No ai diktat della Chiesa sulla politica. Lo dicono sei italiani su dieci

Gli italiani dicono no all’intervento “diretto” della Chiesa sulla politica: l’idea del “partito cattolico” appare ormai del tutto archiviata, mentre la maggioranza delle persone si esprime contro le indicazioni “vincolanti” ai parlamentari. Ciò nondimeno, una quota consistente (e crescente) della popolazione rivendica il diritto delle istituzioni religiose di esprimersi sul dibattito politico e la formazione delle leggi. Sono questi i principali risultati di un sondaggio condotto da Demos-Eurisko per la Repubblica.

C’è grande attesa per l’annunciata “nota sui Dico”: il documento dovrebbe essere discusso dal Consiglio permanente della Cei, che prende avvio nella giornata di oggi. Non è chiaro se l’esplicita contrarietà dei vescovi al disegno di legge si tradurrà in una indicazione “impegnativa” per i politici cattolici. (Certamente non comporterà la scomunica per i parlamentari). Una soluzione di questo tipo, tuttavia, non sarebbe accolta positivamente dall’opinione pubblica. Più di sei persone su dieci, fra gli intervistati, ritiene sbagliato che la Chiesa indichi ai parlamentari come votare in materia di coppie di fatto. Anche fra i praticanti assidui, del resto, l’ipotesi di un imperativo alla politica solleva delle critiche, e i contrari (44%) tendono a prevalere, seppur di misura, sui favorevoli (40%).

Le divisioni sulle unioni civili attraversano la società italiana, spaccandola quasi a metà: ad appoggiare l’istituzione dei Dico, oggi, è il 50% della popolazione. Ma la stessa comunità dei fedeli non mostra posizioni univoche: fra chi si reca in Chiesa tutte le domeniche, gli oppositori delle unioni civili sono il 57%, e una porzione ancora minore percepisce l’estensione di alcuni diritti alle coppie di fatto come una minaccia per la famiglia (52%). […]

Minoritario, inoltre, è il segmento di quanti ritengono che i cattolici debbano orientarsi verso quei partiti che rispondono maggiormente ai principi della propria religione. La maggioranza relativa del campione interpellato (41%) pensa, invece, che le scelte dei cattolici possano indirizzarsi verso qualsiasi forza politica, senza particolari problemi di coscienza.
Le opinioni rilevate presso l’opinione pubblica sembrano essere coerenti con l’azione svolta dalla Chiesa sui temi “eticamente sensibili”. Essa, infatti, si muove come una lobby, in modo indipendente dai partiti. Fa pressione utilizzando risorse e opportunità diverse: i media e l’associazionismo, la sua credibilità sociale e il cattolicesimo diffuso tra gli italiani, ma anche la debolezza e le divisioni che caratterizzano l’alleanza di governo.

Il testo integrale dell’articolo di Fabio Bordignon e Luigi Ceccarini è stato pubblicato sul sito di Repubblica

18 commenti

raphael

Essa, infatti, si muove come una lobby, in modo indipendente dai partiti. Fa pressione utilizzando risorse e opportunità diverse

Utilizza anche risorse mie e contro le mie posizioni
Non smetterò mai di ripeterlo e vorrei che nelle varie trasmissioni chi mi difende lo facesse presente. i cattolici fanno finta di nulla ma il denaro è spesso alla base delle questioni

Stefano

Il problema è che la maggior parte delle persone vede il Vaticano come il gruppo di dirigenti ecclesiastici che comanda tutte le chiese compresa quella che ha sotto casa e di cui freqenta le messe. Se si rendessero conto che invece si parla di uno stato straniero che dice al nostro non solo cosa fare ma anche cosa pensare, allora penso che le percentuali cambierebbero parecchio!

paolo

balle.
Vi ricordate il sondaggio sulla procreazione assistita?
HA HA HA HA

Kaworu

il papa è il miglior alleato dell’ateismo.

che continui pure così, con le sue repressioni e le sue minacce.

anzi, spero che ogni giorno faccia di peggio.

Enrico Greco

daccordo con Kaworu
se continua così nel giro di pochi anni resterà solo, a quel punto non gli resterà che fondare una nuova religione: il Ratzingesimo…

MAC

Cari miei tutti, con la primavera fioriscono le dichiarazioni fiscali e maturano i 730.
Cerchiamo di essere anche noi ecumenici: ognuno di noi per favore cerchi di informare e convincere 1-2-10-100 altri sulla necessità di destinare nelle proprie dichiarazioni fiscali, l’8 per mille allo STATO.
Mi rendo conto che non è la soluzione ideale, ma cominciamo a far qualcosa di pratico.
Mi sembra, visitando spesso questo sito, di notare più che altro rabbia (peraltro + che giustificata) per ‘l’ipocrisia e l’opportunismo della ccar e della politica che ci circonda, ma senza una risposta “operativa” al di là delle meritorie iniziative culturali e di rivendicazione della presenza dell’agnosticismo/ateismo in Italia.
Iniziamo una campagna personale di informazione dei nostri amici/colleghi: non è detto che siano tutti al corrente della situazione. Poi, da cosa può nascere cosa…..

dv64

@raphael
Corretto, il punto è sostanzialmente questo: chiudere il rubinetto dell’8×1000+benefit vari.
Fatto questo, il resto verrà da solo, senza quasi accorgesene.

dv64

@MAC
Destinare l’8×1000 allo Stato significa in parte darlo alla chiesa cattolica, sotto forma di restauro dei loro stabili e altro. Io firmo per i Valdesi.

