La restaurazione del Cardinale Ruini

Spero che anche i più pigri e distratti si siano resi conto che siamo ormai di fronte ad un conflitto tra due poteri, lo Stato e la Chiesa, non governabile con le categorie tradizionali dell´ingerenza più o meno legittima delle gerarchie ecclesiastiche o con il riferimento al Concordato. E il terreno dello scontro è sostanzialmente quello dei diritti fondamentali della persona, a loro volta parte di una più generale questione dei diritti, quelli legati all´innovazione scientifica e tecnologica e quelli sociali, tema centrale della discussione pubblica in moltissimi paesi (e con il quale dovrebbe misurarsi chi continua a porre interrogativi su significato e sopravvivenza delle categorie di destra e sinistra, come hanno fatto negli ultimi tempi il mensile inglese Prospect e quello francese Philosophie Magazine).

Il conflitto tra poteri emerge dalle ultime prese di posizioni della Chiesa, che più nitide e radicali non potrebbero essere. Benedetto XVI ha indicato una serie di valori che “non sono negoziabili” e che impongono ai legislatori cattolici ” di “presentare e sostenere leggi ispirate ai valori fondanti della natura umana” (13 marzo). La Pontificia Accademia per la vita ha “raccomandato una coraggiosa obiezione di coscienza” a tutti i credenti, e in particolare a “medici, infermieri, farmacisti e personale amministrativo, giudici e parlamentari ed altre figure professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita umana individuale, laddove le norme legislative prevedessero azioni che la mettono in pericolo” (16 marzo).

In concreto, questo significa che i valori di riferimento dei legislatori non devono più essere quelli definiti dalla Costituzione, ma quelli di un diritto naturale di cui la Chiesa si fa unica interprete. […]

In un mio articolo, apparso il 26 settembre 1991 su questo giornale con il significativo titolo “La restaurazione del Cardinale Ruini“, sottolineavo proprio che nei discorsi di Ruini si trovava un “impegnativo programma politico”, costruito intorno a “valori a difesa dei quali i cattolici, compatti, dovrebbero schierarsi”, e al quale i cattolici in Parlamento dovevano conformarsi. Già sedici anni fa chi avesse occhi per vedere poteva ben rendersi conto di quel che sarebbe successo. […]

In definitiva, chi può parlare in nome della natura? E´ evidente che la pretesa d´avere il monopolio in questa materia rivela una attitudine autoritaria, non compatibile con le regole d´un sistema democratico. Non a caso, per evitare che l´azione pubblica fosse sottomessa a tavole di valori fissate in modo arbitrario o autoritario, si è affidata alle costituzioni la determinazione in forme democratiche dei valori comuni di riferimento, passando così ad uno “Stato costituzionale di diritto”. Sostituire ai valori costituzionali quelli attinti ad una natura costruita in modo autoritario porta con sè una regressione culturale che, di nuovo, nega la logica della democrazia. […]

Il testo integrale dell’articolo di Stefano Rodotà è stato pubblicato su La Repubblica e può essere letto su gaynews.it

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3 commenti

CICERACCHIO

CARDINALE RUINI SI RICORDI IL FELICE GIORNO DI PORTA PIA QUANDO IL GUARDIANO
DEL SOGLIO DOVETTE FUGGIRE A GAETA . SAPPIA CHE QUELLO FU’ UNO DEI GIORNI PIU’ BELLI E FORTUNATI DELL’UMANITA’ . LIBERA DAI SOPPRUSI E DALLA GHIGLIOTTINA
CHE FACEVA MOSTRA SULLE PIAZZA ROMANA .IN NOME DELLA VS FEDE MI SBAGLIO HO AVETE UCCISO ??? MOLTI RIVOLUZIONARI ITALIANI RISORGIMENTALI.
HO UN STA’ SCRITTO NON UCCIDERE . NELLE VS SCRITTURE . HO . QUANDO PUBBLICAMENTE VI SCUSERETE CON QUEI POVERI MORTI . BENE NOI NON VOGLIAMO NESSUNA GHIGLIOTTINA MAI VOGLIAMO SOLO AMORE E PACE E UNO STATO LIBERO E LAICO .GIU’ LE MANI DALL’ITALIA GIU’ LE MANI DALLA REPUBBLICA .

Vassilissa

E’ nelle stanze della politica che c’è il vuoto, e la chiesa ha gioco facile a riempirlo (o tentare ). La nostra classe politica affarista e autoreferenziale trova nel cattolicesimo la stampella “ideologica” che le manca permettendo in cambio il mantenimento di privilegi economici a una confessione in piena decadenza.
Si riuscisse a spezzare questo legame entrerebbe aria nuova.

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