Anche il nuovo presidente della CEI, in perfetta continuità con il predecessore Ruini, prosegue nella polemica contro una legittima proposta del Governo e contro i diritti dei cittadini conviventi come uno sconfortante disco rotto. Visto il clima non proprio primaverile di questi giorni si potrebbe dire: “Piove sul bagnasco”…
Che una proposta di legge sia inaccettabile per una confessione religiosa dovrebbe essere del tutto irrilevante per un Governo ed un Parlamento che si dicono autonomi e sovrani.
Il giudizio sulla pericolosità del riconoscimento dei diritti dei conviventi di Bagnasco dovrebbe essere argomentato dati alla mano. Vista la totale assenza di dati offerti è evidente che tale pericolosità non esiste.
Non ci stupisce nemmeno la benedizione al Familism day (scritto proprio famylism…) manifestazione di chiara emanazione vaticana, con scopi antigovernativi e palesemente discriminatori.
La CEI, ancora una volta, vuole negare a milioni di italiani diritti riconosciuti da tempo e con successo a milioni di europei.
On. Franco Grillini
Comunicato Stampa pervenuto a ultimissime@uaar.it
Tutta la mia solidarietà e simpatia all’on. Franco Grillini nonchè il mio impegno politico e sociale a fianco dei gay, delle donne e di chiunque soffra delle discriminazioni culturali e razziste dei mullah vaticani.
Non facciamo mancare la nostra mobilitazione.
Grillini, bravo per averlo detto, ma devi ripeterlo anche tu a mo’ di disco rotto che il family day, tradotto giorno della famiglia, più che antigovernativo è un’intenzionale menifestazione contro gli omosessuali.
Anch’io, eterosessuale, sposato, con due figli, esprimo la mia sincera solidarietà di Italiano all’ On. Grillini e a tutti i concittadini/e ‘colpevoli’ solo di aver scelto un orientamento sessuale diverso dal mio e che la chiesa cattolica romana persiste con accanimento inquisitorio a denigrare e discriminare.
KKK in versione italiana. Angelo Bagnasco, nuovo Presidente della CEI, si presenta con un documento che rinnova l’ incitamento alla discriminazione contro le persone omosessuali. Dal nuovo Capo della versione cattolica del Ku Klux Klan, un messaggio che alimenterà nuova violenza e incitamento all’ apartheid contro gay e lesbiche. L’ austero consesso dei catto-ayatollah italiani dovrà ora discutere ed approvare il documento con cui il clone di Ruini ha ribadito il divieto di approvare qualunque riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Durissime e odiose le parole usate contro il pur modestissimo Disegno di Legge governativo sui DICO : “inaccettabile sul piano dei principi, ma anche pericoloso sul piano sociale ed educativo”. Questa guerra della chiesa cattolica contro il riconoscimento dei diritti appare pericolosamente simile a quella promossa negli Stati Uniti dal famigerato Ku Klux Klan, la setta di assassini bianchi che iniziò le sue attività criminose opponendosi alla parità di diritti dei neri americani, ma arrivando in breve tempo a compiere omicidi e stragi. Forse non vedremo i preti avvolti nelle tipiche bianche tuniche con cappuccio a cono, ma i catto-nazisti di complemento troveranno sicuramente nelle parole di Bagnasco e dei suoi sodali l’ incitamento e l’alibi per emulare i delitti del KU LUX Klan in versione italiana. Giulio C.Vallocchia http://www.nogod.it
Nessun problema, nel legiferare a favore delle coppie di fatto, fra persone di qualunque orientamento sessuale e di qualunque genere.
Anzi, sarebbe ora di conferire diritti e dignità a chi non ne ha a sufficienza.
Di più: mi pare che tutta questa “querelle” mediatica sui DICO sia eccessiva, considerata la moderazione dei contenuti di queste proposte.
Ma se i DICO o i PACS fossero concepiti come una sorta di “cavallo di Troia”, per reclamare – in un secondo momento – l’affidamento di minori a singles o a coppie omosessuali, beh … no, non sono d’accordo.
Maschio e femmina sono entrambi necessari nella loro complementarietà, o perlomeno, così in teoria dovrebbe essere.