MAC

@dv64

Ritengo si debba cominciare x gradi: l’8 per mille è destinato ad opere di solidarietà. Quindi, se lo Stato con questi soldi restaura stabili religiosi o altro, ne dovrà rendere conto . Dobbiamo riappropriarci del controllo dei cittadini sulla macchina statale e sulla classe politica .
E’ ovvio quanto propongo è ben poca cosa, tuttavia ci può servire per verificare se siamo in grado di organizzarci per lavorare sul medio termine per l’obiettivo finale: l’abolizione dell’ 8 permille, con conseguente diminuzione delle aliquote fiscali per tutti.
Ripeto: bisogna uscire dallo stato di perenne incazzatura e cercare di far qualcosa.
Circa i Valdesi: se fossi costretto col coltello alla gola a destinare l’8 per mille ad una confessione religiosa, anch’io sceglierei i Valdesi. Mi sembrano tutto sommato i + tolleranti e moderni. Si tratta di persone con cui probabilmente puoi giungere ad un modus vivendi su basi di reciproco rispetto e non interferenza.

Paul

Bene, per il clero l’italia è un paese cattolico? 6 italiani su 10 lamentano le ingerenze clericali, quindi, se vale quanto detto sopra, sono i loro stessi sostenitori a criticarli, o non ascoltano la voce del loro gregge? o forse gli italiani non sono tutti nel loro gregge? Mah… misteri della fede… 🙂

Damiano

Se è vero è preoccupante che 4 su dieci considerino accettabili i diktat…

Messaggero78

Attenzione all’8 x mille:il meccanismo diabolico con cui funziona fa si che valgano SOLO le preferenze espresse,quindi non segnare nessuna preferenza con l’intento di darlo allo Stato significa destinare TUTTI “gli 8 x mille” di cui non si è espressa alcuna preferenza (la maggioranza) secondo le preferenze già espresse,e visto che al 1o posto c’è la Chiesa Cattolica,significa destinare i soldi a lei!Quindi BISOGNA scegliere,e quindi alla meno peggio si sceglie per i valdesi,visto che destinano il 100% del loro 8 x mille ai poveri,mentre la Chiesa Cattolica ne destina il 20% appena….il resto?Ai presti,alle campagne di astensione referendaria,alle spese x il culto,altro…quindi cerchiamo di convincere più gente possibile,anche e soprattutto i cattolici!

Claudio De Luca

Se veramente 6 italiani su 10 ritengono eccessiva ed intrusiva l’influenza del Vaticano, pur essendo cristiani e cattolici, beh … la cosa si presterebbe ad una interessante analisi sociologica: la religione, fra le molte cose che rappresenta, sempre più acquisisce una connotazione puramente identitaria, a scapito dei suoi (pur discutibili) contenuti.
Una bandiera, un simbolo da ostentare, per rendere coeso un “Self” collettivo fragile.
In effetti, la sensibilità religiosa é qualcosa di vivo, come viva é una lingua parlata.
Nonostante i dogmi, i riti, le “verità” immutabili, il modo di esprimere, di sentire e di professare la religione mutano lentamente ma costantemente nel tempo.
Ciò vale soprattutto per la cosiddetta società civile, ma il clero stesso – a suo modo – cambia pur senza accorgersi di cambiare.
La religione cristiana come é vissuta oggi, ad esempio, é ben diversa da come la Chiesa stessa ( ! ) la concepiva anche solo 40 o 50 anni fa.
Ciò accade nonostante il messaggio cristico sia da sempre inteso come immutabile!
Questa, se ci pensate, é una grossa contraddizione.
Se vogliamo, un indizio in più per smantellare, mattone dopo mattone, l’edificio dottrinale della Chiesa.

paolo marani

@Mac
Come dice Messaggero78 è meglio scegliere i Valdesi x l’ 8×1000, se segliamo lo Stato diamo i nostri soldi ai caccolici. Io sto diffondendo la voce fra i miei conoscenti, qualcuno mi guarda perplesso come chi i marziani se li ricordava diversi….

ciceracchio

senti senti come ride il bischero ,ma si catto fascista??? (paolino )
altro che assistita x quelli come te ci vorrebbe l’assistenza si ma domiciliare.
visto il tipo di cultura in cui probalmimente sei stato tirato su’.

emel

>Vi ricordate il sondaggio sulla procreazione assistita?
>

certo che ce lo ricordiamo e non dimostra niente, il referendum e’ stata una truffa ben riuscita, una delle tante ascrivibili alla “razza dei cattolici”.

paolino

calma, il vero paolino sono io… ero fuori uso qualche giorno.
io penso di dare l’8/1000 agli ebrei. Almeno se ne stanno zitti e lo usano per loro.

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