Staminali da cordone ombelicale

La raccolta di cellule staminali derivate da cordone ombelicale è un tema (bio)politicamente corretto: crea larghe intese, non divide. Ma, forse proprio per questo, apre la strada ad una biogiuridica ambigua e assai scivolosa.
La materia è disciplinata, in Italia, da una serie di ordinanze ministeriali, l’ultima delle quali ribadisce i principi introdotti alcuni anni fa: uso autologo a scopo terapeutico delle cellule staminali cordonali; funzione di raccolta e conservazione riservata alle strutture pubbliche; natura volontaria e non retribuita della donazione.
Ma sulla materia è destinata ad incidere anche la disciplina recata dalla direttiva comunitaria relativa alle biobanche, che si ispira a principi e criteri profondamente diversi da quelli fatti propri dall’ordinanza sopra richiamata, e cioè: uso allogenico delle cellule cordonali; liberalizzazione della funzione di conservazione; riconoscimento di indennità in favore dei donatori. L’utilizzo di cellule cordonali su persone diverse dal donatore e l’esplicita previsione di indennizzi pecuniari in favore dei cosiddetti “donatori” costituiscono gli snodi più critici della direttiva; potrebbero, infatti, configurarsi ipotesi di commercializzazione di alcuni tipi di cellule umane, come già accade in alcuni Paesi europei per le cellule riproduttive. Ciò, oltre a vanificare il principio della donazione gratuita e volontaria, richiamato dalla direttiva, contravverrebbe anche al divieto, sancito dalla Convenzione di Oviedo sulla biomedicina, di ricavare profitto dal corpo umano. […]

In attesa che il Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) si pronunci in argomento, come chi scrive ha già chiesto, altre amministrazioni hanno costituito organismi ad hoc, duplicando, triplicando, moltiplicando le strutture investite di problemi bioetici e biogiuridici. La tendenza non è nuova e l’auspicio è che tali organismi operino raccordandosi con il Cnb, al fine di individuare linee guida condivise. […]

Il testo integrale dell’articolo di Luca Marini è stato pubblicato sul sito di Avvenire

5 commenti

Lamb of God

Ha senso di esistere se la CEI non vi mette mano, sennò ecco che 26 su 40 son cattolici e buona notte al secchio.

Bruna Tadolini

Si dona già il sangue e gli organi! Ed esiste la legislazione per impedirne la commercializzazione.

Dato che sono cellule staminali ricominciamo…….le solite penose discussioni! Non l’abbiamo già inventata l’acqua calda?

archibald.tuttle

“potrebbero, infatti, configurarsi ipotesi di commercializzazione di alcuni tipi di cellule umane”

ma… ma… significa che e’ vietato vendere i capelli????

emel

chepalle sta gente…
Almeno avessero la coerenza dei testimoni di ge(n)ova 🙂 che rifiutano una trasfusione e crepano per le loro convinzioni…

No, questi spaccano i maroni ma poi delle conquiste della medicina e della modernita’ ne approfittano eccome… OHHH se ne approfittano…

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