@Claudio De Luca
Anche se passasse una legge a favore dell’adozione da parte di coppie omosessuali (e uso il condizionale perché l’Italia è troppo arretrata per sperarci davvero, se non tra diversi anni) senza dubbio si darebbe la precedenza alle coppie eterosessuali, proprio per questa complementarietà, che potrà anche essere favorevole ma non è indispensabile, per un bambino
è meglio avere un solo genitore o due dello stesso sesso che essere solo e non avere una famiglia di nessun tipo (perché questo succede, molti bambini crescono in orfanotrofio), la famiglia è quella cosa che ti da amore e calore umano.
Tanto perché si sappia i bambini possono trovare la complementarietà (o meglio, il sesso complementare “mancante”) anche al di fuori della famiglia, in altre figure educative come gli insegnanti, quindi non si creano problemi psicologici.
se c’è qualcuno o qualcosa di pericoloso in Italia questi sono il papa e la chiesa cattolica….
A proposito di familismo, può interessare sapere che è stato recntemente ripubblicato il libro:
Banfield E.C. – Le basi morali di una società arretrata. 194 pp. Il Mulino,
2006 (ma riedizione di un classico di sociologia degli anni ’50).
Sul sito di Internetbookshop se ne dà la seguente descrizione:
Le tesi elaborate in questo libro ormai classico non hanno mai smesso di
suscitare interesse, ben oltre i confini dell’accademia. L’espressione
“familismo amorale”, coniata da Banfield per spiegare l’arretratezza, o
meglio la mancanza di reazione all’arretratezza, di Montegrano
(dietro cui si nasconde Chiaromonte, in Basilicata, alla metà degli anni
’50), è diventata di uso corrente per etichettare una molteplicità di
fenomeni, ma soprattutto per individuare un presunto “difetto” fondamentale della società italiana. Avverso allo spirito di comunità, disposto a cooperare solo in vista di un proprio tornaconto, il familista amorale si comporta secondo la seguente “regola
aurea”: massimizzare i vantaggi materiali e immediati della famiglia nucleare,
supporre che tutti gli altri agiscano allo stesso modo. Una chiave interpretativa assai discussa, che si è dimostrata tuttavia di irriducibile efficacia nell’indicare i guasti provocati dalla cronica carenza di senso civico, come sottolinea l’importante introduzione
di Arnaldo Bagnasco a questa riedizione del volume.
Vuole il caso che il curatore di questa riedizione si chiami come il nostro nuovo amico.
Domanda mia: ma in Italia non ce ne sarà già troppa di famiglia?
Claudio De Luca,
alcuni giorni fa ho visto una interessante statistica sulle morti del 2006 nella quale figurava che di gran lunga il primo ambiente dove si muore è la famiglia. Nel 2006 sono morte, secondo questo ricerca, più persone per mano di familiari che per mano della criminalità organizzata.
Altro dato ormai conosciuto: oltre il 90 % dei casi di violenza sui minori avviene dentro le mura domestiche.
Ora, si può discutere o meno del fatto che la nostra società sia pronta a una legge che consente adozioni da parte di coppie omo (io stesso non ne sono convinto). Ma l’idea che un figlio non cresca nel migliore dei modi o possa avere dei problemi psicologici solamente perchè non ha una famiglia basata su mamma e papà mi sembra ridicola.
Sono cresciuto con mia madre, senza figura paterna. Ho fatto famiglia e la mia compagna sta per avere un bel bambino. La mancanza del padre non mi ha fatto diventare pedofilo o maniaco sessuale. Nè un’educazione senza padre mi ha fatto diventare gay, anche se credo che non ci sarebbe stato proprio nulla di male perchè la ritengo una semplice questione di gusti: come pizza o pasta!
doverosa solidarieta’ a grillini buon cittadino e parlamentare integerrimo.
nessuna solidarieta’ agli uomini sic,.. si fa’ per dire vestiti da donna con i loro tonaconi nerissimi. come il futuro della loro religione . la cultura europea e’ e sarebbe auspicabile pagana .
si ricordino che la vera civilta’ deriva non dai roghi non dai massacri dei crociati
ecc… ma dall’illuminismo che l’unico miracolo che ha fatto
e’ quello bellissimo di dare la liberta’ all’umanita’ .
