Tettamanzi: rilanciare patto educativo nella scuola

Ridare vigore «a un patto di solidarietà nel mondo della scuola», che coinvolga «le Istituzioni, gli insegnanti, i genitori e gli stessi alunni», fino «a costituire una vera alleanza educativa tesa a formare le intelligenze e le coscienze, a preparare persone veramente libere, a far crescere cittadini responsabili». Un passaggio indispensabile, anzi «un ruolo insostituibile», secondo il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, per dare risposte concrete a «situazioni di disagio e di difficoltà all’interno della scuola, evidenziate in alcuni recenti fatti di cronaca». […]

Del resto, ammonisce l’arcivescovo, «guai a un Paese che non si preoccupa adeguatamente, con lungimiranza e coraggio, per il proprio futuro». Missione che non esclude, ovviamente, l’insieme delle scuole cattoliche, alle quali il cardinale Tettamanzi segnala «due attenzioni, che ritengo particolarmente urgenti. La prima è quella di coltivare un vero e autentico senso della libertà» come del resto viene richiesto anche dallo slogan scelto per questa edizione dell’Andemm al Domm: «La libertà di educare per crescere tutti». […]

La seconda attenzione indicata dall’arcivescovo è il «non indietreggiare nell’affermare e promuovere tutti quei valori fondamentali che definiscono la autentica dignità della persona umana». in ogni «sua fase e condizione, di avere il coraggio di cercare la verità senza lasciarci suggestionare dai luoghi comuni, di coltivare il senso della giustizia e l’impegno operoso per la pace, di imparare a dialogare e a convivere con tutti, di giungere all’arte del perdono e della riconciliazione, di aprirci al senso del mistero e di incontrarci con Dio». Un impegno affidato ai laici dalla G audium et spes, come ha ricordato Tettamanzi. E che il cardinale ha affidato alla scuola cattolica, e all’intero sistema scolastico che «è lo specchio dell’attenzione di un Paese per il proprio futuro perché è il prendersi cura delle giovani generazioni». […]

Il testo integrale dell’articolo di Enrico Lenzi è stato pubblicato sul sito di Avvenire

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15 commenti

DavideM

Quante belle parole, chissà cosa vorranno dire. Come, in concreto, conta di “coltivare un vero e autentico senso della libertà”? Il linguaggio, bisogna insistere sul linguaggio e pretendere frasi chiare, propositi precisi. Questi han capito fin troppo bene che cane vecchio non si addestra più: non facciamogli toccare (ulteriormente) le scuole!

Nikky

“Sullintero sistema scolastico”
Ah perché è il nuovo ministro dellistruzione? Vabbè che tra Fioroni e Tettamanzi non c’è tanta differenza, dopo che hanno perso il monopolio dellistruzione cercano di insinuarsi nel sistema scolastico in ogni modo.
Non gli basta lindottrinamento infantile?
Nella scuola vanno valorizzate le verità scientifiche e non la protezione della vita in ogni sua fase che tradotto è: fermate le donne assassine.
Almeno parlasse chiaro ma la loro forza sta proprio nel linguaggio.

raphael

….a formare le intelligenze e le coscienze, a preparare persone veramente libere…. da ogni religione

Enrico Greco

“Ridare vigore «a un patto di solidarietà nel mondo della scuola», che coinvolga «le Istituzioni, gli insegnanti, i genitori e gli stessi alunni», fino «a costituire una vera alleanza educativa tesa a formare le intelligenze e le coscienze, a preparare persone veramente libere, a far crescere cittadini responsabili”

BENE! eliminiamo completamente l’ora religione e aggiungiamone una di scienze!!!

Kaworu

concordo con enrico.

sarebbe decisamente più utile.

anche un’ora di educazione sessuale fatta in maniera almeno vagamente decente sarebbe utile.

Nikky

Anche unora di educazione civica non sarebbe male, molti ragazzi arrivano a diciotto anni senza la minima idea di cosa sia la destra e la sinistra, e pensare che questi rappresentano il futuro del paese.

JSM

io invece comincio a sostenere la tesi dell’obbligatorietà dell’ora di religione….

però il programma lo decidono Odifreddi e colleghi…

Carlo

Beh, potrebbero cominciare a migliorare l’insegnamento delle scienze e della matematica nelle scuole cattoliche. Grazie a loro siamo tra i piu’ indietro in europa su queste tematiche.

Il Filosofo Bottiglione

le parole, pur nella loro fumosità, sono anche condivisibili. si è dimenticato però di dire la cosa più importante: “urgono importanti risorse a sostegno della scuola pubblica, che langue in condizioni disperate”.

Simone

Tettamanzi dice:

di avere il coraggio di cercare la verità

ed

di aprirci al senso del mistero e di incontrarci con Dio

In quanti oltre a me notano una certa contraddizione?

zumpappa

Parlo da credente: quel che dice Tettamanzi non ha senso… O meglio, sui massimi sistemi siamo tutti d’accordo, ma come diamine applicare le belle parole? Questo non lo dice.

Le prime cose da fare a scuola:

1. Smetterla con la palla della collaborazione con le famiglie. La mia generazione è una generazione senza testa. A scuola, niente ingerenza di genitori immaturi.

2. Sospensioni vere e anche bacchettate alle mani per gli scassacazzi che non studiano né lasciano studiare chi vorrebbe; in alternativa, per questi, se irrecuperabili, l’espulsione.

3. Aiuto economico VERO per i meritevoli indigenti (anche se non eccezionalmente bravi: infatti così le borse di studio vanno spesso ai figli dei benestanti), nonché sostegni continuativi di psicologi professionisti per alcuni alunni con difficoltà di integrazione.

4. Sfoltimento di pagine dei libri di testo: poche e buone!

5. Abolizione del voto di consiglio – salvo casi eccezionali – e del consiglio di disciplina, che è a tutti gli effetti un consiglio per il perdono di qualunque peccato.

Ho citato poche cose, ma importanti.

Carlo

zumpappa:

1) Tettamanzi vuole una cosa sola: piu’ soldi alle private cattoliche, che sono uno scandalo dal punto di vista della preparazione. Vedrai se non ho ragione.
2) Non sono d’accordo su quasi nulla. Le borse di studio vanno date solo ai piu’ meritevoli, le bacchettate sono inutili e dannose, nonche’ assolutamente fuori dalla legge.

zumpappa

Uno studente praticamente privo di famiglia e di mezzi, anche se volenteroso, non può concorrere con un benestante che studia in una stanza tutta sua in radica di noce: uno studia in condizioni impossibili, l’altro fa una passeggiata.
Le bacchettate son proibite non da Dio, ma da una legge modificabile. Non son dannose, ai delinquenti potrebbero risparmiare in futuro pene ben peggiori.

giu

Ecco la mia proposta:
introdurre lo studio obbligatorio dell’antropologia sin dalle elementari; magari eliminando l’ora facoltativa di religione.
L’antropologia ci rende più consapevoli, più umili, più flessibili mentalmente, più capaci di accogliere le diversità, meno bigotti ed etno/egocentrici.

..che dici Tettamanzi?

neurette

zumpappa
10 e lode sulla meritocrazia corretta in funzione delle disuguaglianze sociali: tra chi pensa, decide, studia ci sono sempre troppo meritevoli comodi. Se devi passare 4 a lavorare per mantenerti agli studi non potrai mai essere bravo quanto chi, comodo comodo, si fa la pennichella pomeridiana prima di affrontare i compiti a casa.

Aggiungo: contratto di 40 ore settimanale per i docenti, controllo di qualità sul loro operato, sanzioni e provvedimenti disciplinari verso la classe insegnante negligente.

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