Se l’inferno ritorna a far notizia

Correva l’antico avvertimento: «Ricordati i tuoi novissimi e non peccherai», diceva la saggezza cristiana. I «novissimi» erano gli ultimi avvenimenti della vita umana oltre il tempo: la morte, il giudizio, l’inferno, il paradiso. Oggi il motto non corre più nemmeno nelle parrocchie, forse nemmeno nei movimenti, salvo i neocatecumenali. Eppure il Papa ha sentito l’obbligo pastorale perché dottrinale di ricordare ai fedeli che l’inferno esiste. Ha subito aggiunto la speranza che ci vadano in pochi e che sia un terminale d’eccezione. Dell’inferno parla il suo Catechismo della Chiesa cattolica ed è ai fedeli d’una parrocchia romana che ha fatto quest’affermazione quasi sottovoce, non l’ha destinata al pubblico dell’omelia del mercoledì o dell’angelus domenicale. Pure, l’avvertimento ha fatto subito notizia e sono apparsi sui giornali gli affreschi infernali del Signorelli, una delle più efficaci rappresentazioni dell’immaginario medioevale. […]

Il Papa ha legato il concetto d’inferno a quello di peccato, all’idea che l’azione dell’uomo ha un valore innanzi all’eterno e segna agli occhi di Qualcuno il peso eterno della sua esistenza. In un mondo in cui si credono i «novissimi» non esiste l’indifferenza dell’uomo all’altro uomo. È infine quello che si chiede quando si domanda la libertà degli atti e dei diritti: si chiede l’indifferenza. Ogni individuo è una monade che guarda solo se stessa. Di se stesso è l’unico testimone e, impropriamente, si può dire che è l’ultimo giudice. Per questo pensare che il mio atto abbia la dignità di essere un peccato per una presenza infinita, toglie la possibilità dell’indifferenza non solo alle mie azioni ma ai miei desideri, intenzioni e scelte. Un testimone invisibile costruisce l’uomo interiore. È facile vedere quanti concetti laici siano legati a quello del Qualcuno invisibile che giudica il cuore: il concetto stesso di coscienza e anche quello di libertà sono legati al fatto che siano le mie intenzioni, non i miei atti né i miei risultati, a costituire me stesso.

La cultura postcristiana mantiene il concetto dello sguardo invisibile sui nostri atti, ma li ritiene come murati in noi stessi. La condizione dell’uomo che non ha più la fede nei «novissimi» è la solitudine. […]

Il Papa che parla d’inferno provoca un’attenzione non legata a fatti esteriori come i Dico, ma risponde alla coscienza, il residuo cristiano che vive nel tempo della secolarizzazione e pensa di conservare se stessa offrendo indifferenza in cambio di indifferenza. […]

Il testo integrale dell’articolo di Gianni Baget Bozzo è stato pubblicato sul sito de La Stampa

14 commenti

jsm

“È infine quello che si chiede quando si domanda la libertà degli atti e dei diritti: si chiede l’indifferenza”
voglio ancora sentire un faccia da cattotroll che mi dica che la libertà è un valore cristiano…

Bagettino deve smetterla con l’incenso: alla sua età respirare certe cose fa male.

Lamb of God

“Gianni Baget Bozzo si definisce sostenitore dell’insegnamento teologico di Joseph Ratzinger fin dai tempi dell’elezione di quest’ultimo a prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (1981). Sebbene riconciliato con la Chiesa cattolica, resta sicuramente una delle figure più controverse in seno ad essa.”

“Lasciato il Partito Socialista Italiano, nel 1994 partecipò quindi alla fondazione del partito politico di Silvio Berlusconi, Forza Italia.”

Detto questo, detto tutto.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Baget_Bozzo

Ely

Spero intervenga qualche cattolico.

Dio è, secondo la dottrina cristiana (ma non solo) il Bene, ovvero il Bene è Dio. Il Bene assoluto, non un bene qualsiasi. Ma laddove c’è il Bene assoluto non ci può essere il Male, essendo questo identificabile con l’assenza del Bene, ne consegue che Dio non lascia volontariamente spazio al Male.
Ma Dio è anche onnipotente, di conseguenza non lascerà nemmeno involontariamente spazio al Male, in quanto ha il potere infinito e non verrà quindi vinto dal Male.
Ma se Dio è il Bene assoluto, onnipotente e infinito, come può esserci spazio per il Male e quindi come può esistere l’inferno?

Carlo

No, Baget Bozzo proprio mi rifiuto di leggerlo. Non capisco come faccia la Stampa a ospitare le sue deliranti tirate (tra l’altro assolutamente in malafede).

JSM

celebriamo tutti il grande Epicuro che ha mandato gambe all’aria il buon dio ancor prima che i cristiani ce lo propinassero……

Il Filosofo Bottiglione

@ Ely

guardati l’episodio di Giobbe e dimmi se dio non tresca in simpatici giochetti con il demonio?

le caste sacerdotali sono da tempo immemore consapevoli che questa favola dell’onnipoitenza e della bontà assoluta non concordano razionalmente.
la risposta l’hanno già elaborata ed è da tremila anni la stessa: il disegno imperscrutabile di dio. abbi fiducia in dio e sarai ricompensato. l’inferno è conseguenza della volontà umana, non cercare di comprendere oltre.

quindi non cercare di comprendere oltre, non vorrai mica andare all’inferno?

Joséphine

E poi ci stupiamo dell’esistenza di sette sataniche.

D’accordissimo con Enrico su Baget Bozzo.
(A parte che quel tipo è un insulto alla fame nel mondo)

Stefano Chiaudano

L’inferno non è tornato a far notizia.
La vera notizia è che il papa vuole riportarci al Medio Evo, da dove arriva lui.

gianni

bisognerebbe processare la chiesa per istigazione a delinquere, quando succedono fatti criminosi legati al satanismo.

Cris

“In un mondo in cui si credono i «novissimi» non esiste l’indifferenza dell’uomo all’altro uomo.”

In altre parole: il comportamento altruistico dei credenti è dovuto non all’amore per il prossimo ma alla paura della punizione divina.
Fossi Dio, ‘sti qua li spedirei dritti all’inferno 😉

tadeo

Le religione non hanno mai salvato il mondo,Il papa Nasinger e un monaco medievale nel secoloXXI, Bagget Bozzo fu parte di liberazione e comunione nel 1965/1980. e un prepotente che dimentica offese dogmatiche fatte ai uomini latinoamericani con inganno, c’e contraddice, allora cosa dobbiamo pensare di questo voltafaccia????.

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