Marina Corradi su Avvenire di oggi:
«Ma se, a fronte della pressione secolarizzatrice che cerca di relegare il cristianesimo in un retrivo oscurantismo, gli italiani continuano a desiderare che i figli siano cattolici, forse è proprio grazie a una Chiesa che non è rimasta in una spirituale altitudine, ma è entrata tra le strade, dentro le case: dichiarandosi, netta».
Non sono certo di aver capito.
Se i genitori desiderano un figlio sano ci si straccia le vesti agitando il fantasma dell’eugenetica; se invece lo desiderano cattolico si è in presenza un’aspirazione legittima, per la quale congratularsi con la capillare opera di apostolato posta in essere dalla Chiesa.
Mi piacerebbe che domani mattina un giovane ricercatore scoprisse il gene responsabile della fede in Dio: tanto per verificare la nuova posizione del Vaticano sulla diagnosi prenatale.
L’articolo di Alessandro Capriccioli è stato pubblicato sul blog Metilparaben
Gli italiani non “continuano a desiderare che i figli siano cattolici”. E’ che in Italia si può praticare qualsiasi religione purchè sia cattolica. E gli italiani sono il tipo di gente a cui è sempre andata bene la chiesa che avevano sotto casa finchè non gli scassava troppo gli zebedei.
beh, c’è una certa coerenza: se la chiesa condanna chi vuole il figlio sano (eugenetica) non può certo condannare chi lo vuole malato (cattolico)
“a fronte della pressione secolarizzatrice che cerca di relegare il cristianesimo in un retrivo oscurantismo”
a me pare che stiano facendo il grosso del lavoro da soli…
Gli italiani continuano a desiderare un figlio cattolico perché sono stati indottrinati da piccoli a causa della capillare opera di apostolato della Chiesa.
Ma a questa cretina non è mai venuto in mente che in Italia o si è cattolici o si è discriminati?
E già, l’indottrinamento infantile…in un mondo di falsi cattolici.
Ha ragione Gio. Il motivo principale per cui tanti genitori, per niente credenti e magari nemmeno sposati in chiesa, continuano a richiedere per i figli il battesimo, la cresima e l’ora di religione, è che temono che, facendo diversamente, siano discriminati e magari anche umiliati pubblicamente.
Però i genitori non dovrebbero temere la discriminazione! E’ sbagliato, si segue la massa delle pecore!! Se avrò un figlio non lo battezzerò mai, semmai sarà lui e chi lo discriminerà se la vedrà con me! Non si possono fare le cose “sennò la gente pensa che”, “sennò la gente dice che..”, un bello e sano chi se ne frega.
La chiesa sta vincendo alla grande.
Dà direttive e valori precisi, che i nostri deboli politici non sanno o non vogliono dare.
Ringraziamo questa insulsa classe politica.
Francy, la cosa non riguarda solo la religione. Il conformismo e l’esclusione del “diverso” sono fenomeni che toccano tutti, ma proprio tutti i campi della convivenza umana. Non dovrebbe essere così, ma è così.
Un esempio tratto dall’esperienza personale…
Per una serie di ragioni molto motivate non voglio figli e vedrei con favore una riduzione della popolazione presente in Italia ottenuta tramite la denatalità e il controllo delle migrazioni. Eppure mi viene imposto di sostenere anche economicamente le famiglie numerose e l’immigrazione. Ogni qualvolta mi azzardo a sostenere pubblicamente le mie ragioni, invocando una maggiore equità fiscale per la quale natalità e migrazioni non ricevano più sovvenzioni né dirette né indirette, vengo invariabilmente sottoposto a pubblica gogna, con l’accusa di essere “contro natura”, di “odiare i bambini”, di essere “razzista”, di essere “carico di livore” e così via.
Poco importa che i miei comportamenti quotidiani suggeriscano l’esatto contrario — il fatto stesso che io manifesti idee (motivate) controcorrente fa di me un diverso da mettere alla berlina ed escludere a priori.
Nota che il fenomeno si verifica con maggior virulenza quando avviene in pubblico, ovvero quando la massa dei “conformi” accusatori è più numerosa. Nota altresì che alcuni tra coloro che a tu per tu (dopo essere venuti a conoscenza delle motivazioni che mi spingono) mi hanno magari dato ragione, di fronte alla condanna del gruppo cambiano repentinamente rotta.
Un etologo potrebbe scriverci un libro.
Bisogna rassegnarsi al fatto che alla stragrande maggioranza degli Italiani
la Chiesa piace.
Per i matrimoni
per i funerali
per far colpo su qualcuno con questo aura di “per bene”.
per le telenovelas in cui mai manca un “bravo” prete (di quelli “veri”…)
Gli italiani sono convinti cattolici. I più cattolici di tutti, e non per
indottrinamento, non insultiamo la loro intelligenza.
Il cattolicesimo tutto sommato abbraccia e accoglie tutto e tutti, e chiude pure entrambi gli occhi, purché ci sia un minimo di adeguamento e umiltà;-)
Non prendere atto di questo, rischia solo di far mangiare il fegato ai laici,
senza peraltro risolvere la situazione.