Riportiamo alcuni punti della prolusione di Bagnasco al Consiglio Permanente della CEI, pubblicata integralmente sul sito di Avvenire.
7. Desidero annotare come tra i temi più insistentemente raccomandati dalla Santa Sede alle Conferenze episcopali ci sia quello dei rapporti con l’autorità civile. Non è un caso che il motu proprio di Giovanni Paolo II Apostolos suos (21 maggio 1998), nel rilevare che se «è difficile circoscrivere entro un elenco esauriente» i temi che richiedono la cooperazione attraverso le Conferenze episcopali, non si esime tuttavia dal menzionare una serie precisa di questi temi: «la promozione e la tutela della fede e dei costumi, la traduzione dei libri liturgici, la promozione e la formazione delle vocazioni sacerdotali, la messa a punto dei sussidi per la catechesi, la promozione e la tutela delle università cattoliche e di altre istituzioni educative, l’impegno ecumenico, i rapporti con le autorità civili, la difesa della vita umana, della pace, dei diritti umani, anche perché vengano tutelati dalla legislazione civile, la promozione della giustizia sociale, l’uso dei mezzi di comunicazione sociale» (n. 15). […]
Emergente il tema della famiglia
12. È proprio l’intenzione spirituale e pastorale che ci porta ad evidenziare oggi il tema della famiglia. E a farlo con la serenità e la chiarezza che sono indispensabili. Ci preme segnalare anzitutto che la nostra attenzione verso questo fronte decisivo dell’esperienza umana non è in alcun modo sbilanciata né tanto meno unilaterale. Il mio arrivare ora alla guida della Cei mi induce a testimoniare la preoccupazione per nulla politica, ma eminentemente pastorale che ha mosso ieri e muove oggi i vescovi su questo tema fondamentale per l’individuo, per la società e il suo futuro.
La famiglia ha bisogno oggi di tutta la premura che la Chiesa – con la sua esperienza e la sua libertà – vi può riversare. Diremo anche noi con Benedetto XVI: «Se ci si dice che la Chiesa non dovrebbe ingerirsi in questi affari, allora noi possiamo solo rispondere: forse che l’uomo non c’interessa? I credenti, in virtù della grande cultura della loro fede, non hanno forse il diritto di pronunciarsi in tutto questo? Non è piuttosto il loro – il nostro – dovere alzare la voce per difendere l’uomo, quella creatura che, proprio nell’unità inseparabile di corpo e anima, è immagine di Dio?» (Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2006). […]
15. C’è, venerati confratelli, una prova più convincente circa il nostro dovere di parlare del matrimonio come invalicabile bene dato agli uomini per la loro felicità e per il loro futuro? Come può l’insistente parlare del Papa e dei vescovi a questo riguardo essere interpretato come un sopruso, o come un’invadenza di campo, o come un gesto indelicato se non spropositato? O addirittura come una ricerca di potere temporale? Se la Chiesa cercasse il potere, basterebbe imboccare la via facile dell’accondiscendenza. È del tutto evidente che quando Benedetto XVI ricorda l’«unicità irripetibile» della famiglia (cfr. Angelus del 4 febbraio 2007), lo fa perché, nonostante la crisi profonda che essa attraversa e le molteplici sfide che essa deve affrontare, tutti si sappia adeguatamente «difenderla», «aiutarla», «tutelarla» e «valorizzarla» per il bene concreto, attuale e futuro, dell’umanità. È come se il Papa si facesse vicino a ciascuno, e quasi in un colloquio di amicizia, gli dicesse un segreto prezioso, o la cosa più importante di tutte. Per cui merita essere solleciti affinché le famiglie più esposte non cedano «sotto le pressioni di lobbies capaci di incidere negativamente sui processi legislativi», come lo stesso Pontefice ha segnalato, ricevendo in udienza i Rappresentanti pontifici in America Latina (il 17 febbraio 2007).
16. In questa cornice si colloca ciò che è stato detto, dall’interno della comunità ecclesiale, nel corso delle ultime settimane, in riferimento al disegno di legge in materia di «Diritti e doveri delle persone unite in stabi li convivenze». Personalmente posso solo dire che apprezzo quanto da parte cattolica è stato fatto, impegnandomi ad assumerlo e a svilupparlo. Desidero per un verso rilevare la convergente, accorata preoccupazione espressa dai vescovi su questo disegno legislativo inaccettabile sul piano dei principi, ma anche pericoloso sul piano sociale ed educativo. Per altro verso, registro la preoccupazione che lo stesso provvedimento ha suscitato in seno al nostro laicato, nelle parrocchie come nelle aggregazioni. Mai come su questo fronte così esposto, loro intercettano ciò che il Concilio Vaticano II dice sia a proposito del matrimonio e della famiglia (cfr. Gaudium et spes, nn. 47-52), sia del dovere della partecipazione per una vita civile più equilibrata e saggia (cfr. Gaudium et spes, nn. 73-76), consci che la famiglia è un bene della società nel suo insieme, non solo dei cristiani. […]
E dagli con le lobbies! A me sembra che l’unica lobby in grado di incidere negativamente sul processo legislativo sia la chiesa cattolica.
