Il Papa ha tuonato ancora in mezzo alla tempesta scatenata dal magistero cattolico sui Dico. Rivolgendosi direttamente ai politici e ai legislatori cattolici, Ratzinger li ha richiamati alla difesa dei “valori non negoziabili” e ad opporsi alle “leggi contro natura”. Anche l’esortazione apostolica Sacramentum caritatis diffusa oggi, e che ha come tema l’eucaristia, diventa, seppure indirettamente, strumento politico contro i Dico!
La difesa della famiglia per Ratzinger ed i suoi si pone in antitesi ai diritti civili riconosciuti nei Dico. Il ragionare per contrapposizione su questi temi in cui sono in gioco principi di umanità e di convivenza civile fra diversi, non fa che innalzare delle barricate là dove occorrerebbe invece cercare con un po’ di razionalità, una via di intesa, e lacera ulteriormente il mondo cattolico e la società civile e politica italiana. E’ quanto molti cattolici (vescovi compresi) hanno capito perfettamente, senza con ciò rinunciare in nulla alla loro fede cristiana cattolica – ma dubitando fortemente che i cosiddetti “valori non negoziabili” debbano diventare oggetto di uno scontro frontale.
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Gli evangelici tra Dico e Family-Day
13 commenti
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certo che questo vecchietto astuto e malefico chi lo vuole se lo merita….
..dal testo citato, riporto un passaggio, a mio parere, molto importante :
. E’ ormai chiaro, palese oltre ogni ragionevole dubbio, che la questione DICO è strumentale, un grimaldello che le gerarchie ecclesiastiche cercano di usare per scardinare la laicità dello Stato ed imporre il loro modello. E giustamente si sottolinea nell’articolo citato che >, perché questa visione distorta e cattiva è solo di una casta, isolata dal resto della società, che si nutre dei propri assurdi riti e si autocelebra, credendosi la depositaria assoluta della Verità, da imporre al mondo intero. Ciò è favorito da una classe politica prona, priva di spina dorsale, fiacca nelle idee, che è in sintonia col Vaticano perché anche essa è autorefenziale, legifera per se, ha assurdi privilegi e vive staccata dal mondo reale, cercando solo di perpetuare il proprio potere ( vedi schifo che stanno combinando sulla legge elettorale). I mezzi di comunicazione, in mano a queste due caste, collaborano al disegno: quanta eco hanno le idiozie di Natzinger su Tg di ogni testata? Ed invece per sapere delle parole del Card. Martini è necessario cercare qualche stringata notizia su internet, quando invece le sue parole avrebbero dovuto avere l’effetto di uno tsunami?! E, se è giusto ascoltare tutti, anche le organizzazioni religiose, su questi temi, perché non informare i cittadini delle posizioni in materia delle altre confessioni religiose? solo la chiesa ha il diritto di parlare? Basta, basta, basta!..
riporto i due passaggi, che non sono riuscito a copiare nel messaggio precedente:
prima cit – La visione cristiana della famiglia e del matrimonio non si riduce a fatto di natura, si situa nell’orizzonte di una vocazione, nella direzione di una parola che permette a chi l’ascolta di confrontarsi con l’evangelo di Gesù Cristo e non con i “non possumus” ecclesiastici che non hanno altra autorità se non quella della propria autoreferenzialità. In Italia la questione dei Dico – come dei grandi e complessi problemi di bioetica – è letta unilateralmente attraverso le lenti del Vaticano e della CEI, oscurando tutti gli altri punti di vista di cattolici, protestanti, ebrei, credenti e non credenti. E tutto ciò con la compiacenza dei mass-media che non hanno ancora capito che cosa significhi “informazione” in una società laica, democratica e pluralista.
seconda cit – i “non possumus” ecclesiastici .. non hanno altra autorità se non quella della propria autoreferenzialità
Io amo i valdesi!!! 🙂
ad avercene di cristiani ragionevoli come i valdesi…
Se fossimo un paese a maggioranza Valdese quasi nessuno si direbbe anticlericale
il finale è un bell’esempio di democrazia.
altra cosa dalla chiesa cattolica dove GP2 tuonò “la chiesa non è democratica!”
quando il card.Martini propose che fossero le comunità cattoliche a scegliersi il loro vescovo.
“Gli evangelici italiani non hanno tutti la stessa opinione sulle coppie di fatto, perciò è bene che se ne discuta nelle nostre comunità, nel rispetto di punti di vista diversi. Ma, appunto, un confronto che sopporta la diversità in campo etico, non mette in questione l’unità della chiesa e non impedisce il riconoscimento legislativo delle coppie di fatto. Riconoscere questi diritti non è un attacco alla famiglia né al matrimonio fra un uomo e una donna: permette però alle coppie di fatto, che vivono relazioni d’amore e di solidarietà diverse da quelle matrimoniali, di essere riconosciute nella loro piena dignità di persone.”
Chissà perchè di quello che scrivono i valdesi in TV e sui giornali non compare mai niente…
@Liberale
Concordo in pieno: l’UAAR non esisterebbe nemmeno.
“Fatta l’Italia, ora bisogna fare gli Italiani” (Massimo d’Azeglio)
Purtroppo, ad oggi, gli Italiani non sono ancora fatti.
E finché la nostra classe politica è divisa e perciò debole,
gli italiani daranno il voto e la fiducia a chi promette loro
unità, forza e stabilità.
Chi può loro offrire questa “unità”?
Il Vaticano, sotto forma di regole morali comuni e una rinascente DC,
e forse qualche politico carismatico, stile Berlusconi o similari.
Auspico che i partiti con una visione laica vogliano formare un’unità compatta, senza divisioni sui principi basilari della laicità, e senza la gelosia del voto.
Si avrebbe così un fronte laico compatto, forse non decisivo,
ma quantomeno con una forza contrattuale da tenere in considerazione.
Credo che dei DICO in sé al Vaticano non importi proprio nulla.
Costituiscono solo un banco di prova, e di conferma del suo potere di influenza nella politica italiana.
Come al solito anche nel gregge di Cristo ci sono alcune pecore un po’ matte…
Come codeste…Leggete bene la Bibbia e cercate di capire…Sodoma e Gomorra insegnano anche oggi!
DIOGENE.