Forse non ha avuto tutti i torti Gianna Nannini, rifiutandosi di cantare di fronte alla Porta di Brandeburgo per le celebrazioni dei cinquant’anni dell’Unione europea: «Troppa retorica, non suono». Ed è inevitabile che una certa insofferenza prenda anche chi non vanta alcun talento artistico, di fronte ai toni e ai contenuti della solenne «Dichiarazione di Berlino» con cui i ventisette Capi di Stato e di governo dei Paesi europei hanno inteso rilanciare la missione dell’Unione. […]
Ma l’enunciazione di questa ed altre impettite banalità, che non sfigurerebbero nel manifesto di una qualsiasi associazione di beneficenza, non può servire a molto più che a sentirci ancora una volta appagati dalla fortuna di essere venuti al mondo in questa parte benedetta del globo.
Il vuoto della retorica europea colpisce soprattutto all’indomani dell’entrata a gamba tesa del pontefice. Di fronte a quell’accusa di «apostasia», dinanzi all’immagine di un continente che «si congeda dalla propria storia» perché «privo di valori universali», con cui Benedetto XVI ha voluto condannare l’assenza di riferimenti alle «radici cristiane» dell’Europa, l’Unione ha scelto di sfoderare la sua arma più innocua. Ricorrendo ad una ritualità che non può impegnare troppo né impensierire nessuno tra i leader politici che si sono ritrovati ieri a Berlino. E che tantomeno può ambire a contrapporsi alla potenza abrasiva delle parole del Papa. Un Papa tedesco, si badi bene, perfettamente consapevole di parlare al cuore e alla storia di questo continente.
L’Europa avrebbe forse potuto rispondere diversamente, senza scatenare guerre laiciste, ma con la serenità di un soggetto forte del suo radicamento democratico e cosciente delle difficoltà dell’agenda politica e identitaria che ci attende nei prossimi anni. Avrebbe potuto farlo, ma ha scelto il conforto della retorica, verso se stessa e verso il mondo, come le accade fin troppo spesso in questa fase della sua storia. Se le difficoltà aumentano, si abbondi pure con l’unguento consolatorio. È il rischio di un’Unione europea «modello Amish», beatamente chiusa in se stessa a contemplare le proprie fortune e le proprie sicurezze mentre il motore del progetto comunitario si fa sempre più stanco. […]
Il testo integrale dell’articolo di Andrea Romano è stato pubblicato sul sito de La Stampa
Ma brava la Nannini, e tutti gli euroscettici!!
🙁
60 anni di pace relativa in Europa non le dicono proprio nulla??
La Nannini è una delle poche vere artiste musicali italiane dei nostri tempi.
Sono il primo a dire che il documento firmato dai 27 è pura retorica, ma sono ben contento che in un contesto così ampio non ci sia spazio per alcuna religione o, ancor peggio, radice cristiana. Questo fatto ha imbestialito il Papa facendolo delirare a proposito di inferni e peccatori, roba da Bagaglino …
PS:
Io andrei a Berlino solo per far le foto a Knut … 🙂
Se l’Europa avesse riconosciuto le proprie (discutibili) “radici cristiane” si sarebbe avviata veramente al declino..
Se l’Europa si congederà dalla storia sarà soltanto perchè altri paesi come la Cina economicamente avanzano più velocemente di noi…
EURO vedi Dittatura monetaria
UE vedi Dittatura e basta
Io odio l’Europa delle banche, del signoraggio, del centralismo e dell’assoggettamento degli individui.
L’europeismo è l’ennesima religione!
“Io odio l’Europa delle banche, del signoraggio […]”
ma che sei, una discepola di pascucci?
Beh finché si limita alla critica di Maastricht e del signoraggio Pascucci non è male, poi posso avere idee politiche divergenti dalle sue, ma questo non vuol dire che devo per forza dargli contro quando dice cose condivisibili. Cmq discepola no, di nessuno!
A tutti gli euro scettici faccio gentilmente notare che gli autori del manifesto di Ventotene e ispiratori dell’Europa Unita sono figure geneticamente anticlericali e che, se oggi si può parlare in Italia di diritti civili anche per gli omosessuali, lo si deve esclusivamente alla pressione politica esercitata dall’Unione Europea..
aggiungo che non è proprio un caso se l’Europa rifiuta il riferimento alle radici cristiane…
Povera Nannini, poteva andare a cantare a Berlino, almeno per riconoscenza alla Germania, che la ha sempre apprezzata…
Detto ciò, vorrei ricordare alla suddetta signorina euroscettica che solo un’Europa unita può affrontare una sfida epocale come la riduzione dell’inquinamento e nuove energie, se aspettiamo i singoli stati nazionali stiamo freschi….
infatti, la maggior parte dell’europa è più secolarizzata dell’italia, e ciò si capisce anche che tuuti quelli che lavoravano sotto silenzio per la loro introduzione non hanno potuto far niente in proposito e niente saranno in grado di fare
Una parola per ricordare (almeno ricordare) la triste disavventura di Sinead O’Connors. Qualcuno ce l’ha ancora in mente? Solidarietà con l’impavida, passata dalle stelle alle stalle (o quasi) per un atto anticattolico del tutto simbolico (ha stracciato la foto del papa in pubblico, al motto “Fight your real enemy”, o qualcosa del genere). Un prezzo un po’ caruccio, no?