il problema delle adozioni omosessuali è unicamente legato all’ambiente esterno alla “famiglia”: c’è il rischio che vengano discriminati e derisi dai propri compagni e dai loro genitori “Normali”, il che non rende giustificabile il divieto all’adozione. Eliminando i pregiudizi si elimina il problema, riconoscendo ufficialmente la normalità di queste situazioni si contribuisce a eliminare i pregiudizi, che sono solo frutto di una cultura retrograda e bigotta (a partire dai proverbiacci tipo “mejo un fijo ladro che un fijo frocio”).
Di persone nate in famiglie “atipiche” ce ne sono milioni, senza che abbiano avuto problemi di sorta, quanta gente è stata cresciuta da madri, nonne e zie a seguito della mancanza dei maschi di famiglia? E non è un discorso “recente” legato a divorzi o altro, basta pensare a quando non era raro che un padre andasse in guerra e non tornasse, lasciando vedova e prole.
Bagnasco, oltre ad essere il presidente della Cei, è anche un generale dell’Esercito italiano. Questa è la carica che spetta all’ordinario militare. Come ex, adesso avrà un’ottima pensione a carico dello Stato italiano, cioè nostro.
che la nostra società non sia pronta per una legge che consenta l’adozione anche alle coppie omosessuali è un fatto, non è pronta nemmeno per i pacs, circa il 50% non è d’accordo, stando all’ultimo sondaggio, ma che questi non possano essere dei bravi genitori, bè bisognerebbe fare un’indagine sulle coppie omosex che già lo sono, perchè ce ne sono sia lesbiche che gay che già hanno figli, quindi l’adozione è un altro espediente ipocrita per non dare diritti queste persone, tutto qui.
Anch’io la penso come Sydbarrett76, il problema è la società ancora arretrata, non le adozioni omosessuali. Il pregiudizio è bestia dura da abbattere, anch’io che sono favorevole alle adozioni gay ho l’impressione, per esempio, che una coppia di donne potrebbe essere meglio di una coppia di uomini per crescere un bambino, ma naturalmente non c’è una ragione logica per pensarlo. Quando l’omosessualità sarà vista da tutti come normale i problemi spariranno da soli, ma chissà quanto ci vorrà.
Personalmente non so se dichiararmi favorevole o contrario alle adozioni a coppie omosessuali. Il concetto, secondo me, è meramente psicologico. Per un bambino che non ha mai conosciuto il padre perchè morto, essere cresciuto da zie e nonne può essere problematico, ma il bimbo cresce comunque con la consapevolezza si che gli manchi qualcosa, ma di non essere differente dalla stragrande maggioranza dei compagni: anche lui ha avuto un padre, anche se i casi della vita gliel’hanno fatto perdere.
Nonostante il mio pieno rispetto per i diritti di tutti, qui bisognerebbe vedere che genere di ripercussioni possa avere nella crescita del bambino (che fisiologicamente e psicologicamente cerca una madre ed un padre, che identifica come aspetto, voce e comportamento) il fatto di avere due mamme o due babbi. Trovo che si pecchi un po di semplicismo quando non si tengono in considerazione certe cose.
Grande Grillini! Uno dei pochi politici rispettabili e seri. Purtroppo come lui ce ne sono pochi.
Io direi c’è solo lui .
caro Claudio de Luca, il problema delle adozioni e’ molto complesso e non si puo’ liquidarlo con un “servono sia la figura maschile che femminile”……
Allora se un genitore muore?
E quei bambini che sono rimasti orfani e sono stati allevati dalla nonna e dalla zia (due donne) o dallo zio e da suo fratello (due uomini)?
Cerchiamo di non essere troppo generalisti nei commenti e pensiamo bene prima di lanciare delle “scomuniche”.
E’ meglio lasciare un individuo in un istituto dove viene trattato come un numero o in una famiglia con due papa’ o due mamme che lo amano e che , come e’ dimostrato, non influiscono assolutamebnte sul suo orientamento sessuale (in America i figli di coppie gay sono etero nella stragrande maggioranza dei casi)?
