Emma Bonino sull’Unione Europea

L’idea europea si affermò per superare definitivamente, all’alba del secondo dopoguerra, tutti i nazionalismi e riconciliare Stati e popoli divisi da tragedie e lutti. Cinquant’anni più tardi, viviamo in uno spazio nel quale, con altri quattrocento milioni di cittadini, siamo liberi di crescere, studiare, lavorare, viaggiare, cercare fortuna e felicità. Nata come progetto di pochi, l’Europa è oggi il progetto di ciascuno di noi.

Questa trasformazione è stata possibile grazie a grandi risultati concreti, così come uno dei padri dell’ideale europeo, Robert Schuman, aveva predetto: «L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto». […]

Ma è altrettanto vero che questa nostra Europa è ancora fragile, come dimostrano le difficoltà per far ripartire il processo di riforma dei Trattati, e vi sono preoccupanti segnali di un ritorno all’«Europa delle Patrie». I successi raggiunti non devono farci credere che non ci sia altro lavoro da fare. […]

La consapevolezza di appartenere a un unico destino e di dover affrontare uniti sfide comuni può rendere l’Ue più coesa e più influente, anche nell’estendere queste conquiste ai grandi conflitti e alle grandi tensioni che ci circondano. […]

Il testo integrale dell’articolo di Emma Bonino è stato pubblicato sul sito de La Stampa

6 commenti

Nikky

Condividere lo stesso destino della Polonia mi mette i brividi…

ignazio

… e se fosse la Polonia a dover condividere il destino di (per esempio) Olanda o Danimarca? Dobbiamo convincerci che il futuro dell’Europa sta nel superamento delle posizioni del passato; comprese le “famose” radici cristiane, tanto care a Herr Ratziger & C., se è innegabile che l’Europa abbia radici cristiane non è detto che ciò sia positivo… anzi.
Un esempio su tutti: è innegabile che alcuni stati europei (anche tra i fondatori) abbiano radicato le proprie fortune sul colonialismo, non per questo è un aspetto degno di nota.
Poi non ho capito cosa può pretendere dall’Unione Europea un monarca assoluto di uno stato extracomunitario?

ALESSIO DI MICHELE

A molti paesi preoccupa molto piu’ dover condividere un progetto politico con un paese in cui saltano in aria i treni ed i giudici, in cui la delinquenza organizzata e’ padrona di almeno 3 regioni…. Al confronto gl’ ignoranti razzisti xenofobi della Polonia sono dei bambini dormienti.

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