato un grave errore inserire un preambolo storico nella costituzione europea, proprio perche’ il dibattito su cosa sia storicamente l’europa e’ un dibattito aperto. Una costituzione dovrebbe essere una dichiarazione di principi e una descrizione dell’organizzazione dello scrivente, non un libro di storia.

civis romanus sum

Beh … io darei anche a cesare quel che è di cesare … nell’articolo si fa ben notare che : “Dallo spirito concreto e realistico dei Romani deriva l’imponente concezione del diritto e dello Stato fondato sul diritto. E, in connessione con questo, anche la diffusione del concetto di «dovere». Si pensi a uno dei maggiori testi filosofici di Cicerone che si intitola De officiis, ossia Dei doveri. E la romanità fu determinante non solo con la creazione del concetto di officium e quindi del diritto, ma in generale si impose con il suo realismo e con il suo ethos.”

papa Nazinger

Le radici greche della nostra cultura hanno rappresentato un vincolo allo sviluppo del pensiero popolazionale, una delle più importanti implicazioni filosofiche dell’evoluzionismo darwiniano (vedi E. Mayr).
Io ci andrei piano con le apologie!

zumpappa

E perché Ratzinger che ha detto? Non ha appunto parlato di incontro fra Ebraismo ed ellenismo? Bisogna leggere ogni tanto.
Quanto al diritto, smettiamola con la minchiata che quello romano sia unico e insostituibile. Gli ebrei secoli prima di cristo avevano moderato per primi lo schiavismo, limitando la schiavitù di un uomo a pochi anni e proibendo lo sfruttamento senza un trattamento dignitoso. I romani questo se lo son sognato fino all’affermazione netta del cristianesimo.

Magar

Uh, talmente netta che abbiamo importato lo schiavismo in America.
Comunque sono anch’io d’accordo con Carlo, via il preambolo storico dalla costituzione, un’interpretazione storiografica affrettata delle radici dell'”europeità”, nata principalmente dall’esigenza di conciliare le diverse “anime” politico-culturali che si agitano nel continente, creando magari ad hoc una storia unitaria che non c’è pienamente, squalificherebbe soltanto questo trattato. Se c’è una ragione di stare insieme, ad evidenziarlo sono sufficienti i principi e i valori comuni dell’Europa moderna, non serve rimembrare il suo passato.

Marco G.

Chi se ne frega della cultura della scrittura, la vera cultura è quella della lettura. Fino all’ ‘800 la maggioranza della popolazione europea era analfabeta. E poi se queste persone pensano che in Europa si stia così male, perchè non se ne vanno da qualche altra parte?

Bruna Tadolini

X papa Nazinger

in un processo evolutivo come si può dire che il passato (in questo caso culturale) rappresenti un vincolo allo sviluppo di qualcosa?
Se vuoi rispondere senza approfittare della pazienza degli altri, nel mio sito puoi trovare un indirizzo di e-mail
Grazie

Carlo

Incontro tra Ebraismo e Ellenismo…. Mah, a me sembra che il cristianesimo sia nato come un pasticcio di svariati elementi, tra cui culti mitradici, filosofia neoplatonica (in minima parte) e ebraismo. Il tutto modificato a varie riprese per farlo diventare piu’ appetibile prima al romano plebeo/schiavo e poi al barbaro. Dell’ellenismo si e’ preso cio’ che interessava, basti pensare che benche’ gli scritti di Aristotele siano stati in gran parte preservati, di un grande filosofo come Epicuro abbiamo ancora notizie frammentarie e di seconda mano, perche’ la sua scuola fu assolutamente avversata e perseguitata dai cristiani (ah, che tolleranti questi primi cristiani 🙂 ).

Quanto poi al diritto ebraico, caro zumpappa, non farmi ridere. Il diritto romano si basa sulla ragione e sull’esigenza di tenere insieme un impero formato da decine di diversi gruppi etnici. Ecco perche’ e’ la base del diritto moderno. Cosa che non si puo’ dire di quello ebraico, che contiene diverse prescrizioni assolutamente arbitrarie (e.g. quelle alimentari), magari appropriate per un piccolo popolo di pastori ma inadatte a governare un qualunque stato moderno. Poi, che anche il diritto romano sia imperfetto e migliorabile, e’ cosa certa e ovvia, nessuno afferma che sia perfetto.

Carlo

Lo schiavismo fu moderato per esempio da Adriano, imperatore che con i cristiani non ebbe molto a che spartire e che perseguito’ gli ebrei. E comunque, come testimonia la bibbia, anche gli ebrei possedevano schiavi.

E poi, zumpappa, parliamo della servitu’ della gleba, con tutto quello che comportava. Non era forse una forma di schiavitu’, anche se formalmente i servi della gleba erano liberi? Per lo meno gli schiavi romani potevano ricomprarsi la liberta’, cosa che avveniva spesso, come testimoniano moltissimi scrittori latini. I servi della gleba erano legati a vita alla terra e al signore feudale.

E lo sfruttamento schiavistico di indios e africani, attuata dai “cristianissimi” re spagnoli?? Mi dispiace, ma lo schiavismo fu abolito definitivamente nell’800, grazie alle idee illuministiche, un movimento decisamente anti-cristiano.

Non venirci a raccontare che il cristianesimo aboli’ la schiavitu’ perche’ e’ una panzana gigante.

zumpappa

La persona umana – qualunque persona umana, libero o schiavo, uomo o donna – assume un valore assoluto per la prima volta nell’ebraismo (e non fate i riduttivi citandomi episodi tipo Giosué e la presa di Gerico). Tutte le culture del mondo erano da questo punto di vista arretrate, e tante, sempre da tale profilo, sono ancora meno progredite di quella ebraica del VI-IV sec. a. C.

zumpappa

> E comunque, come testimonia la bibbia, anche gli ebrei possedevano schiavi.

Ho scritto ieri, e lo ripeto:

1. dopo pochi anni gli schiavi ebrei dovevano essere liberati
2. il padrone di uno schiavo (padrone “pro-tempore”, appunto) non aveva diritto di vita e di morte sullo schiavo stesso

Trovami una cultura simile nel globo…o almeno in occidente!

Bruna Tadolini

x papa Nazinger

Grazie

Quindi sarebbe l’essenzialismo, derivato dalla fisica, che tende a far vedere in modo fisso ogni fenomeno anche biologico. L’osservazione che in biologia, a differenza che in fisica, non c’è fissità ma normalmente c’è variazione ha prodotto il pensiero popolazionale che, applicato all’evoluzione culturale, la può spiegazione (selezione di uno dei vari comportamenti). L’essenzialismo vedrebbe il pensiero greco come una gabbia mentre il pensiero popolazionale lo considerebbe come uno dei tanti fornitori di semi che, selezione dopo selezione, hanno portato a noi?

Joséphine

Rimango della mia idea:
Roma ha saputo costruire ed organizzare, ma il pensiero filosofico
nonché scientifico lo dobbiamo ai greci. I Romani hanno avuto l’intelligenza e l’umiltà di prendere i greci come precettori.

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