Jamp,
le cose si tengono in considerazione eccome!
E tu dovresti tener conto che nessuno può garantire a un bambino una famiglia perfetta senza problemi, che le famiglie “tradizionali” non sono perfette in quanto tali e non escludono affatto, come vediamo tutti i giorni, forme più o meno acute di disagio giovanile e che certi genitori è meglio non averli….
Cosa ti fa pensare che il bambino cerchi instintivamente una figura paterna e una materna e che se non le trova abbia fisiologicamente dei problemi? Il bambino cerca dei riferimenti, delle figure da emulare e alle quali richiede attenzione: credo siano meglio due mamme (o papà) che hanno cura del figlio che genitori naturali che lo trascurano.
Altra cosa è il contesto sociale attuale che, come ho già detto, può essere un problema reale
C’é da dire che il contesto sociale si può cambiare, infatti in Spagna
il programma scolastico è già stato cambiato in modo che venga spiegata
ai bambini l’esistenza di diversi tipi di famiglia, certo all’inizio non sarà
facile comunque, ma se neanche si comincia allora…
Purtroppo la nostra società è bigotta, e ora come ora un bambino
con genitori omosessuali si sentirebbe un’pò diverso
dagli altri per come verrebbe visto dai genitori etero degli
altri bambini, ma al di là del fatto che diverso non è sinonimo di
cattivo, è meglio sentirsi un’pò diversi con una famiglia e una
vita serena, o sentirsi uguali a tutti gli altri in un orfanotrofio
dove si è fondamentalmente soli?
La possibilità di discriminazione non può essere un elemento per influenzare una cosa così importante come il futuro di un bambino (adozione). Poichè la discriminazione può avvenire su tutto….. i negri, gli arabi, quelli troppo alti, quelli troppo bassi, quelli vecchiotti ec…. non possono avere figli! Il figlio lo può avere solo la coppia standard (qualunque cosa significhi e con che deviazione standard?)!
Onestamente, chi si aspettava qualcosa di diverso?
Le decisioni sull’idoneità delle coppie affidatarie dovrebbero spettare solo ad operatori opportunamente qualificati che se ne occupano professionalmente. Gli si affida comunque la responsabilità di decidere, quindi gli attribuiamo la capacità di capire se la coppia è adatta a crescere un bambino: quando e se sarà il caso affidino anche alle coppie omosessuali.
Giusto per buttare benzina sul fuoco:
“La tipologia delle coppie affidatarie che falliscono è quella di medio alto livello economico,
normalmente molto cattoliche, legata ad organizzazioni o gruppi di preghiera. L’Esperienza dell’affido viene infatti vissuta come un salto di qualità nel gruppo di pari. La famiglia si apre all’accoglienza della sofferenza, del disagio, del diverso. Il bambino accolto è un pochino come una pena da espiare. Morale, le coppie riconsegnano in Tribunale Minorenni o ai Servizi Sociali i bambini: la pena da espiare è terminata addossando al bambino la responsabilità del fallimento.”
ref. http://www.grusol.it/informazioni/20-09-05.PDF
Non ci sono teorie scientifiche che riescano a dimostrare che la famiglia tradizionale cristiana (mader, padre, figli) sia migliore delle altre tipologie famigliari, tanto meno che un bambino cresca meglio nella famiglia tradizionale cristiana. Anzi, che il cristianesimo sia fonte di frustrazioni è cosa abbastanza nota (i dinieghi del tipo “non toccarti il pisellino o andrai all’inferno” originano traumi che possono affiorare in età avanzata).
Esiste però una cricca di subdoli teocratici, con a seguito una massa di bigottitimoratididio, che afferma, contro la naturae la storia, che ci sia uno ed un solo modello famigliare: il loro!
Mooolto interessante! bravo davide m.
Chi cresce senza un padre preferirebbe di gran lunga avere due madri invece che un padre morto. Non credo che un bambino che cresca con due mamme o con due papà possa avere problemi psicologici, come è dimostrato dallesperienza dei paesi che permettono l’adozione a coppie omosex, e gli unici problemi dipendono dalle persone che discriminerebbero questi bambini, ma questo non è un motivo sufficiente per negare ladozione.