Come se 2 miliardi di € che la cheisa cattolica si becca ogni anno (di cui la metà di 8 x 1000 e il resto in finaziamenti e priovilegi vari) mettendo le mani nelle nostre tasche non siano esercizio deol potere
La Chiesa non cerca il potere – ce l’ha già – quello che vuole è il controllo.
La chiesa non è mai stata accondiscendente !!
…con le libertà dei singoli. Con i poteri forti, invece, c’è andata subito a braccetto (da Costantino in poi non è mai andata contro le guerre, le repressioni, la schiavitù, l’accumulo della ricchezza). Despoti e preti vivono in simbiosi come le remore e gli squali.
Se veramente la chiesa volesse aiutare la famiglia dovrebbe spendere gli introiti che gli arrivano dallo stato italiano per aiutare chi è in difficoltà, per esempio comprando case a chi non può permetterselo, pagando gli asili a chi non può ecc, e non parlare.
Per me poi loro possono dire tutto quello che gli pare ma il problema vero sono i politici specialmente di sinistra.
4000 miliardi di vecchie lire tolte di bocca ai penzionati,, alle vere famiglie ,affamatori del popolo
ecco cosa sono questi non lavoratori questi parassiti sanguisughe catto mangiatori
alle spalle degli italiani, se non arrivate alla fine del mese ,mamme
sapete anche che dovete ringraziare altro che tutela delle famiglie che restituiscano
il maltolto. bella vita HHee se dura monsignori”””’??’
LA PENSIONE AL CARDINAL RUINI ?E CHI GLI HA VERSATO I CONTRIBUTI???
LA REGIONE LOMBARDIA?? HOO VISTO CHE ORA COI SOLDI DEI CONTRIBUENTI
CI PAGANO LO STIPENDIO AI PRETI NEGLI OSPEDALI, COME SE I MALATI AVESSERO BISOGNO DI PREGHIERE INVECE DI CURE MA ANDATE SUL GOLGOTA A PREGARE .
NOI ITALIANI SONO 2007 ANNI CHE SI SOPPORTA DI TUTTO DI PIU’
concordo con Nikki; il problema vero sono i politici italiani che si preoccupano troppo di quanto dice la chiesa cattolica. Infatti negli altri paesi europei i vescovi non fanno tutto questo casino
Forse Bagnasco aveva in mente i Valdesi, tanto accondiscendenti quanto potenti…
Se la Chiesa cercasse il potere, sarebbe forte con i deboli e deboli coi forti.
E infatti…
Il compromesso, l’ipocrisia, l’accondiscendenza segnano l’azione della chiesa dalla sua nascita…..
Il cristianesimo democratico e/o fai da te ne è il prodotto ed il potere la ricompensa
Difatti noi confidiamo nell’intransigenza di paparaz come fattore disgregante: che arrivi a buttare fuori dalla comunità ecclesiale tutti e rimanga solo con la sua gerarchia? Hai visto mai ?
La Chiesa ha il diritto di pronunciarsi su ciò che riguarda l’uomo, per difenderlo? E’ come dire che io, in quanto ateo e positivista, ho il diritto di cercare di sterminare la chiesa e la cristianità per permettere il libero progresso della scienza…
Se la Chiesa cercasse il potere, basterebbe imboccare la via facile dell’accondiscendenza.
Che grande ipocrita l’ex-generale!
A proposito dello scarso potere del Vaticano:
[…]«Lo scrivo apertamente: non voglio “sconvertire” nessuno. Lo faccio come testimonianza civile, in un momento in cui c’è una Chiesa imperante e dilagante, che fra l’altro ci costa una fortuna: 9 miliardi di euro l’anno, un terzo della Finanziaria. E la gente non lo sa».
Odifreddi dixit. Al termine di una intervista alla Stampa in occasione dell’uscita dell’ultimo suo libro.
@Steve
>Come se 2 miliardi di € c
Alza, alza !!!
Sei ottimista. Purtroppo.
In questi giorni posso finalmente cominciare a leggere il libro di Odifreddi (“Perche’ non possiamo…).
Ieri sera sono riuscito a trovare la pagina dove l’ottimo Piergiorgio scrive dei 9 mld di €:
pag. 166.
Direi che leggendo da p.161 alla fine del capitolo, p.167, ci si puo’ fare un’idea dell’insostenibile peso del Vaticano.
Come al solito Odifreddi farnetica bufale incredibili contro ogni razionalità e logica:
se le entrate complessive dell’Irpef sono 124,7 miliardi di euro, l’8 per mille è in grado di calcolarlo: meno di 1 miliardo se fosse tutto per la CHiesa Cattolica.
Ma in realtà è molto meglio come è ben scritto su questo sito (che tralaltro è contro la Chiesa) http://www.confronti.net/SERVIZI/il-prezzo-del-concordato-e-di-tutto-il-resto
Inoltre Odifreddi fa passare l’idea che sono soldi che lo stato da alla Chiesa: ma come si puà essere così irrazionali!!! è il POPOLO che sceglie di darli alla Chiesa!! Totale libertà e democrazia….. ma lui essendo di sinistra non sa nemmeno che sia la democrazia!!