Sinead O’Connor ha sempre fatto uscite poco felici e il gesto suddetto non brilla certo per intelligenza, lo metto alla pari di diversi gruppi Black che strappano bibbie e bestemmiano nella nostra lingua, direi che comportamenti simili giustificano le posizioni oltranziste papali e alimentano i pregiudizi sugli Atei.
Ah, il prossimo mese esce il nuovo disco della dublinese dal titolo “Theology” …
Uelà Ely! Noto un certo spirito libertario nel tuo anti-centralismo.
“Beh finché si limita alla critica di Maastricht e del signoraggio Pascucci non è male”
allora sarebbe il caso di accendere il cervello e analizzare criticamente le panzane populistiche del pascucci, che mi sembrano al livello delle scie chimiche, del pentagono colpito da un missile, ecc…
c’e una enorme differenza tra l’identificare dei problemi reali (e cercare di risolverli possibilmente), e sfornare teorie complottiste che superano ampiamente la barriera dell’assurdo.
Non vedo assurdità in quello che dice Ely … anzi rilancio , il complotto esiste ed è messo in atto dalla lobby ebraica … ed esiste una lobby ebraica ?
Solo pochi anni fa, chi osava porre questa domanda veniva subito tacciato di «antisemitismo». E non solo da sionisti o ebrei, ma soprattutto da personaggi di ‘sinistra’. Dopo la guerra contro l’Iraq, che Israele è riuscita a far fare per procura agli Usa, ciò non è più possibile. Due rispettabili studiosi americani, Mearsheimer e Walt, con dovizia di particolari, hanno provato che Israele, attraverso la sua lobby in America, ha il potere di determinare la politica estera USA a suo vantaggio.
Torniamo alla domanda iniziale: Esiste la lobby ebraica?
Per Jeff Blankfort, un ebreo anti-sionista coerente e coraggioso,la risposta è SI ! Dal suo scritto possiamo capire come gli Stati Uniti d’America, avendo venduto le loro istituzioni parlamentari alla lobby ebraica, si presentino in Medio Oriente operando contro quei principi di libertà e uguaglianza che tanto spesso proclamano essere i valori fondanti della loro democrazia. Certo gli Stati Uniti sono imperialisti, ma cosa ci guadagnano dall’essere complici e responsabili della mancata nascita di uno Stato palestinese, seppur piccolo e striminzito? Cosa perdono invece, con la loro incondizionata politica pro-israeliana, in termini di influenza presso i paesi arabi? Non sono poi Israele e la lobby ebraica che spingono gli Stati Uniti contro i popoli arabi? Cosa ci guadagnano oggi gli Stati Uniti acconsentendo alla distruzione del Libano? La lezione dell’11 settembre non sono stati capaci di capirla bene. Forse perché la lobby ebraica americana ha impedito che si sviluppasse un dibattito serio sui frutti di una politica estera totalmente pro-israeliana. L’imperialismo americano, pur restando imperialista, avrebbe tutto da guadagnare da un atteggiamento più equidistante. Anzi riuscirebbe forse a perseguire meglio i suoi obiettivi almeno in relazione ai regimi arabi filo-occidentali che hanno sempre più difficoltà a gestire le masse arabe solidali con i palestinesi e fortemente anti-israeliane e sempre più anche anti-occidentali.
In Italia, esiste la lobby ebraica? Non solo esiste ma è forte e, fatto grave, non ha oppositori o persone che ne denunciano la pericolosità. Il partito Radicale di Pannella-Bonino-Capezzone prende soldi e ordini da Tel Aviv. Il governo (con le nostre tasse) gli paga, stupidamente, la gestione faziosa e sionista di Radio Radicale. Perché sono tanto interessati a piazzare loro accoliti in ministeri come gli Esteri, la Difesa, le Relazioni col Parlamento europeo? Perché non la Sanità, la Pubblica Istruzione, per esempio? A parte le considerazioni sulla loro forza elettorale, è chiaro che a loro interessano quei ministeri che hanno a che fare con gli Stati Uniti e Israele. Perché si muovono da destra a sinistra a seconda delle possibilità di vittoria dell’uno o l’altro polo? Per entrare comunque al governo, qualsiasi esso sia, per fare gli interessi d’Israele.
Non credo alla teoria della Lobby Ebraica, come anche a tutte le altre teorie complottiste o pseudo tali; molti credono che esista un gruppo di Savi di Sion dietro alle campagne militari che gli Stati Uniti stanno operando in medioriente, ma in realtà sono ordite solo ed unicamente dal governo statunitense stesso, e la favola della lobby ebraica è solo una balla che ai politici statunitensi torna utile, perchè punta il dito su un nemico che non esiste, e che quindi non può essere condannato
Dietro alle guerre in medioriente c’è solo il ritratto di George Washington, quello sulla banconota da un dollaro